La Federazione E.CU.A. – Abruzzo che tutela i lavoratori dell’arte e dello spettacolo e i centri di produzione culturale ha superato i 130 iscritti e raggiunge già il suo primo obiettivo
REGIONE – Per far fronte all’emergenza dettata dal lockdown che pur colpendo duramente la stragrande maggioranza dei reparti del tessuto sociale italiano, ma che vede tutti i comparti dei lavoratori legati allo spettacolo e ai centri di produzione, organizzazione e distribuzione connessi, la sua manifestazione più prepotente, si è costituita, lo scorso 28 Aprile una federazione spontanea “E.CU.A.” che raccoglie una vasta rappresentanza degli artisti e degli operatori culturali e dello spettacolo abruzzese.
Con grande soddisfazione, i sostenitori di questa iniziativa che ha raggiunto gli oltre 130 centri di produzione iscritti (rappresentanti ogni reparto della cultura e dello spettacolo dalla musica al teatro, dalla danza all’audiovisivo) e che annovera tra i suoi promotori alcuni nomi illustri dello spettacolo e dalla cultura abruzzese, sono stati invitati dall’Assessore alla Cultura della Regione Abruzzo, dott. Mauro Febbo, nel produrre un documento che ponga le basi di un sostegno a tutte quelle attività legate al mondo dello spettacolo che versano in profonde difficoltà di sussistenza.
E.CU.A ha pertanto presentato ieri, lunedì 11 maggio, una proposta di sostegno indirizzata all’Assessore alla Cultura della Regione Abruzzo Mauro Febbo al fine di poter provvedere ad un fondamentale comparto della società civile che proprio in nome quella forza aggregante, tipica dei mestieri dello spettacolo, risulta essere tra le più penalizzate poiché col lockdown prima e con i protocolli di distanziamento sociale poi, ne consegue che siano stati tra i primi reparti a chiudere e saranno tra gli ultimi a poter riaprire.
“L’apertura all’ascolto e al dialogo – dichiarano i rappresentanti di E.CU.A. – da parte della Regione Abruzzo e nello specifico dell’Assessore Febbo, ci sembra un primo passo importante verso la tutela alla sopravvivenza di quelle attività legate all’arte e allo spettacolo che molto hanno dato al territorio e che altrimenti, quando ci sarà la tanto attesa ripartenza, troverebbe una larga parte delle stesse, impossibilitate a continuare ad operare, visto il così lungo periodo di pressoché totale inattività. Ci piace inoltre sottolineare come questa iniziativa, non abbia mai avuto precedenti, facendo nascere un’unità sorprendente tra tutti gli artisti, superando così qualsiasi forma di diffidenza che talvolta tra i lavoratori dello spettacolo si registra. Nel segno di questa unità stiamo cercando di sensibilizzare i nostri interlocutori istituzionali, a cominciare dal nostro motto/hashtag che richiamandosi alla famosa aria pucciniana chiede che #nessunchiuda. Speriamo infine – concludono i promotori – che questa piattaforma, questa spontanea federazione, nata per questa emergenza, possa essere uno strumento permanente per poter nel tempo fronteggiare i tanti problemi legati ad una categoria che non gode delle adeguate forme di attenzione che meriterebbe”.