L’AQUILA – Circa 1500 emendamenti al bilancio e alla finanziaria regionale sono stati presentati nella commissione competente dalle opposizioni di centrosinistra in consiglio regionale, che senza mezzi termini parlano di “un bilancio falso”. Oggi pomeriggio l’esame dei due documenti nelle commissioni consiliari riunite congiuntamente.A quattro giorni dalla scadenza dei termini, si fa sempre piu’ serio il rischio dell’esercizio provvisorio, visto che i due documenti non sono stati licenziati ancora dalla commissione e poi dovranno passare in Consiglio.
”Credo fortemente nel senso di responsabilità di tutti, anche dell’opposizione, non vedo un motivo per cui non si debba chiudere il bilancio entro il 31 dicembre”, così l’assessore al bilancio della Regione Carlo Masci. Per Masci ”chiuderemo il bilancio 2014 senza ricorso a risorse straordinarie, questo cioè nell’anno più difficile. Significa che si va verso un risanamento strutturale. La situazione rimane pur sempre critica, ma nel momento peggiore della crisi almeno noi proviamo a rimetterci in riga”.
A tale proposito, secondo il capogruppo del Pd, Camillo D’Alessandro, quando comincera’ la seduta del consiglio gli emendamenti potrebbero diventare il doppio per “denunciare il bilancio della bugia proposto dalla maggioranza di centrodestra, che fa venire al pettine i nodi di anni di finzioni”. “Il centrodestra ha la responsabilita’ di un falso in bilancio, gli stessi revisori dei conti dicono che non c’e’ certezza del pareggio senza i rendiconti che negli ultimi anni non sono stati approvati e condizionano il parere all’espletamento di questo iter – spiega ancora D’Alessandro – meglio l’esercizio finanziario che un bilancio finto. Il nostro obiettivo e’ far conoscere la verita’ agli abruzzesi, non sappiamo cosa vuole fare la maggioranza per quanto ci riguarda abbiamo proposto un pacchetto di riforme non fatte dal centrodestra”.
Il presidente della commissione bilancio Nasuti che ha contingentato alle 13 i tempi della discussione nelle commissioni competenti, annuncia che si deve capire quali sono gli emendamenti ricevibili. “Se le opposizioni faranno ostruzionismo, la commissione chiudera’ i lavori alle 13 e gli emendamenti non discussi saranno esaminati in consiglio regionale, se invece si vuole parlare per trovare una intesa e andare in aula per approvare rapidamente, rimuovero’ il contingentamento. Altrimenti, si andra’ avanti a oltranza”.
Lucrezio Paolini (IDV): “Un bilancio con i piedi d’argilla”.
La maggioranza di centrodestra», commenta il Capogruppo dell’Italia dei Valori, Lucrezio Paolini, «è occupata a spartirsi le briciole di un Bilancio privo dei necessari requisiti.E che il Bilancio regionale abbia i piedi d’argilla lo certifica non la nostra opposizione, bensì la stessa Corte dei Conti, con la Delibera n. 657/2013/FRG, depositata appena qualche giorno fa.La Giunta, impegnata a raschiare il fondo del barile per accontentare le solite clientele anche in vista delle prossime elezioni, omette di dire la verità agli abruzzesi: e cioè, che su questo Bilancio grava il peso di inadempienze oggi certificate dalla Corte.Ai sensi del Decreto legge n. 174/2012, art. 1, commi 3, 4 e 5, la Giunta regionale avrebbe dovuto trasmettere una serie di atti alla Corte dei Conti. Non l’ha fatto, colpevolmente e senza scuse!Tant’è che la Corte, il 19 dicembre, ha depositato un atto di accertamento che sostanzialmente mette alla berlina l’intera Giunta regionale e la dichiara inadempiente per una lunga serie di motivi: mancato invio del Bilancio preventivo 2013; mancato invio del rendiconto 2012; mancato invio di alcuni atti da parte del Collegio dei revisori.Sono inadempienze che espongono l’Abruzzo a tutta una serie di successivi provvedimenti e che rendono il Bilancio, attualmente in discussione, assolutamente velleitario e basato su presupposti “giuridicamente inesistenti”.Ma a Chiodi interessa soltanto arrivare a fine mandato senza fare ricorso all’esercizio provvisorio», conclude Paolini, «magari mistificando la realtà delle cifre e proporsi per una campagna elettorale all’insegna della più completa opacità.
Costantini (Mov139): Dalla Corte dei Conti la verità sul governo “Chiodi”.
Carlo Costantini (Mov139) denuncia che: la Corte dei Conti ritiene inadempiente la Regione sotto molteplici aspetti di non poco conto: in primis il mancato invio dei rendiconti consuntivi – fermi all’anno 2010 – e del bilancio di previsione 2013, benché approvato lo scorso anno. Inadempienza, questa, che non ha consentito alla Corte di verificare il rispetto degli obiettivi annuali posti dal patto di stabilità interno, la sostenibilità dell’indebitamento e l’assenza di irregolarità capaci di pregiudicare gli equilibri economico-finanziari. Ciò vale anche per i rendiconti delle società controllate dalla Regione lasciate in vita da Chiodi (nonostante i suoi molteplici proclami) che tutti sappiamo in quali condizioni di dissesto versano.Ancora, la Corte dei Conti ha denunciato l’impossibilità (causata dal mancato invio degli atti dovuti) di procedere alla “parificazione” del rendiconto regionale.La Regione Abruzzo dovrà, quindi, entro il termine di sessanta giorni dal deposito della pronuncia di accertamento da parte della Corte dei Conti (avvenuta in data 19 dicembre) approvare e consegnare tutti i documenti richiesti, a pena finanche dell’impossibilità di procedere all’attuazione dei programmi di spesa.L’ulteriore rischio che corre l’Abruzzo – dice ancora Costantini – è che il Governo, al quale la Corte dei Conti invierà la propria relazione, possa impugnare il Bilancio di previsione per il 2014, con risultati devastanti, anche in ragione dello stallo legislativo che sarà causato dalle prossime elezioni regionali.