PESCARA – Il capogruppo di Forza Italia in Regione Abruzzo, Lorenzo Sospiri con una nota replica agli annunci della giunta Alessandrini su sfratti e situazione case popolari a Pescara.
“Sullo sfratto degli abusivi dalle case popolari la giunta Alessandrini ha ripiombato Pescara all’anno zero. In 14 mesi di governo della città sindaco e assessore delegato non sono stati capaci di sgomberare un solo soggetto-occupante senza titolo, e in via Caduti per Servizio, il rione di Fontanelle sul quale la giunta Albore Mascia ha concentrato energie e risorse, sono tornati i tempi bui del degrado e dell’abbandono sociale. Oggi l’assessore Sulpizio annuncia con toni trionfalisti il pugno duro contro chi occupa le case popolari senza alcun diritto: fossi in lui abbasserei i toni, visto che, oltre a limitarsi a copiare, male e tardi, il metodo inaugurato dall’assessore Isabella Del Trecco, dovrebbe ringraziare il centro-destra e il sottoscritto se dispone di un tesoretto utile allo scopo, una somma che personalmente sono riuscito a far inserire nella finanziaria regionale dopo una notte intera di ostruzionismo”
“In 14 mesi il Pd è stato in grado di riportare Pescara indietro di 10 anni – ha commentato il Capogruppo Sospiri -. Dal 2009 al 2014 la giunta Albore Mascia ha inaugurato un metodo di lavoro rigoroso e severo nella gestione degli alloggi popolari e, soprattutto, nella lotta contro gli abusivismi, un metodo teso non alla ricerca dei voti, ma a garantire il rispetto della legge. In pochi anni abbiamo costituito una task force con tutte le Forze di polizia, con la Asl e con le società di trasloco, coordinata dall’assessore Del Trecco, che ha avuto il coraggio e la forza di sfidare delle situazioni di illegalità ormai radicate anche da trent’anni. Per ogni sfratto eseguito c’erano già le squadre pronte per sgomberare gli appartamenti occupati dagli abusivi non solo dalle persone, eventualmente trasportate anche in ospedale quando si palesava una condizione di malessere, ma anche dalle cose, quindi effettuare in tempi record le opere di ripristino e garantire la riassegnazione dell’alloggio nella giornata stessa, in modo da impedire la sua ri-occupazione. In un giorno si effettuavano anche 4 o 5 sfratti, colpendo a macchia di leopardo tutte le zone ‘calde’ della città, in modo che nessuno potesse pensare di farla franca, ma concentrando i nostri sforzi soprattutto su via Caduti per Servizio, accogliendo le segnalazioni non solo del Comitato cittadino, presieduto da Nello Raspa, ma anche di un parroco battagliero, tanto attivo con il sindaco Albore Mascia quanto silenzioso con il sindaco Alessandrini. Non solo: gli anni del centro-destra a Pescara sono stati quelli dell’apertura della sede assegnata al Comitato cittadino, in cui hanno trovato posto anche l’Associazione di difesa del consumatore Codici e lo Sportello comunale distaccato del Servizio Politica della Casa, un ufficio comunale vero e proprio dislocato nel quartiere cui i cittadini potevano rivolgersi per segnalazioni e problematiche varie, evitando a centinaia di persone di doversi recare in Comune, in piazza Italia, ma di poter avere risposte direttamente sul posto. Sono stati gli anni in cui abbiamo istituito il posto fisso della Polizia municipale, non solo garantendo la presenza fissa di un agente dedicato con l’ufficio, ma anche assicurando la vigilanza con l’Ufficio mobile, e poi la presenza di un’unità fissa di Pronto soccorso-emergenza, e sono stati gli anni delle opere pubbliche, con l’avvio dei primi due lotti per la realizzazione della palestra di via Caduti per Servizio, delle opere di manutenzione delle strade, con la realizzazione della rotatoria all’incrocio con Fontanelle, tanto attesa dai residenti; la chiusura dei porticati degli alloggi comunali, luogo di spaccio di droga, da destinare, piuttosto, all’apertura di piccole attività di commercio, da assegnare privilegiando i disoccupati del posto, e con il rifacimento di tutti i balconi dei primi piani, dove c’erano problemi decennali di infiltrazione, e il rifacimento dei portoni d’ingresso e degli impianti citofonici, senza dimenticare l’installazione di oltre una ventina di telecamere per blindare l’intera via Caduti per Servizio, con centrale di controllo nella sede comunale collegata al Comando della Polizia municipale. Nel quartiere avevamo previsto l’apertura di una farmacia, un servizio indispensabile completamente assente. In pochi anni avevamo riportato la serenità tra i residenti, che sapevano di trovare una porta aperta ventiquattro ore su ventiquattro con le istituzioni comunali, che sapevano di poter denunciare un disagio perché quella denuncia non sarebbe stata dimenticata, e soprattutto avevamo fatto capire a chi viveva nell’illegalità che non erano più i padroni del quartiere. Quattordici mesi di Alessandrini – ha sentenziato Sospiri – hanno consentito di cancellare quanto di buono avevamo fatto e di far tornare Fontanelle nelle mani di abusivi e del degrado completo e a denunciarlo solo proprio i cittadini, che di fatto sono tornati a essere una periferia dimenticata. Solo dopo le denunce l’assessore Sulpizio oggi è tornato ad annunciare la ripresa degli sfratti, copiando pedissequamente, almeno in teoria, la strategia procedurale messa a punto dall’ex assessore Del Trecco. Ma soprattutto, l’assessore Sulpizio ha dimenticato di dire che, se quegli sfratti verranno effettivamente realizzati, la città dovrà ringraziare il centro-destra e il sottoscritto che, dopo una notte di fermo ostruzionismo in Regione, sono riuscito a imporre la conferma nell’ultima finanziaria dei fondi necessari agli sfratti per le Ater, la stessa somma stanziata negli anni del governo di centro-destra, visto che il Governo D’Alfonso aveva cancellato la voce dal suo bilancio sociale, evidentemente ritenendo quello dell’abusivismo negli alloggi popolari un problema secondario nella sua agenda di lavoro”.
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