A lezione di pane con il panettiere, da Campo di Giove al “Gambero Rosso”, partendo dall’Istituto alberghiero “De Panfilis” dove è stato ex alunno
ROCCARASO – Si fa presto a dire pane. Ma forse non tutti sanno che proprio quello che da sempre il cibo per eccellenza richiede, per la sua preparazione, una cura e un’attenzione speciali. Oltre a tempi molto lunghi. Lo sa bene Adriano Del Mastro, 30enne campogiovese, ex alunno dell’Istituto alberghiero “De Panfilis” di Roccaraso e ora nell’Olimpo dei panificatori “di ricerca” premiati da “Gambero Rosso”.
Questa mattina, Adriano è tornato nella sua scuola per condividere la sua esperienza e raccontare un po’ di quel lavoro che dall’Abruzzo lo ha portato a Monza dove, con la moglie, gestisce un panificio con sette dipendenti. Lo studio e la ricerca delle materie prime sono gli elementi cardine intorno a cui si è incentrata la lezione di Adriano.
«Abbiamo avuto chef stellati, sommelier, pasticceri». è intervenuto il Dirigente Scolastico, Pino De Stavola, «non poteva mancare un panificatore che, nato professionalmente nella nostra scuola e in questo territorio, ha saputo portare in alto il nome dell’Abruzzo e del “De Panfilis” in tutta Italia. Per i nostri studenti è un’altra preziosa occasione di conoscenza e condivisione di esperienze di eccellenza che hanno avuto le basi proprio tra i banchi della loro stessa scuola».
«Sono arrivato qui in seconda», ha raccontato ai ragazzi, «dopo aver sbagliato la prima scelta della scuola superiore. Avevo poche certezze e tra queste quella di voler cucinare, cosa che facevo dall’età di 13 anni. Mi sono formato al ristorante “Reale” di Niko Romito. Poi, innamorato della panificazione, sono arrivato a Roma da Michele Bonci».
Poi ancora Milano e, un anno e mezzo fa, l’idea di aprire un’attività in proprio passata, in questi mesi dai 3 ai 500 scontrini al giorno. «Però. ragazzi», ha aggiunto Adriano, mentre io ragazzi assaggiavano il suo pane, «tutto è partito da qui, dalla mia che oggi è anche la vostra scuole che sono felice di vedere sempre così viva».
Il resto è la passione per il suo lavoro. La ricerca di farine biologiche e grani antichi. La lavorazione col lievito madre. Un’altra bella storia. Anche questa nata tra i banchi della scuola più alta d’Abruzzo.