L’AQUILA – Domani a L’Aquila (a partire dalle ore 9 e 30), presso L’Auditorium del Parco, si svolgerà un meeting internazionale, nel corso del quale verranno presentati i risultati del progetto AdriaRadNet, alla presenza di tutti i partner, del sindaco Massimo Cialente, delle autorità regionali e delle delegazioni diplomatiche dell’Albania e della Croazia.
Piogge estreme, grandinate e alluvioni hanno, in questi ultimi anni, colpito l’intero territorio italiano ma anche i Balcani.
Dalla constatazione di questo scenario è nata l’esigenza di realizzare delle vere e proprie sentinelle contro le alluvioni, in grado di osservare tutti questi eventi meteorologici che possono mettere a rischio l’incolumità dei cittadini.
Per questo – nel 2012 – è nato Adriaradnet, un progetto europeo che si occupa della previsione e della prevenzione di fenomeni atmosferici estremi nella regione adriatica, finanziato dall’iniziativa comunitaria “Ipa Adriatico”.
Il progetto ha coinvolto l’Abruzzo, l’Università dell’Aquila che – attraverso il suo centro di eccellenza Cetemps – è il soggetto leader, la regione Neretva-Dubrovnik (Croazia), le Marche, il Ministero degli Interni albanese, l’Università Politecnica dell’Albania e la fondazione Cima-Albania: tutti interlocutori fondamentali per la strutturazione e la realizzazione dell’iniziativa stessa.
Il nome stesso dell’iniziativa evidenzia i 3 temi portanti:
– 1) “Adria”, perché interessa la zona centrale dell’Adriatico con L’Abruzzo (capofila), le Marche, il distretto di Dubrovnik e Tirana;
– 2) “Rad”, grazie all’installazione di 4 sistemi radar di ultima generazione assieme alla previsione c’è una forte componente innovativa e tecnologica; in campo meteorologico il radar è il sistema principe per prevedere quello che succederà da qui a qualche ora.
– 3) “Net”, il potenziamento della rete di comunicazione e di allerta grazie a una specifica infrastruttura informatica in grado di inglobare e integrare le informazioni, rendendole fruibili sia alle strutture di Protezione Civile che ai singoli cittadini.
“Oggi, dopo tre anni – ha affermato il responsabile del progetto Frank Marzano – abbiamo a disposizione 4 sistemi radar in banda X di ultima generazione, i primi a essere istallati sull’intera Europa con queste caratteristiche. Queste infrastrutture permettono il knowcasting: una ‘previsione a brevissimo termine’ estremamente utile per poter eventualmente allertare le popolazioni delle aree colpite da un fenomeno meteorologico estremo. Ciò presuppone che anche il sistema di Protezione civile sia attrezzato per poter “lavorare” questo tipo di informazioni e lanciare l’alert in un tempo estremamente rapido. Per questo è stata prevista una piattaforma di elaborazione dati chiamata Dewetra Adriaradnet, specificatamente creata nell’ambito del progetto. Quindi, grazie ad Adriaradnet siamo in grado di osservare, attraverso l’osservazione siamo in grado di prevedere, attraverso la previsione possiamo prevenire”.
Siamo di fronte a vero e proprio ecosistema in cui le Istituzioni, le infrastrutture tecnologiche e le componenti di ricerca e sviluppo cooperano per realizzare un ambiente sempre più sostenibile e smart in un orizzonte di medio e lungo periodo.
Per Antonio Iovino, dirigente della regione Abruzzo e responsabile del CFA, “L’auspicio è che Adriaradnet, di cui la regione Abruzzo può essere orgogliosa, rappresenti un modello con cui poter sviluppare nuove azioni di cooperazione tra le diverse regioni europee. Le modalità con cui sono stati raggiunti obiettivi così ambiziosi possono rappresentare un punto di partenza per sviluppare queste stesse infrastrutture (e i sistemi che le supportano) anche in altri territori, così da consentire ai singoli cittadini di essere sempre più sicuri perché protetti da innovative sentinelle contro i temporali e le alluvioni”.
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