Nello scalo abruzzese dati positivi rispetto alla media nazionale. Perdite di circa il 72%. Tra le proposte, il Recovery Plain per il rilancio dello scalo.
PESCARA – Anche l’Aeroporto d’Abruzzo fronteggia gli effetti del covid, in linea con la situazione nazionale. Da gennaio ad ottobre 2020 nello scalo abruzzese sono transitati ben 166.064 passeggeri, a fronte dei 612.141 riconducibili allo stesso periodo del precedente anno, vale a dire 446 mila passeggeri in meno rispetto al 2019.
“I dati sono in linea con tutti gli Aeroporti italiani – spiega il Presidente della Saga Enrico Paolini – addirittura, leggermente più positivi. Dagli scali più grandi a quelli più piccoli, infatti, si registrano perdite di circa l’ottanta per cento, mentre l’Aeroporto d’Abruzzo, viaggia con dati che evidenziano perdite intorno al settantadue per cento. Se il trend verrà confermato – conclude Paolini – a fine anno presumibilmente, arriveremo a perdite di poco più di 500 mila passeggeri”.
La svolta del dopo pandemia ci sarà con l’approvazione della proposta di un piano straordinario biennale da sottoporre al consenso del socio Regione Abruzzo, che verrà approvato dal cda Saga nelle prossime settimane.
Un vero e proprio “Recovery Plain”, che mantenga aperto lo scalo e ne consenta il rilancio nell’arco dei prossimi due anni, scegliendo con la Regione Abruzzo, la strada da seguire.