L'Aquila

Aggiornamento del cronoprogramma sulla ricostruzione delle scuole: via libera del Consiglio comunale dell’Aquila

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L’AQUILA – Il Consiglio comunale dell’Aquila ha approvato ieri mattina una mozione presentata da Carla Cimoroni (gruppo L’Aquila chiama chi ama L’Aquila) riguardante l’aggiornamento del cronoprogramma relativo alla ricostruzione degli edifici scolastici.

Il documento – con un emendamento a firma del sindaco Pierluigi Biondi e della stessa consigliera Cimoroni – prende spunto dalle delibere con cui la giunta comunale, nel 2015, aveva fissato il programma di ricostruzione delle scuole e aveva indicato le priorità e impegna l’amministrazione attiva a riferire entro 60 giorni alla competente commissione consiliare sullo stato di avanzamento dell’iter degli interventi in questione e sui lavori dei tavoli di progettazione partecipata con i dirigenti scolastici, gli insegnanti, gli studenti e i comitati che si sono occupati del problema.

Sempre entro 60 giorni tale aggiornamento dovrà essere pubblicato.

La mozione prevede inoltre che lo stato di avanzamento di progetti e lavori debba essere comunicato alla competente commissione consiliare ogni sei mesi.

Il provvedimento è stato approvato con 21 voti a favore e 9 astenuti (i gruppi consiliari Pd, Democratici socialisti per L’Aquila e frazioni, il Passo possibile, Democratici progressisti articolo 1 per L’Aquila, L’Aquila sicurezza lavoro).

E’ stata invece respinta la mozione di Elisabetta Vicini (Democratici socialisti per L’Aquila e frazioni) riguardante l’istituzione, presso il Comune, di un registro sui testamenti biologici per le dichiarazioni anticipate di volontà relative ai trattamenti sanitari. A favore del documento hanno votato 12 consiglieri (appartenenti ai gruppi Pd, il Passo possibile, Democratici progressisti articolo 1 per L’Aquila, Cambiare insieme, Democratici socialisti per L’Aquila e frazioni, L’Aquila Sicurezza lavoro, L’Aquila chiama chi ama L’Aquila), mentre i voti contrari sono stati 17 (Forza Italia, Noi con Salvini, Fratelli d’Italia, Benvenuto presente, L’Aquila futura). Nel corso dei loro interventi, alcuni consiglieri di maggioranza hanno sottolineato la necessità che l’argomento venga comunque approfondito negli appositi organismi consiliari.

Con 18 voti a favore e 6 astensioni, il Consiglio comunale ha inoltre approvato l’ordine del giorno a firma della consigliera Cimoroni, con il quale l’assemblea chiede al Parlamento italiano di esprimere un giudizio negativo sul Trattato sottoscritto da 25 dei 28 membri dell’Unione europea sulla stabilità, coordinamento e governance nell’unione e economica monetaria (meglio noto come “Fiscal compact”). Tra le considerazioni alla base del documento, il fatto che “Il Fiscal Compact rende ancor più stringenti le politiche di austerità, attraverso l’imposizione della regola per cui il debito di ogni Paese deve rimanere o ritornare al di sotto del 60% del Pil, entro i prossimi vent’anni, la qualcosa significherà tagli alla spesa pubblica pari a oltre 50 miliardi di euro” entro il 2037.

Approvati inoltre gli ordini del giorno riguardanti l’Identità, l’accoglienza, la solidarietà: il valore del presepe per tutti (primo firmatario Giancarlo Della Pelle di Fi) e le misure contro l’accattonaggio molesto nel territorio comunale (firmatario Francesco De Santis, Noi con Salvini, con emendamenti dei consiglieri Serpetti e Romano di Il Passo possibile), con il quale il sindaco e la giunta vengono impegnati, tra l’altro, “ad adoperarsi per mettere in atto una vigilanza più frequente che assicuri l’applicazione del Regolamento di Polizia urbana”, allo scopo “di dissuadere le persone da tenere comportamenti” invasivi nei confronti dei passanti e a “comunicare alla Prefettura l’eventuale presenza, tra i trasgressori di persone richiedenti asilo politico, al fine di favorire un intervento presso le strutture vincitrici dei bandi per l’accoglienza, affinché queste persone vengano seguite in percorsi di reale integrazione e non lasciate ai margini della società”.

Successivamente il Consiglio comunale è stato interrotto per mancanza del numero legale.

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