AIELLI (AQ) – Si è svolta ieri ad Aielli, in un clima di grande commozione, una cerimonia solenne per celebrare il ritorno in patria del soldato Mario Marco Angeloni, partito da casa all’età di 20 anni nel 1941 senza farvi mai rientro fino al 25 ottobre scorso quando, grazie al lavoro congiunto del sindaco Enzo Di Natale e della famiglia, le sue spoglie sono finalmente tornate a casa. Il 9 settembre del ’43 fu fatto prigioniero dai nazisti ed internato in un campo di concentramento dove morì nel 1945 dopo atroci sofferenze.
Fu sepolto nel cimitero militare italiano d’onore di Francoforte sul Meno ma nessuno ne era a conoscenza, neanche i suoi parenti i quali avevano solamente la certezza della sua morte, fino alla ricerca condotta dal primo cittadino aiellese.
“Lo stato non comunicò mai ai familiari che una tomba c’era” ha detto Di Natale. “Ringrazio la famiglia che ha avuto il coraggio di aprire una ferita ormai chiusa e riportarlo a casa”.
Autorità civili, militari e religiose, insieme ad una folta rappresentanza di cittadini, hanno salutato per l’ultima volta il soldato Angeloni, definitivamente sepolto ai piedi del monumento ai caduti in rappresentanza di tutti coloro che partirono e non tornarono.