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Le elezioni degli organi di secondo livello delle Province Abruzzesi

da Francesco Rapino

elezioni degli organi di secondo livello delle Province AbruzzesiDi Giuseppantonio, Testa e Catarra si sono espressi sull’elezione degli organi provinciali.

PESCARA – Si terranno il prossimo 28 settembre, come conseguenza della legge Delrio, le elezioni di secondo livello per l’elezione dei presidenti delle Province di Chieti, Pescara e Teramo e dei consiglieri provinciali (dodici per ogni assise) che guideranno questi Enti. I comizi saranno convocati entro il 19 agosto, come hanno annunciato stamani Enrico Di Giuseppantonio, Guerino Testa e Valter Catarra, rispettivamente presidenti di Chieti, Pescara e Teramo, annunciando le modalità e lo svolgimento delle elezioni, che vedranno coinvolti sindaci e consiglieri comunali in carica.

E’ stato ricordato, tra l’altro, che per la Provincia dell’Aquila il rinnovo degli organi si avrà entro trenta giorni dalla scadenza per fine del mandato dell’Amministrazione in carica del Presidente Antonio Del Corvo e dunque a primavera 2015.
“Le Province non sono state abolite – ha sottolineato il presidente della Provincia di Chieti, nonché presidente dell’Unione delle Province d’Abruzzo, Enrico Di Giuseppantonio – c’è la Legge Delrio che ha abolito il voto popolare. Abbiamo convocato per il 28 settembre le elezioni di secondo livello per eleggere i presidenti delle Province di Chieti, Teramo e Pescara. entro il 19 agosto convocheremo i comizi elettorali e costituiremo l’ufficio elettorale. Tra il 7 e l’8 settembre ci sarà la presentazione dei candidati alla carica di presidente e consigliere. Lo scrutinio avverrà la sera del 28 settembre alle 22 o il giorno successivo. Per dimostrare che la Legge va avanti, anche contrariamente alla Legge Costituzionale, creando un po’ di confusione, siamo ad un surrogato della Provincia rimandando alla Regione. Hanno abolito le risorse che fanno funzionare i nostri Enti. Le casse per far funzionare le nostre scuole sono vuote. Gli appelli sono caduti nel vuoto. Bisogna capire come garantire i vari servizi. È uno sbaglio aver pensato di abolire il Governo di area vasta e ci sarà una confusione epocale che è già in atto”.
“Vogliamo capire che cosa sta accadendo in Italia in questi ultimi anni – ha aggiunto il presidente della Provincia di Pescara, Guerino Testa – si può dire che noi presidenti delle Province siamo stati dei piccoli eroi. Abbiamo il problema delle scuole e del sociale con il problema del trasporto. Questa riforma ha creato problemi agli organi periferici e ai cittadini. Si è andato a colpire l’anello più debole. Mi auguro che ci possa essere un ripensamento. Oggi siamo nel pieno della riforma ma non si sa ancora bene che cosa la Provincia dovrà fare. Il primo problema è quello relativo alle risorse qualitative. Nella nevicata del 2012, una delle più copiose degli ultimi 50 anni, le Province hanno gestito al meglio la situazione, quindi vuol dire che ci sono le capacità giuste. Il Consiglio si è sciolto il 24 giugno, noi stiamo lavorando senza abbassare la guardia e senza nessuna indennità con un carico di responsabilità. Abbiamo dovuto anche combattere una battaglia mediatica”.
“Noi avevamo detto che le Province sono ineliminabili – ha ricordato il presidente della Provincia di Teramo, Valter Catarra – non si possono eliminare le scuole, la viabilità, ecc. quindi c’è bisogno di un Governo di area vasta. Sono servizi fondamentali e noi oggi non abbiamo la capacità finanziaria. Un’altra cosa su cui avevamo ragione è che avremo 7 anni di caos che è in pieno atto. Stiamo operando al buio, anche questo lo avevamo ampiamente annunciato. Poi è stato soppresso un elemento di Democrazia: il controllo da parte del popolo. Questo è uno degli elementi più sconvolgenti di questa riforma prodotta da menti barbariche. Però ci sono degli emendamenti in corso che fanno capire che qualcuno al Governo sta aprendo gli occhi. Speriamo vivamente che ci sia un ripensamento a livello nazionale”.

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