Proiettato in anteprima nazionale il film documentario di Giuseppe Caporale sui due terremoti che hanno sconvolto l’Abruzzo: sisma aquilano e sanitopoli, frutto entrambi della corruzione abruzzese.
PESCARA – Giovedì 22 aprile al cinema Massimo di Pescara è stato proiettato il primo lungometraggio di Walter Nanni: “Colpa Nostra” del giornalista abruzzese Giuseppe Caporale che, già autore del celebre libro L’Aquila non è Kabul – cronaca di una tragedia annunciata (editore Castelvecchi) torna a raccontare, in chiave cinematografica, l’evento catastrofico aquilano in parallelo allo scandalo della politica locale.
Senza censure e con l’aiuto di un cast tecnico giovane e quasi completamente abruzzese, fatta eccezione per la salentina Serena De Bitonti in qualità di aiuto regista e produttrice esecutiva, vengono riportate in forma narrativa i fatti e le inchieste giudiziarie in corso riguardanti i due terremoti che hanno scosso profondamente la nostra terra: quello fisico del sisma con 308 morti e quello politico con circa 300 indagati, figlie entrambe di un’unica madre: l’illegalità!
La doppia proiezione di giovedì sera, una alle 20.30 e la seconda alle 22.30, non può arrivare nel capoluogo adriatico in un momento più opportuno, dopo la prima visione donata alle popolazioni colpite dal sisma a L’Aquila lo scorso 6 aprile in occasione dell’anniversario, anticipa la prossima riproduzione che ci sarà nel mese di maggio a Roma.
In 70 minuti l’attore comico e regista teatrale Walter Nanni è riuscito a dare vita all’idea del giornalista di “La Repubblica” Giuseppe Caporale il quale ha dato un nesso narrativo e logico alle penose vicende della nostra regione attraverso un’inchiesta giornalistica basata su documenti giudiziari e interviste dirette ai protagonisti presenti e passati del palcoscenico politico e clericale: il senatore Franco Marini, il presidente della Regione Gianni Chiodi, l’ex presidente della Regione Rocco Salini, il procuratore nazionale antimafia Piero Grasso, l’interessante confronto tra Ottaviano Del Turco e Remo Gaspari ,fino a indagare anche nell’opinione religiosa del vescovo Giuseppe Molinari.
A quest’ultimo in particolare, è stato chiesto di spiegare come mai il terreno donato dalla curia a Coppito per la realizzazione della nuova casa dello studente non è mai stato espropriato, il prelato ha risposto che non era un problema a cui si è pensato in quanto premeva piuttosto affrettare i tempi della consegna di un appezzamento di terra alla regione Lombardia per permetterle di edificare la struttura destinata ai giovani e gestita oggi dalla curia aquilana. Non è mancata neanche la voce delle vittime e della cultura attraverso le parole della scrittrice Dacia Maraini riportando una verità che va oltre quella dei tribunali e dei mass media. Un viaggio dunque, duro e suggestivo in un pezzo d’Italia martoriata e abbandonata in balia di sé stessa dopo anni di corruzione! Il tutto reso tangibile dalla scenografia e fotografia curata da Christian Saraullo, accompagnato da una colonna sonora appositamente composta dal musicista Ennio Melozzi.
L’intento dei produttori del lungometraggio è quello di suscitare nel pubblico presente in sala un senso di speranza che si possa superare il malessere del nostro paese dopo la vicenda aquilana ma per ottenere ciò si deve partire da una profonda e onesta riflessione, come ha suggerito il giornalista abruzzese di Rainews24 Ezio Cerasi introducendo il film nel cinema Massimo con degli interrogativi semplici ma acuti :
C’è da chiedersi come mai tecnica di costruzione antisismica non è un esame obbligatorio nelle facoltà di ingegneria e di architettura essendo l’Italia terra sismica? E poi perché la protezione civile e il governo invece di rassicurare la popolazione non hanno adottato misure di sicurezza per limitare i danni?
Cerasi ha confrontato l’Italia alla Florida o al Giappone dove quando si prevedono possibilità di scosse sismiche c’è prevenzione e non accade che si verificano 308 morti con una scossa di 5,8 gradi della Richter,anzi lì le scosse sono di gran lunga superiori!
Probabilmente tutte queste vittime potrebbero essere evitate se si facesse maggiore prevenzione e gli incarichi di lavoro pubblici non venissero assegnati per conoscenza o in cambio di un voto,uso comune e largamente diffuso nel nostro paese, come ha ammesso lo stesso presidente della Regione Gianni Chiodi durante la sua intervista:
Sì colpa dei amministratori che compiono raccomandazioni ma colpa anche degli elettori che votano il politico che meglio li può segnalare per un impiego lavorativo.
Affermazione che potrebbe indisporre parecchio l’ascoltatore ma che in realtà ha in seno il vero più crudo ed esistente che ci sia nella nostra cultura e quindi titolo più appropriato non esiste di Colpa Nostra come ci ha indicato idoneamente il giornalista Caporale!
Colpa Nostra, della società civile, di noi singoli cittadini che fomentiamo la corruzione che poi genera tragedie:questa è la tesi fondamentale del documentario! Come affermano i produttori del film:
Il terremoto non fa morti, lo fanno le costruzioni realizzate senza tener conto delle leggi!
dunque ben vengano le udienze nelle aule di tribunale ma dovremmo sottoporre a giudizio soprattutto la nostra cultura!
[i video presenti sono dei Trailer estratti dal Docu-Film COLPA NOSTRA di Giuseppe Caporale, regia di Walter Nanni, produzione esecutiva di Serena De Bitonti, musiche di Enrico Melozzi, colorist & CG layering Christian Saraullo, suono Vincenzo Schiavo. Una realizzazione MediaDream sas – Roma]