PESCARA – Domani, sabato 21 maggio il Mediamuseum parteciperà alla Notte europea dei musei con ‘Una notte al Mediamuseum’: visite guidate (per gruppi di almeno 5 persone, dalle 17 alle 21), incontri, proiezioni: il Mediamuseum rimarrà aperto fino a mezzanotte per tutti i visitatori che vorranno vedere le nuove acquisizioni e per chi ancora non conosce il museo.
Nel dettaglio: dalle ore 17, Mostra di aeroscultura dedicata a Gabriele d’Annunzio dell’artista Abele Vadacca.
Visite guidate per gruppi di almeno 5 persone (dalle 17 alle 21).
Alle ore 20.45 proiezione del film “Qualcuno volò sul nido del cuculo” di Miloš Forman, a quarant’anni dall’uscita: un altro titolo d’epoca che a buon diritto fa parte della leggenda del cinema. Nessun film è stato più faticosamente prodotto. Viene da molto lontano. Il grande Kirk Douglas voleva interpretarlo e produrlo fin dagli anni Cinquanta. Aveva acquistato i diritti del romanzo di Ken Kesey, chiedeva finanziamenti a tutti i suoi conoscenti, che poi erano i produttori, grandi o piccoli. Ma per quei tempi il soggetto era giudicato troppo a rischio. Era un altro cinema, un’altra Hollywood. Doveva essere un altro Douglas, Michael, a realizzare il sogno del padre. Anche se per Kirk non fu proprio la stessa cosa. Si dice anzi che ci sia rimasto male. Michael affidò il film a Forman, un regista non proprio sconosciuto, che aveva dovuto lasciare la Cecoslovacchia durante la famosa primavera di Praga del Sessantotto. Jack Nicholson fa la parte di un pregiudicato che si fa internare in una clinica psichiatrica per sfuggire a guai maggiori. È vivace e intelligente, ed è un ribelle. Dunque comincia col sovvertire tutto. Induce i ricoverati a protestare, li porta a fare una gita in barca, fa loro scoprire un’altra vita fuori da quel luogo. Naturalmente si fa nemici medici e infermieri che per neutralizzarlo alla fine lo riducono un vegetale. Ma il suo amico, un indiano gigantesco, per salvargli la vita… lo uccide, poi sfonda il cancello della clinica e va verso la libertà che aveva cominciato ad assaporare. Film dunque dalle molteplici letture: la clinica può essere semplicemente il mondo e non è poi così chiara la linea che divide i sani dai pazzi. Le norme vigenti, dure e bloccate, alla fine possono essere solo un pretesto di discriminazione, ingiusto e criminale. Viva dunque l’eroe poco di buono che si batte sapendo di perdere. Naturalmente non erano casuali i richiami di libertà che venivano da Praga, e nemmeno il vento liberal che soffiava in quegli anni in America. Anche se Kesey c’era arrivato molto prima: ma è una prerogativa precisa del cinema arrivare più tardi della letteratura di almeno una generazione. Dunque grande film, premiato dovutamente con tutti gli Oscar più importanti (film, regista, sceneggiatore, Nicholson e Fletcher, l’infermiera). Jack Nicholson, con la sua recitazione nevrotica e sopra le righe, definì perfettamente il suo personaggio (quello di Shining, Voglia di tenerezza, Le streghe di Eastwick) e divenne uno dei massimi divi del cinema moderno, in compagnia dei suoi grandi coetanei, gli straordinari ragazzi del ’37: Hoffman, Redford, Beatty e Jane Fonda.
Dalle ore 19.30 alle ore 21.30 possibilità di aperitivo cenato al costo promozionale di € 8,00 presso il ristorante Il Ruvido-Mixer (situato di fronte al Mediamuseum).
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