Pescara

Al Mediamuseum oggi “Il mago. L’incredibile vita di Orson Welles”

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Ultima giornata del 26° Scrittura e Immagine Film Festival: oltre al film di Chuck Workman, in programma la premiazione dei vincitori dei Cortinconcorso e la proiezione di “Bozzetto non troppo”

PESCARA – Ultima giornata del 26° Scrittura e Immagine Film Festival oggi, venerdì 2 dicembre al Mediamuseum di Pescara con la premiazione dei vincitori dei Cortinconcorso: lo spagnolo Jorge Yúdice per la sezione Scrittura e Immagine con il corto “Bus Story”, l’abruzzese Simone Bozzelli per la sezione Spazio Abruzzo con “Mio fratello” e per il Cortoscuola, l’Istituto “Amedeo Duca D’Aosta” de L’Aquila per “Cyberbullismo: non alimentarlo”.

La programmazione prevede alle ore 17.00 “Il mago. L’incredibile vita di Orson Welles” di Chuck Workman: dall’adolescenza alla morte, la carriera di Orson Welles rivive in Il mago attraverso documenti inediti, sequenze dei suoi film, spezzoni di interviste televisive e le testimonianze di colleghi, amici ed estimatori.
Il film di Chuck Workman può vantare diversi meriti. Quello di riuscire ad affrontare un tema controverso come pochi altri, ritrarre la figura di Orson Welles e uscirne tutto intero, intrattenere, regalare qualche chicca per i più curiosi e soprattutto avvicinare i neofiti all’universo dell’autore maledetto per antonomasia. Pregi tali da far svanire i difetti, indubbiamente presenti in un’operazione che privilegia i binari della convenzionalità, tanto nella struttura che nel contributo critico.

Alle ore 18.30 proiezione dei 3 corti vincitori e premiazione.

A seguire infine “Bozzetto non troppo” di Marco Bonfanti: seguendo la linea poetica di Bruno Bozzetto, nutrita dagli affetti e dai personaggi del suo immaginario artistico, Marco Bonfanti realizza un’appassionante riflessione sulla creazione artistica. Bozzetto non troppo è un motto di spirito che produce un cortocircuito dello spirito, che richiama l’infanzia senza mitizzarla, che torna all’infanzia per matura conquista. Perché l’età dell’innocenza per Bruno Bozzetto, l’età dei suoi nipoti, attesi fuori dalla scuola e consegnati alle ali di un’altalena, è un arco primordiale, un intervallo magico dove la razionalità non interferisce con la creazione. Creazione che diventa un momento di fulgida imprevedibilità. Bonfanti coglie il segno dell’infanzia e rende visibile l’arte di Bozzetto, svolgendo un ritratto dialettico divertito e conciliante come il Signor Rossi, asciutto e graffiante come il segno grafico che ha inciso il cuore dei suoi spettatori. Cartoonist delle meraviglie, Bozzetto si racconta con leggerezza e ironia, ‘disegnandosi’ a occhi chiusi come un grand garçon che non ha mai dimenticato i trastulli della fanciullezza.

Ingresso libero

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