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Al Mediamuseum di Pescara “L’arte aquilana nel Rinascimento”

da Redazione

L'arte aquilana nel Rinascimento

 

Venerdì 11 marzo per la serie di incontri “Attualità culturale in dialogo”

PESCARA – Venerdì 11 marzo al Mediamuseum di Pescara alle ore 17.30 nuovo appuntamento con “Attualità culturale in dialogo” organizzato dalla Fondazione Edoardo Tiboni per la cultura e l’Istituto nazionale di Studi crociani, a cura di Marco Presutti e Giovan Battista Benedicenti.

Il tema sarà “L’arte aquilana nel Rinascimento” e se ne parlerà con Michele Maccherini, docente di Storia dell’Arte Moderna all’Università dell’Aquila e autore, tra l’altro, di due importanti volumi, “L’arte aquilana nel Rinascimento” e “Il restauro della Crocifissione di Santa Maria delle Grazie a Calascio e la pittura all’Aquila tra Cinquecento e Seicento” .

Il primo volume esamina la produzione artistica del capoluogo abruzzese nel corso del XV e XVI secolo. Vi sono prese in considerazione le testimonianze pittoriche e scultoree della cittadina attraverso una ricognizione monografica sulle principali personalità artistiche del tempo. Fra queste: Cola dell’Amatrice, Saturnino Gatti, Andrea Delitio, Paolo Aquilano, Pompeo Cesura, mentre il secondo volume prende forma come rielaborazione degli interventi presentati al convegno “Echi fiamminghi a Calascio: il restauro della Crocifissione di Santa Maria delle Grazie”, frutto della collaborazione tra il Comune di Calascio, il Dipartimento di Scienze umane dell’Università dell’Aquila e la Soprintendenza per i Beni Storici, Artistici ed Etnoantropologici dell’Abruzzo.

La Crocifissione di Calascio non solo è la più importante delle numerose copie della maestosa Crocifissione di Aert Mytens alias Rinaldo Fiammingo, dipinta nel 1599 per San Bernardino all’Aquila e ne attesta quindi la fortuna al di fuori del capoluogo, ma soprattutto fornisce, con la sua sistemazione originale, un’ imprescindibile testimonianza per comprendere la collocazione antica del modello nella struttura dell’altare maggiore di San Bernardino, prima del terremoto del 1703. Nel volume, oltre alla presentazione dell’intervento di restauro da parte del restauratore signor Roberto Ercolani, sono ricordate, oltre a quella di Calascio, le altre copie note della grande Crocifissione del Mytens. Ulteriori interventi nel volume approfondiscono la figura di Rinaldo Fiammingo sotto molteplici aspetti: biografici, iconografici, stilistici e di storia sociale e più in generale l’attività degli artisti fiamminghi nel Vicereame, oltre ad alcune aperture sulla situazione artistica aquilana di primo seicento e dei nessi storico-religiosi che, attraverso la figura di Padre Mario da Calascio, confessore di Papa Paolo V e personaggio di grande interesse per gli studi ebraici, legano i Francescani di Calascio all’Aquila e a Roma.

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