PESCARA – Si è chiusa , con un bilancio decisamente positivo, domenica 20 novembre , la mostra “Il tempo di Modigliani”che ha richiamato più di seimila visitatori nel corso dei tre mesi e mezzo di apertura. L’esposizione, ospitata dal Museo d’arte Moderna Vittoria Colonna ed organizzata dal Comune di Pescara e dalla Galleria Rizziero Arte di Pescara, in collaborazione con lo Studio Guastalla Arte Moderna e Contemporanea di Milano, è stata fortemente voluta dall’amministrazione, in particolare da Augusto Di Luzio, presidente della Commissione comunale Cultura.
Ha dichiarato Augusto Di Luzio:
siamo molto soddisfatti per il grande successo riscosso dalla mostra abbiamo staccato più di seimila biglietti, ma il dato più importante riguarda la risonanza mediatica dell’esposizione, oltre i confini abruzzesi: quotidiani come “Il Mattino di Napoli” e inserti di tiratura nazionale come “Sette-Il Corriere della sera” o “Il Venerdì di Repubblica” le hanno dedicato ampio spazio. Anche le scuole hanno dimostrato di aver recepito la valenza culturale e didattica della mostra, che è stata ammirata da alunni provenienti dalle province di L’Aquila, Teramo, Chieti e Pescara. Alcune classi sono arrivate anche da fuori regione, ad esempio, da Foggia è giunta una numerosa scolaresca con centoventi studenti e sei professori. Un’altra considerazione importante riguarda l’internazionalità della frequentazione. Numeri alla mano, posso dire di aver contato più di millecinquecento stranieri provenienti da tutto il mondo, non solo nel periodo estivo, quando il turismo è all’apice, ma fino a ottobre inoltrato.
I visitatori, in questi mesi, hanno potuto ammirare cinquantacinque opere esposte, di cui diciotto disegni autografi di Modigliani. Una mostra tutta dedicata non solo al grande pittore, ma anche al suo tempo, agli artisti che ha frequentato e che hanno influenzato, in qualche modo, la sua arte. Per descrivere questa evoluzione, l’esposizione è stata suddivisa in tre sezioni, dedicate a tre passaggi fondamentali dell’arte di Modigliani, che oscillava sempre tra innovazione e tradizione.
Si è trattato di un percorso museale ben articolato, che si è posto l’obiettivo, peraltro raggiunto in pieno, di avvicinare non solo critici e cultori di Modigliani, ma soprattutto studenti e giovani, affinché apprezzassero un tale genio intramontabile, vissuto così poco tempo, ma capace di rappresentare, come pochi, le angosce umane, le paure e i turbamenti con i sottili tratti di un disegno.
Un talento unico, sempre in bilico tra sregolatezza e sobrietà, che ha vissuto il clima di fermento delle avanguardie, ma non ha aderito a nessun movimento. Egli amava l’arte italiana del passato e ha preferito sviluppare una propria personale evoluzione, proseguendo nel suo cammino di pittore dell’animo umano, con i suoi ritratti e i nudi.
Ha detto ancora Di Luzio:
come ha dimostrato questa esposizione l’arte e la cultura di un certo livello sono risorse fondamentali, sulle quali bisogna investire, con la finalità di rilanciare l’immagine di una città. Per questo motivo, la prossima estate vorrei organizzare, in occasione della decennale dell’inaugurazione del museo Colonna, una mostra dedicata a un grande artista, tentando di ripetere il successo ottenuto nel 2002 con l’esposizione dedicata a Chagal, quando abbiamo registrato più di venticinquemila visitatori.
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