Teramo, al via la quinta stagione di FAI Salotto

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Martedì 22 dicembre la presentazione del libro “Piccola inchiesta sul provincialismo” a cura di Simone Gambacorta

TERAMO – Al via la quinta stagione di ‘FAI Salotto’, il ciclo di incontri culturali organizzato dalla Delegazione di Teramo del FAI, il Fondo Ambiente Italiano.

Il primo appuntamento, in programma martedì 22 dicembre, alle ore 18, all’Hotel Europa di Giulianova, ospiterà la presentazione del libro ‘Piccola inchiesta sul provincialismo’ (Galaad Edizioni) a cura del giornalista e critico letterario Simone Gambacorta. Oltre al curatore del volume, interverranno all’incontro il capo delegato del FAI Teramo, Franca Di Carlo Giannella, la responsabile del FAI Salotto, Laura De Berardinis, le capogruppo di Giulianova del FAI, Marialuisa Di Giovanni e Pinella Poggioli Di Carlo, e l’imprenditore ed editore del quotidiano ‘La Città’, Raffaele Falone.

“Il FAI – dichiara il capo delegato del FAI di Teramo, Franca Di Carlo Giannella – ha scopi e missioni che si distinguono per l’attenzione verso l’ambiente e la valorizzazione del patrimonio culturale, storico e artistico. FAI Salotto è una prolunga del FAI, con orgoglio giunge al quinto anno di attività ed è pronto per ricominciare. Sono molte le associazioni del territorio con le quali collaboriamo e facciamo squadra e di ciò sono orgogliosa. Credo che questo momento storico ci imponga una maggiore riflessione sulla cultura e sul suo significato. Invito a proporre nuove tematiche e ad avvicinarsi al FAI soprattutto chi non l’ha mai fatto. Ciascuno può essere attore e troverà in noi tutti una squadra pronta a sostenerlo in caso di iniziative intelligenti e funzionali alla missione del Fondo Ambiente Italiano”.

“FAI Salotto – afferma la responsabile Laura De Berardinis – è da cinque anni uno strumento della Delegazione di Teramo del FAI, il cui scopo è quello di partire dalle individualità, esigenze e specificità del nostro territorio per riflettere, progettare e arrivare a costruire ponti culturali per ‘l’attraversamento’ verso altre realtà di valenza regionale, nazionale ed europea con le quale confrontarsi e misurarsi. Dobbiamo anche sforzarci di considerarci cittadini ‘del mondo’ e non ‘nel mondo’ e quindi vanno accese luci su ciò che nell’insieme forma ‘cultura’ affinché trascorra un tempo utile per incidere con responsabilità e consapevolezza, ciascuno per come può, in seno alla risorsa più preziosa che abbiamo, la società civile, alla cui base c’è l’uomo e il rispetto dell’ambiente. Si reclama una visione sempre più integrata, partecipata e programmata. Noi operiamo al momento quasi senza risorse economiche e utilizzando ‘reti’, volontari e un ‘crederci con energia’ che ci consente di cucire senza che il filo si esaurisca. Partire, come primo appuntamento, dal libro a cura di Simone Gambacorta vuol dire collocarsi in questa ottica di ‘interrogativo’ sulla crescita culturale e lo faremo attraverso un’inchiesta sul provincialismo”.

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