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Alanno, ‘Cambi di fuoco’

da Annarita Ferri

Dal 25 novembre  per quattro venerdì consecutivi la Rassegna “Cambi di Fuoco – incontri sul Cinema documentario” al Teatro Comunale 

ALANNO (PE)- Stagione all’insegna del cinema nella cittadina pescarese di Alanno: dal 25 novembre per quattro venerdì consecutivi la Rassegna Cambi di Fuoco – incontri sul Cinema documentario presso il Teatro Comunale.

La manifestazione è stata organizzata dall’ Associazione culturale Errori di trasmissione e curata da Massimo Facecchia e Antonio Stella: il primo ha diretto per tre edizioni il Festival del documentario d’Abruzzo – Premio Internazionale Emilio Lopez di Pescara ed attualmente è nell’Academy del Doc/it Professional Aword, mentre il secondo bravissimo filmaker e grafico, ha curato diverse rassegne di Cinema e ha diretto l’ultima edizione del Festival del documentario d’Abruzzo – Premio Internazionale Emilio Lopez.

Gli incontri saranno gratuiti  e  forniranno  un’ occasione per creare uno spazio privilegiato, un laboratorio, un luogo in cui non solo si vedono film, ma si discute sul presente e a proposito del futuro. I documentari in visione, eterogenei nello stile e nelle tematiche, tutti accomunati da una grande freschezza del narrare, manifestano un rapporto creativo tra interrogativi e rappresentazione, fino a svelare uno sguardo “nuovo” da noi stessi verso ciò che ci circonda. Un cambio di fuoco.

In quella occasione sarà possibile effettuare il tesseramento ad Errori di Trasmissione per partecipare in maniera sempre più attiva alla vita e alle iniziative dell’Associazione, costituita nel settembre 2011, con l’obiettivo di colmare un vuoto culturale e proporre, nei piccoli centri della provincia, qualcosa di nuovo ed aggregante. Si occupa di promozione culturale diretta ed indiretta, organizzando spettacoli teatrali, mostre, cineforum, concerti ed ogni genere di attività culturale. Per maggiori informazioni : erroriditrasmissione@gmail.com

Il documentario è una risorsa dalle enormi potenzialità sociali e culturali, un patrimonio importantissimo per il cittadino- spettatore verso cui le istituzioni, il sistema televisivo e cinematografico continuano a manifestare un disarmante disinteresse.

L’attuale panorama italiano del documentario vive una grave carenza di risorse a sostegno della formazione, produzione e promozione, ingredienti fondamentali per far rinascere nel pubblico il gusto per un genere cinematografico straordinario.

Il 25 novembre si inizia con il dibattito sul documentario di ieri e di oggi, moderato dai curatori della rassegna. Si metteranno a confronto due importanti opere documentarie realizzate in periodi diversi.

Venerdì 2 dicembre ci sarà la proiezione del documentario Non c’è più una majorette a Villalba di Giuliano Ricci, vincitore di numerosi premi in Italia e all’estero. Questo lavoro racconta la storia di un paese del centro della Sicilia attraverso le parole degli abitanti, la condizione della donna e la vita della piazza. Ci fa scoprire, attraverso il carattere dei siciliani, come una località sperduta racchiuda i problemi e le caratteristiche dell’Italia intera.

Il 9 dicembre sarà la volta del documentario L’isola analogica di Francesco G. Raganato che tratta delle curiose vicende che hanno avuto luogo ad Alicudi, un’isola delle Eolie. Leggende, allucinazioni, usanze e superstizioni, causate dal consumo accidentale di segale cornuta, la pianta da cui si ricava l’LSD; in sala sarà presente anche il regista per partecipare al dibattito.

Venerdì 16 dicembre ci sarà l’evento speciale con la proiezione in prima assoluta regionale del documentario Herculaneum: diari dell’oscurità e della luce del giovane regista pugliese Marcellino De Baggis, scomparso improvvisamente lo scorso 7 agosto, che sarà ricordato nel corso della serata. Il film di De Baggis racconta la storia degli scavi di Ercolano attraverso la figura di Amedeo Maiuri, l’archeologo che riportò alla luce la città romana, distrutta insieme a Pompei dall’eruzione del Vesuvio del 79 d.C. I diari del Maiuri, insieme ad interviste ed immagini di repertorio inedite, ci guidano alla scoperta del sito archeologico e ci invitano a ragionare sul rapporto che l’uomo ha con il passato, la sua voglia di scoprirlo, di capirlo e di preservarlo nel tempo.

 

 

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