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Albore Mascia – Alessandrini confronto a Il Fatto di Rete 8

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PESCARA – Si è svolto ieri  , in occasione della trasmissione ‘Il Fatto’ dell’emittente televisiva Rete 8,un confronto tra i candidati  a sindaco di Pescara Luigi Albore Mascia ed Emilio Alessandrini ,che saranno protagonisti del ballottaggio dell’8 giugno prossimo. A porre le domande al sindaco Albore Mascia sono stati 4 candidati del centro-sinistra, ossia Enzo Del Vecchio, Antonella Santeusanio, Francesco Pagnanelli e Sandra Santavenere. A porre le domande ad Alessandrini sono stati Carlo Masci, Marcello Antonelli, Guerino Testa e Armando Foschi. A decidere chi cominciasse a essere sottoposto alle domande il lancio di un dollaro d’argento americano fornito da Albore Mascia.

Il sindaco Albore Mascia è stato interrogato sui temi della riqualificazione urbana, del sociale e sul Teatro Michetti: “In cinque anni – ha detto il sindaco Albore Mascia replicando a Del Vecchio – abbiamo portato avanti opere straordinarie di riqualificazione urbana: via Cesare Battisti, via Firenze, Largo Baiocchi, ex Ina Casa, via Mazzini, riviera nord, riviera sud, sino a corso Vittorio Emanuele, osteggiato dal Pd addirittura con battaglie giudiziarie. Senza accorgersi che la riqualificazione del corso è funzionale e complementare all’utilizzo di un mezzo pubblico. Anche su piazza Unione stiamo lavorando per trasformare un’area di pregio, non è in atto uno scempio solo perché il cantiere si trova di fronte alla sede elettorale di Luciano D’Alfonso, e la vegetazione rimossa verrà ripristinata. Capitolo sociale: il Comune non ha smantellato lo Sportello d’inclusione sociale, ma piuttosto ha potenziato l’Urp istituendo nuovi servizi, rivolti anche al tema dell’integrazione sociale degli immigrati, delegando la tematica del lavoro alla Provincia che ha istituito un servizio specifico con lo Sportello Lavoro. Piuttosto la mia amministrazione ha investito nel settore sociale 12milioni di euro l’anno con il Piano sociale di Zona, ovvero il 10 per cento del bilancio complessivo. Compito di un sindaco non è quello di trovare posti di lavoro, ma piuttosto quello di creare le condizioni per far crescere l’economia produttiva, riuscire a lasciarsi alle spalle la crisi, trovando soluzioni per rilanciare le imprese, le attività balneari, ossia quelle finestre che danno lavoro ai giovani. Poi il Centro commerciale naturale – ha proseguito il sindaco Albore Mascia replicando a Pagnanelli -: un tale Organismo è nel Dna del centro-destra. Lo aveva abbozzato l’assessore Cardelli che non è stato messo alla porta da alcuno, è un caro amico e tutti i miei assessori che hanno lasciato la giunta, tranne Teodoro, lo hanno fatto con una cerimonia ufficiale e con tanta emozione, ma quella di Cardelli è stata una scelta personale, non politica. In ogni caso, il Centro commerciale naturale è uno strumento di lotta alla desertificazione del centro che è conseguenza della politica fatta prima della mia amministrazione comunale, che non ha guardato alla qualità della vita, ad esempio, in corso Vittorio Emanuele, dove invece noi abbiamo fatto scelte coraggiose che avrebbe dovuto fare la sinistra. E il nostro progetto del Centro commerciale naturale è tramontato quando la Confcommercio ha iniziato a fare la guerra su corso Vittorio Emanuele e la Confesercenti, che ha candidato ed eletto anche un proprio rappresentante in Consiglio comunale tra le fila del Pd, Piero Giampietro, si è accodato. Capitolo Teatro Michetti – ha poi detto il sindaco Albore Mascia replicando a Sandra Santavenere –: il nostro obiettivo è realizzare un vero teatro dopo l’abbattimento del Pomponi, cinquant’anni fa, Pomponi che è una ferita aperta per tutti i pescaresi. Il Michetti è sicuramente un gioiello da recuperare, ma precisiamo che lo abbiamo ereditato in condizioni disastrose: ristrutturato nella facciata esterna, all’interno occorrono lavori per 800mila euro che abbiamo previsto in due tranche nel triennale. Ma soprattutto il Michetti è un teatro storico, assolutamente inadeguato alle esigenze odierne. E’ anche vero che quando ci siamo insediati abbiamo trovato 14milioni di euro di contenzioso generato dal centro-sinistra per il passaggio delle reti del gas a Pescara Gas; è vero che abbiamo trovato montagne di debiti fuori bilancio per lavori mal affidati dal Pd che mai noi ci siamo sognati di contrarre in cinque anni; è vero che nei primi due anni di governo siamo stati penalizzati dalla politica disinvolta e superficiale condotta dal Pd. E nonostante questo non abbiamo mai alzato le tasse, non abbiamo mai ritoccato l’aliquota Irpef e abbiamo adottato le aliquote Imu tra le più basse d’Italia, mantenendo in perfetto ordine i bilanci certificati dai revisori dei conti, ben noti a Del Vecchio. Ora pensiamo agli impegni futuri, a partire da quel Piano regolatore portuale che è l’unica arma per lo sviluppo del porto, su cui Del Vecchio ha tanto speculato in cinque anni, pur sapendo che il Comune non avrebbe potuto prelevare neanche un secchiello di sabbia essendo, il nostro, un porto di interesse nazionale”.

Il candidato Alessandrini è stato pungolato invece dai candidati del centro-destra, a partire da Antonelli il quale ha pubblicamente segnalato come “in campagna elettorale un candidato che ha sostenuto Alessandrini, e che siederà sugli scranni, ha vinto promettendo posti di lavoro alla Attiva, posti che non ci sono. Chiedo dunque ad Alessandrini di smentire tale possibilità”. E Alessandrini ha affermato che “di promesse del genere la gente non ne vuole più sentire parlare, so che il lavoro è un dramma, chi si candida a sindaco è subissato da richieste di lavoro, ma sicuramente non sarà il sindaco a distribuire posti di lavoro che non ci sono, dunque smentisco la vicenda. So che su Attiva c’è interesse, ci sono dei precari, e l’obiettivo è la loro stabilizzazione”. Foschi ha invece chiesto ad Alessandrini “dove troverà ora il tempo per fare il sindaco, dopo aver rinunciato a fare il capogruppo per quattro anni, proprio per i troppi impegni”, mentre ancora Antonelli ha interrogato il candidato su Decreto Sviluppo ed Ex Cofa, tornando sulle delibere bloccate dall’ostruzionismo del Pd.

 

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