PESCARA – Il sindaco di Pescara Luigi Albore Mascia nel corso della conferenza stampa odierna ha presentato il progetto preliminare del Teatro dell’Adriatico, alla presenza della giunta comunale, dei consiglieri regionali Lorenzo Sospiri e Federica Chiavaroli, dell’assessore regionale Carlo Masci e della struttura tecnica che ha lavorato alla stesura del programma, ossia il Direttore generale Stefano Ilari, e gli architetti Michele Lepore e Fabrizio Trisi. Ad aprire la conferenza stampa un video in cui si mostra la futura location del teatro con le prime caratteristiche tecniche. Nel corso dell’ultima seduta di giunta del 2012 è stato approvato il progetto preliminare, prevedendo una struttura di 8mila metri quadrati complessivi, con una Sala da 1.200 posti, 900 nel parterre e 300 nelle gallerie; un ridotto con foyer, e poi spazi di servizio, camerini, sale prove, biglietteria, bookshop, Uffici amministrativi e, nella torre scenica, un ristorante quale luogo di incontro e convivialità. Una struttura del costo di 24milioni 400mila euro che sorgerà nell’area nord-est della storica ferrovia, accanto al Centro di Ricerca in Astrofisica relativistica e dinanzi ai vecchi Silos dell’acqua, oggi rifunzionalizzati. Il costo dell’operazione, ovviamente, andrà sostenuto attraverso l’individuazione di un partner privato e per tale ragione nei prossimi giorni verrà pubblicato un avviso pubblico per la ricerca del privato, con il quale sarà costituita una società mista pubblico-privato: il Comune contribuirà mettendo a disposizione l’area su cui edificare il teatro, che verrà realizzato con fondi privati. Contemporaneamente si cercherà la grande firma che dovrà redigere il progetto esecutivo e si pensa alle archistar di fama mondiale, come Norman Foster o Henning Larsen, Renzo Piano, comunque un professionista che dovrà anche conoscere bene Pescara per ideare una struttura adatta al suo territorio.
Ha spiegato il sindaco:
nell’ultima riunione di giunta del 2012 abbiamo approvato il progetto preliminare e la relazione illustrativa per la realizzazione di quella che riteniamo un’opera importante per la città e per la sua economia culturale, turistica, commerciale e infrastrutturale, perché dotare Pescara di un Teatro vero, autentico, riconoscibile e riconosciuto come tale, significa investire sulla cultura e sulle centinaia di compagnie che gravitano nel settore e che oggi hanno oggettive difficoltà a individuare uno spazio in cui lavorare e allestire i propri spettacoli. Significa investire sul futuro di migliaia di giovani che hanno scelto di trovare il proprio sbocco professionale nel settore della Cultura. Significa investire sul territorio, dotandolo di una struttura che ovviamente dovrà divenire un simbolo di Pescara al di fuori dei confini cittadini, un simbolo che identificherà, rappresenterà e rifletterà l’immagine stessa del capoluogo adriatico, e che intendiamo come Opera Monumentale capace di attrarre visitatori e turisti non solo per assistere a uno spettacolo, ma anche per la semplice visione della sua architettura. E ancora significa investire sulla riqualificazione tanto attesa di una fetta importante, strategica, del nostro territorio, sulla riqualificazione di quello che ancora alcuni definiscono ‘vuoto urbano’ e che finalmente, dopo decine di delibere, ordini del giorno, verbali di Consiglio comunale, provvedimenti e atti ufficiali, assumerà un’identità precisa e ben definita, ossia le superfici della vecchia stazione ferroviaria. La fase operativa della progettazione è scattata lo scorso febbraio, una fase che ha richiesto mesi di studio, di analisi, di verifiche, di indagini anche geologiche sul terreno destinato a ospitare il Teatro dell’Adriatico, procedure preliminari che abbiamo portato avanti con molta attenzione e serenità, ben consapevoli dell’importanza della materia perché Pescara e i pescaresi attendono da cinquant’anni la realizzazione di quel ‘sogno’, comnciato dopo l’incubo del colpevole abbattimento del Teatro ‘Pomponi’. E Pescara oggi ha bisogno di un Teatro – ha proseguito il sindaco Albore Mascia – perchè è una città dal respiro europeo che può e deve avere l’ambizione di ospitare progetti grandiosi. Perché Pescara si propone ormai da anni come la ‘culla’ della cultura del bacino del medio-adriatico, un’area vasta in cui c’è un continuo fermento di idee, di progetti, di iniziative, di attività. La conferma è arrivata appena pochi giorni fa dalla classifica sulla Qualità della Vita stilata da Italia Oggi Sette che ci porta al 15° posto in Italia per iniziative di divertimento e intrattenimento, definizione ampia che comprende proprio le attività culturali e i grandi eventi. E la nostra stessa maggioranza di governo ha lavorato per confermare tale vocazione, istituendo ex novo il Festival Internazionale Dannunziano, dando tutto il sostegno possibile alle iniziative di respiro internazionale che si svolgono da sempre a Pescara, dal Festival del jazz al Festival Internazionale ‘Flaiano’, ma anche alle realtà più piccole che sono caratterizzate da una continua e originale produzione teatrale, musicale, letteraria, che spesso si trasforma in sbocco professionale, ossia in economia territoriale, perché produrre e realizzare un evento teatrale, un concerto, di musica leggera o classica, promuovere nei giusti spazi la presentazione di un volume, significa portare a Pescara persone, un pubblico interessato al quale dobbiamo offrire occasioni per scoprire la nostra città. Noi abbiamo colto questo segnale importante, e soprattutto ci siamo fatti portavoce delle istanze delle centinaia di artisti che da sempre denunciano o lamentano la carenza di spazi sul territorio: poco dopo il nostro insediamento abbiamo aperto la prima ala del Teatro del ‘Matta’, in via Gran Sasso, dando alle realtà locali uno spazio ottimo, ma certamente non esauriente rispetto alle reali e specifiche esigenze di un territorio che, all’indomani dell’abbattimento dello storico Pomponi, è di fatto rimasto ‘orfano’ di un vero Teatro. Certo, negli anni, abbiamo avuto alcuni Cinema che hanno egregiamente svolto e supplito a tale assenza, e parlo del Circus o della Sala 1 del Massimo, ma anche in questo caso tante volte abbiamo sentito polemiche circa la carenza di spazi disponibili o circa l’acustica, perché è evidente che un Teatro, per svolgere la sua funzione, deve nascere come tale sin dalla progettazione, perché deve rispondere a requisiti tecnico-strutturali-impiantistici ben chiari. Stiamo lavorando per la ristrutturazione del Teatro Michetti, ma anche in quel caso parliamo di uno spazio ‘dimensionalmente’ limitato. Ora, dopo tanti dibattiti, incontri e confronti, anche pubblici, sulla tematica, siamo pronti a partire entrando nella fase esecutiva della nascita del Teatro. La delibera approvata contiene il progetto preliminare, ovvero la nostra ‘idea’ del teatro, con la relativa relazione illustrativa in cui sostanzialmente abbiamo già pensato e ipotizzato come dovrà essere strutturato, all’interno, il Teatro, quali spazi dovranno essere previsti e per svolgere quali funzioni specifiche.
Partiamo dalla collocazione – ha snocciolato il sindaco Albore Mascia -: il Teatro sorgerà sulla porzione nord-est delle aree di risulta, ovvero a nord dell’attuale sede del’Icra, ex stazione ferroviaria, e dinanzi agli storici Silos dell’acqua, e occuperà 8mila metri quadrati di superficie. Quindi il progetto: il teatro dovrà innanzitutto fornire un servizio per tutta la collettività svolgendo un ruolo formativo, didattico e di crescita sociale e culturale, ponendosi come riferimento privilegiato, dunque, non solo nella realtà strettamente cittadina. Dev’essere ‘aperto’, ossia fruibile il più possibile, nella qualità e quantità degli eventi, attraendo pubblici diversi e la vocazione culturale del progetto dev’essere supportata da una struttura e da impianti tecnologici che consentano con estrema flessibilità di alternare spettacoli di generi diversi, ossia opera, balletto, musical, concerti, prosa, senza mai prescindere da un progetto funzionale e gestionale che dovrà tener conto di tutte le variabili indispensabili per affrontare la previsione dei costi d’esercizio, ossia calendario, tipologia degli eventi, bacino d’utenza, capacità della sala, e previsione di sviluppi. Nello specifico, nel nostro progetto preliminare abbiamo previsto e proposto un’area scenica capace anche di ospitare un teatro di produzione; una Sala principale per almeno 1.200 persone: 900 posti nel parterre e 300 posti in galleria, con una disposizione delle poltrone con schema concentrico e radiale in modo da rendere sempre lo spettatore prossimo alla scena. Prevista, ovviamente, anche la ‘fossa dell’orchestra’, capace di ospitare sino a 105 musicisti. Poi proponiamo anche una sala con minore capienza e un foyer autonomo, senza dimenticare le sale prove per attori, musicisti, ballerini, quindi locali di servizio come i camerini, gli spogliatoi, la biglietteria, gli Uffici amministrativi, bookshop, e, infine, un ristorante da localizzare nella torre scenica e con accesso indipendente, in modo da renderlo completamente fruibile anche dall’esterno. Infine, nello spazio dinanzi, si aprirà la ‘Piazza del Teatro’, dotando la struttura di uno spazio di pertinenza che si configuri come luogo di transito e di convivialità e in tal senso dovremo porre particolare attenzione alla rete della pubblica illuminazione, considerando che il teatro si aprirà al pubblico soprattutto nelle ore notturne, e lo stesso edificio illuminato diventerà un segnale nella città, un punto di riferimento”. In merito agli aspetti tecnici dell’opera, il sindaco Albore Mascia ha ricordato che “la realizzazione del Teatro non fa parte del Piano Triennale delle Opere pubbliche perché intendiamo finanziare l’opera interamente con fondi privati, dunque il progetto gode di un suo autonomo Piano finanziario. Come da progetto preliminare, il Teatro costerà circa 24milioni 400mila euro, ovviamente una cifra enorme di cui l’Ente non potrebbe mai disporre, e per questo intendiamo intercettare risorse private, attraverso un avviso pubblico in cui chiederemo a privati interessati a partecipare a tale impresa di manifestare la propria volontà per divenire partner del Comune. Contestualmente porteremo avanti la progettazione che, ovviamente, nella sua fase definitiva ed esecutiva intendiamo affidare a una prestigiosa firma dell’architettura mondiale decidendo, ora, se emanare un bando per un concorso di idee, lasciando aperta a tutti la partecipazione, o se, in alternativa, interpellare noi stessi i dieci maggiori architetti della scena mondiale, esperti nella ideazione e progettazione di Teatri, e penso al danese Henning Larsen, che ha firmato l’Opera House di Copenhagen, o Renzo Piano, autore dell’Auditorium de L’Aquila, o ancora allo spagnolo Oscar Tusquets, firma dell’Auditorium di Las Palmas de Gran Canaria, o Sir Norman Foster, chiedendo loro di formulare un’ipotesi di realizzazione per lasciare a Pescara un segno della propria arte e del proprio stile, ovviamente dopo aver assimilato le caratteristiche peculiari e l’anima della nostra città. Secondo i nostri calcoli, per la progettazione definitiva ed esecutiva dovremo concedere almeno 6 mesi di tempo; poi la strada sarà ovviamente tutta in discesa per giungere alla posa della prima pietra entro il 2013.
E’ ovvio che quella odierna – ha detto l’architetto Michele Lepore – è un’opera troppo importante per esaurire la sua progettazione all’interno delle professionalità interne al Comune. Per questo il nostro sforzo è stato quello di immaginare e definire i requisiti e gli spazi del Teatro, tenendo conto delle esigenze da soddisfare, che saranno vincolanti per il futuro progettista.
La sfida dell’amministrazione – ha detto il Direttore Ilari – era di individuare un percorso che si occupasse anche della gestione della struttura che farà capo al privato; il Comune sostanzialmente entrerà nella società solo conferendo l’area di sedime che sarà valutata dall’Ufficio Tecnico comunale e il socio privato, individuato tramite un bando, dovrà occuparsi del resto, affidando anche la progettazione, quindi l’appalto e la gestione futura, il che determinerà per il Comune un’invarianza di costi. Nel merito abbiamo predisposto già la delibera che passerà in Consiglio comunale”.
“Nel frattempo – ha proseguito il sindaco Albore Mascia – proseguirà anche la seconda fase del programma di riqualificazione dell’area di risulta come da previsione di Consiglio comunale, con parcheggi e verde.