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Albore Mascia interviene su nuova protesta della marineria di Pescara

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PESCARA -Il sindaco di Pescara Luigi Albore Mascia  è intervenuto ieri sulla protesta  della marineria in piazza Italia dicendo:

la nuova protesta odierna della marineria di Pescara e la minaccia di ulteriori iniziative eclatanti, che potrebbero scattare già dalla giornata di domani, devono risuonare come un preoccupante campanello d’allarme non solo per le Istituzioni locali, ormai da mesi in stato di costante emergenza, ma soprattutto per il Governo a Roma, il quale è chiamato a un’assunzione di responsabilità e a prendere atto di quanto ormai la misura sia colma per una categoria di lavoratori allo stremo, che oggi si considera ‘sequestrata’ nel proprio porto ed è molto difficile darle torto. Oggi sono necessarie risposte concrete, reali e veritiere, risposte che in merito al dragaggio possono arrivare solo da Roma. Ma sono necessari anche nuovi fondi per consentire alla marineria di fronteggiare almeno i prossimi due mesi di un inverno che si annuncia duro e difficile. E anche in questo caso l’Abruzzo ha bisogno di un sostegno perché ormai anche gli Enti locali hanno praticamente raschiato il fondo del barile. Ancora una volta saremo vicini alla marineria, alla quale esprimiamo solidarietà istituzionale e comprensione umana, e cercheremo in ogni modo di consentire la loro protesta, contenendo per quanto possibile gli inevitabili disagi della cittadinanza.

Ha sottolineato ancora il sindaco:

so che qualcuno ha ironizzato sulla mia presunta ‘assenza’ dalla piazza mentre la marineria bloccava il traffico per sensibilizzare l’opinione pubblica su un dramma che ha travolto centinaia di famiglie, senza contare l’indotto del mondo della pesca . In realtà i pescatori che manifestavano non sapevano che mi trovavo in Prefettura per affrontare alcune problematiche della città e per parlare anche del forte disagio che si respira in seno alla marineria da mesi per quel dragaggio che continua a tardare, rallentato dai grovigli di una burocrazia nemica, in questo caso, della nostra città e della nostra stessa economia territoriale. Un disagio, quello dei pescatori, inevitabilmente riacutizzato dalle notizie che ormai sembrerebbero rinviare a gennaio il ritorno in mare dei pescherecci, saltando a piè pari il periodo di Natale, tradizionalmente il più propizio, dal punto di vista dei guadagni, per la categoria. E ora a preoccupare la marineria, che da tre giorni ha istituito un presidio fisso sulla banchina nord del porto canale, è la mancata previsione di indennizzi e aiuti che aiutino i lavoratori a fronteggiare almeno i prossimi due mesi, non certo per fare spese folli, ma per sostenere la spesa familiare quotidiana e il pagamento delle bollette, ossia per tutto ciò che dovrebbe rappresentare la quotidianità per una famiglia, ma che per centinaia di pescatori è ora diventata l’eccezione e non più la regola. Con il Prefetto abbiamo esaminato la situazione, ho sollecitato il suo interessamento quale rappresentante del Governo sul territorio, ma di nuovo ritengo che le uniche risposte necessarie per superare l’impasse del momento possano giungere da Roma, ovvero risposte chiare inerenti la reale data di inizio del dragaggio e la possibilità di accedere, in tempi ristretti, a eventuali fondi ministeriali per coprire i due mesi di fermo che ancora la marineria sarà costretta a fronteggiare. Ovviamente l’impegno di Comune, Provincia e Regione è sempre massimo, tre Enti che sino a oggi hanno raschiato il fondo del barile per garantire il sostegno ai lavoratori e al settore. Comprendo la rabbia dei pescatori, e di nuovo sono pronto a scendere in piazza accanto a loro per continuare quella che è la battaglia della città e non di una sola categoria economica. Ovviamente lo stato d’allerta è massimo e chiedo per questo ai rappresentanti dei pescatori di mantenere le fila della protesta per il bene dell’intero territorio. Già per le prossime ore sono state annunciate nuove manifestazioni, che ovviamente saranno consentite cercando di contenere o comunque di limitare i disagi del territorio.

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