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Albore Mascia su anniversario primo bombardamento a Pescara

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PESCARA – Il sindaco di Pescara Luigi Albore Mascia ,ricordando ieri la tragica ricorrenza del primo bombardamento su Pescara, ha detto:

Dieci rintocchi della campana della Torre civica del Palazzo comunale, alle 15 in punto, hanno risvegliato oggi la città commemorando la tragedia del 31 agosto 1943, quando i B-24 del 376° Bombardment Group dell’aeronautica americana sganciarono la pioggia di bombe, provocando una devastazione totale che in pochi attimi ha sventrato il centro cittadino, portando morte e distruzione in via Nicola Fabrizi, via Firenze, radendo al suolo anche il Palazzo del Governo. Pescara oggi ha nuovamente testimoniato la vicinanza ai tanti figli e parenti di coloro che caddero sotto quella pioggia o che ne sopravvissero serbando per sempre quell’incubo e che ancora oggi vivono la tragica ricorrenza con emozione e turbamento. E in vista del settantesimo anniversario, abbiamo deciso di concentrare le cerimonie nel prossimo settembre, in coincidenza con il secondo drammatico bombardamento, quello del 14 settembre, con due momenti: partiremo con un convegno, dedicato alla storia di Pescara, agli anni della ricostruzione e alla città moderna. Quindi proseguiremo con l’omaggio alla lapide, sul vecchio muro della ferrovia, preceduto dalla visita al Sacrario militare.

Ha sottolineato il sindaco:

Pescara ha subito nella sua storia quattro pesanti bombardamenti nel pieno della seconda guerra mondiale. I primi due, il 31 agosto e il 14 settembre del 1943 furono i più devastanti, gli ultimi due, il 17 e 20 settembre, servirono solo a terminare un’opera di distruzione ormai già effettuata, quando la città era quasi deserta con migliaia di cittadini sfollati nelle campagne vicine. L’obiettivo degli alleati era quello di penetrare su Pescara per raggiungere agevolmente Roma percorrendo la via Tiburtina. L’attacco del 31 agosto avvenne alle 13.20 in punto, un caldo pomeriggio di fine estate, quando tanti cittadini erano in spiaggia. I bombardieri B-24 dell’aeronautica militare giunsero dal mare, senza dare ai cittadini il tempo per mettersi al riparo, e sganciarono contro il centro le proprie bombe con un attacco devastante. In pochi minuti vennero rase al suolo le aree comprese tra via Nicola Fabrizi e via Firenze, come via Roma, e il Palazzo del Governo che in quegli anni ospitava il presidio militare. In quel momento non venne colpita la stazione ferroviaria e nell’attacco del 31 agosto morirono almeno 1.600-1.900 persone. Il secondo attacco arrivò il 14 settembre, mirato, questa volta, alla stazione con 37 bombardieri che lanciarono 341 bombe ad alto potenziale esplosivo distruggendo completamente magazzini, scali merci e depositi di rifornimento della stazione, una strage di ben 2mila persone. Oggi – ha proseguito il sindaco Albore Mascia – Pescara ha ricordato la prima tragedia, il primo bombardamento sulla città, in memoria dei caduti, facendo risuonare alle 15 in punto 10 rintocchi di campana della Torre Civica. Per il 14 settembre l’amministrazione terrà una seconda cerimonia, come da tradizione, con le Associazioni Combattentistiche e d’Arma, ma soprattutto ci prepariamo a commemorare con la massima solennità la ricorrenza per il settantesimo anniversario della tragedia, coinvolgendo soprattutto i ragazzi, gli studenti, per raccontare loro quel pezzo di storia che oggi più che mai ci deve appartenere e deve far parte del nostro patrimonio.

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