PESCARA – Si è svolta domenica sera, all’Aurum di Pescara la cerimonia di premiazione del Calendrino* assegnato alla giornalista e presidente della Fondazione Dean Martin, Alessandra Portinari. Il Premio è un riconoscimento ad honorem, ovvero la massima onorificenza del Premio Carletti, destinata a persone che, con l’esempio ed opere fattive hanno contribuito all’evoluzione dei temi legati alla cultura, alla solidarietà, alla libertà, all’eguaglianza e alla tolleranza, è stato assegnato alla sua persona in qualità di Presidente della Fondazione con questa motivazione: “Per l’opera meritoria della divulgazione e sensibilizzazione dei temi legati alla emigrazione ed immigrazione che, in un linguaggio semplice ed attrattivo, oggi arricchisce ognuno di noi e domani sarà patrimonio di tutti per la creazione di una cittadinanza condivisa”.
Il Calendrino, raffigurato in
“A nome del Premio giornalistico e mio personale – ha detto Alessio Carletti, presidente del premio -, invio le lodi per quanto ha già fatto e per quanto farà nel prosieguo del percorso della Fondazione in condivisione di tutti i nobili valori che si riconoscono nel Premio Guido Carletti e che il Premio ha il fine di valorizzare”.
“Il riconoscimento del Calendrino ci conferma che la strada che stiamo seguendo è quella giusta – commenta con soddisfazione Alessandra Portinari -, la Fondazione Dean Martin proseguirà il suo viaggio per raccontare la storia di tanti abruzzesi che hanno realizzato, attraverso il loro talento e il duro e costante lavoro, i loro sogni. Continueremo portando avanti numerosi progetti culturali e artistici in atto con la certezza che questo Premio potrà ancora di più valorizzare, incoraggiare e sostenere i giovani talenti locali. Un ringraziamento al presidente Carletti e a tutta la giuria del premio. Vi aspettiamo il 2 agosto a piazza Muzii a Pescara per l’ottava edizione del Dean Martin”.
* Amore di virtù. Calendrino è uno uccello, il quale si dice che essendo esso portato dinanzi a uno infermo, che se ‘l detto infermo debbe morire, questo uccello li volta la testa per lo contrario e mai lo riguarda. E se esso infermo debbe iscampare, questo uccello mai l’abbandona di vista, anzi è causa di levarli ogni malattia. Similmente l’amore di virtù non guarda mai cosa vile né trista, anzi dimora sempre in cose oneste e virtuose, e ripatria (1) in ne’ cor gentile a similitudine degli uccelli nelle verdi selve sopra i fioriti rami. E si dimostra più esso amore nelle avversità che nelle prosperità, facendo come ‘l lume che più risplende, dove truova più tenebroso sito.
(Dal Bestiario di Leonardo da Vinci)
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