La ventitreenne schiacciatrice: «Quando arrivai a Chieti tre anni fa non avrei mai immaginato di giocare in B1. Darò il massimo, come sempre»
CHIETI – Arriva il quinto pezzo nel roster 2019/2020 della Pallavolo Teatina. Alice di Tonto, classe 1996, si va ad aggiungere a Monica Lestini, Sara Gotti, Ilaria Maiezza e Simona Galiero nella squadra che affronterà il prossimo campionato di B1. La conferma decisa da staff tecnico e società è il giusto premio a una giocatrice determinata e sempre concentrata, pronta a dare il suo contributo sia da titolare, sia partendo dalla panchina, e in ruoli diversi. Nella scorsa stagione, infatti, il pubblico teatino non l’ha vista all’opera solo nel ruolo a lei più congeniale, quello di schiacciatrice, ma anche in quello di centrale, ben coperto da Alice nel momento di massima difficoltà, quando si decideva il campionato e l’infortunio di Simona Galiero rischiava di compromettere tutto. Ora, in B1, è pronta a metterci la stessa grinta e la stessa voglia di sempre:
«Sarà il mio terzo anno alla Teatina e, sono sincera, quando arrivai in questa società non avrei mai immaginato di giocare un giorno in B1. I precedenti sono stati due anni non facili, in cui per lunghi tratti non ho visto il campo, e da questo versante l’arrivo di Giorgio Nibbio è stato per me una svolta. Da quel momento in poi ho sentito fiducia nelle mie qualità e spero di averla ripagata ogni volta che sono andata in campo. In B1 non cambierà nulla, per quanto mi riguarda: darò il massimo come ho sempre fatto, pronta a sfruttare le mie occasioni. So che il livello si è alzato molto, che avrò compagne ancora più forti dello scorso anno, ma sono comunque felice di giocarmi le mie chances in una squadra di alto livello. Inoltre, continuerà il mio percorso nel settore giovanile, dopo l’ottimo “anno zero” che abbiamo vissuto, e spero di dare continuità al lavoro svolto, per crescere anche fuori dal campo, come allenatrice e preparatrice. C’erano insomma tanti motivi per dire ancora sì alla Pallavolo Teatina, e non ho neanche dovuto pensarci troppo».