Il rappresentante di Pescara Mi piace riferisce sulle criticità causate dal maltempo e rilevate durante un soprall
PESCARA – “Ben 1.200 studenti bloccati a scuola in via Ignazio Silone e poi costretti a guadare il fiume d’acqua che ha invaso la zona della pineta per tornare a casa; via dei Petruzzi completamente allagata fin dentro i garage, con decine di residenti intrappolati; via De Gasperi trasformata anch’essa in un fiume, grazie alla fogne ‘finte’ dell’allora assessore Blasioli e che ora costringeranno il Comune a riaprire un cantiere per porre rimedio ai danni procurati dallo stesso Pd. È stato un pessimo risveglio quello odierno per i cittadini che, al primo acquazzone d’autunno, niente di simile ai diluvi del passato, si sono ritrovati a fare i conti con nuove problematiche che hanno paralizzato la città dall’alba. Primo fra tutti l’assenza di indicazioni e aiuti lungo le vie aperte al traffico per supportare gli automobilisti bloccati in fila alla ricerca disperata di vie di fuga, cercando di evitare pantani”. A dirlo è stato Armando Foschi, dell’Associazione ‘Pescara – Mi piace’, che in mattinata ha effettuato un lungo giro sul territorio per verificare la situazione della città con l’ondata di maltempo.
“È andata malissimo – ha osservato Foschi -: da nord a sud, ovunque si sono create sacche di criticità che hanno generato problemi alla cittadinanza oltre al blocco della viabilità, assolutamente ingiustificata. La situazione più difficile sicuramente si è registrata a Porta Nuova, nella zona della Pineta, dove in poche ore via Ignazio Silone, che ospita scuola elementare e media, in tutto circa 1.200 studenti, si è ritrovata completamente allagata, impercorribile da auto e pedoni, con i bambini stipati nell’atrio dei due Istituti all’orario di uscita e che cercavano di capire come uscire dalla scuola per tornare a casa. I genitori che hanno cercato di contattare il Comune per chiedere l’installazione di una passerella provvisoria o di mandare l’autospurgo comprato dallo stesso Comune con il Governo di centro-destra, si sono sentiti rispondere picche perché l’attrezzatura era impegnata altrove e non c’erano operai disponibili. Alla fine, i genitori sono stati costretti ad affrontare l’acqua alta per riprendere i bambini e fare ritorno a casa. Situazione difficile, per tutta la mattinata, anche in via dei Petruzzi, sempre a Porta Nuova, dove i tombini sono letteralmente esplosi, sotto la pressione dell’acqua confluita nelle condotte, e hanno continuato a rigurgitare acqua allagando la strada, e costringendo addirittura alcuni veicoli a transitare sui marciapiedi. E disagi, ancora, in via De Gasperi, bloccata dal traffico e dall’acqua alta sul lato monte, conseguenza di quelle fogne ‘finte’ che abbiamo scoperto a fine 2013, una condotta finta realizzata all’epoca dell’ex assessore Blasioli, e che è venuta alla luce dopo che, durante il governo di centro-destra, a fronte dell’ennesimo, ingiustificato episodio di allagamento della strada, abbiamo effettuato delle verifiche nel sottosuolo con una sonda della Attiva e ci siamo resi conto che i tombini realizzati in superficie erano, appunto, finti, ovvero non erano collegati ad alcuna rete né condotta fognaria, nonostante i lavori pure eseguiti e pagati dal Comune durante la giunta D’Alfonso per la riorganizzazione viaria di via De Gasperi, via Ferrari e via Gran Sasso. Prova ne è che nei prossimi mesi partiranno i lavori, progettati dal centro-destra, per la realizzazione di una vera linea sotterranea cui collegare via De Gasperi. E nel frattempo i cittadini si ritrovano a dover affrontare l’acqua alta di 15 centimetri che anche oggi ha reso impossibile transitare lungo l’asse viario strategico. Tutto questo senza dimenticare l’allagamento, di nuovo, del sottopasso di via Raiale, dove evidentemente la giunta Alessandrini, dopo cinque anni di chiacchiere dai banchi dell’opposizione, non ha neanche effettuato il potenziamento delle pompe di sollevamento con i generatori d’emergenza. Ma soprattutto – ha commentato Foschi – i che, dal giugno 2014 a oggi, non è stata in grado di appaltare una sola opera per alleviare o prevenire i disagi del territorio e che oggi si è caratterizzata per la totale assenza: non il sindaco, non un assessore, non un consigliere comunale, in giro per verificare le segnalazioni e adottare le contromisure in supporto dei cittadini”.
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