“Tutto nel borgo mi ha ricordato il mio villaggio natale, vicino Gerusalemme. Ho avvertito il calore di un’accoglienza straordinaria”
AIELLI – ”Una giornata fantastica. Abbiamo offerto all’ambasciatrice la parte migliore del nostro paese. Per noi è stato un onore assistere al suo stupore. Siamo felici che le sia piaciuto tutto ciò che le abbiamo mostrato. E’ la riprova, qualora fosse necessario, che con l’arte si può catturare qualsiasi gusto, qualsiasi palato e si può diventare un punto di riferimento culturale nell’intero contesto marsicano. Abbiamo gettato le basi per ulteriori scambi culturali e comunicativi con l’ambasciata palestinese. Da oggi c’è un piccolo pezzo di terra qui ad Aielli che abbiamo donato alla Palestina, quale atto simbolico di speranza; che sia di buon auspicio nel lungo e faticoso percorso di risoluzione dei grandi conflitti del Medio Oriente e non solo. Che sia uno stimolo alla lotta alle diseguaglianze, inaccettabili”.
E’ quanto dichiarato dal sindaco Enzo Di Natale a conclusione della visita dell’ambasciatrice di Palestina Abeer Odeh. Una giornata storica per il borgo di Aielli, a distanza di appena un mese dalla presenza istituzionale del ministro della Cultura Dario Franceschini e a un anno dall’incontro, tra i vicoli del museo a cielo aperto, con l’ambasciatrice di Israele, Yael Rubinstein.
La diplomatica è arrivata ieri mattina, intorno alle 10 e 30. Dopo i saluti istituzionali all’interno della sala consiliare locale, è stata accompagnata dal primo cittadino, dalla giunta comunale e dai ragazzi della Cooperativa La Maesa lungo le vie del borgo, seguendo il più classico dei percorsi alla scoperta delle opere murarie. Il tour si è concluso di fronte al murale di Fontamara. Una breve riscoperta dell’opera letteraria, poi all’ambasciatrice è stato fatto dono di una copia del romanzo, quale omaggio da parte dell’associazione Libert’aria.
Intorno alle 16 il gruppo ha ripreso il programma della visita e si è recato all’interno della Torre delle Stelle. Alle 17, infine, l’attesa performance di Riccardo Matlakas, Pro-Occupation, l’occupazione di una porzione di terreno aiellese, divenuto ufficialmente terra palestinese. Circa mezz’ora performativa durante la quale l’artista ha definito i confini e piantato un ulivo simbolo di rivendicazione delle terre sottratte alla Palestina. Un momento di forte impatto emotivo, che ha catturato l’attenzione dell’ambasciatrice e ha dato un segnale di vicinanza al dramma civile del popolo palestinese.
“Sono molto colpita dall’umanità di queste persone. – Ha esternato l’ambasciatrice al termine della visita – Tutto nel borgo mi ha ricordato il mio villaggio natale, vicino Gerusalemme. Ho avvertito il calore di un’accoglienza straordinaria, mi sono sentita circondata dalla mia famiglia. Ringrazio tutti per questo. La performance di Matlakas mi ha emozionata. Esistono troppi posti nel mondo in cui ci sono ingiustizie. – Ha concluso la diplomatica – Dobbiamo lottare affinché tutti possano vivere in un mondo migliore e più giusto”.