Il Presidente Edoardo D’Angelo elogia la squadra: “Alzare la SuperCoppa italiana, il gesto più bello per festeggiare il nostro quarantennale”
GIULIANOVA – Reduci dalla magnifica conquista della SuperCoppa, e con dentro la tensione positiva per le prossime sfide, i ragazzi della Amicacci Abruzzo sono stati ricevuti questa mattina in municipio. Con loro, il Presidente Edoardo D’Angelo ed alcuni collaboratori storici. In sala consiliare, ad accoglierli, c’erano il Sindaco Jwan Costantini ed il consigliere con delega allo Sport Livio Persiani.
L’invito del Primo cittadino, accolto con entusiasmo dalla squadra, ha permesso di festeggiare la SuperCoppa ma soprattutto di vivere un momento che, ben oltre l’istituzionalità, è stato un’occasione di condivisione, di amicizia, di incontro. La pergamena consegnata alla squadra giuliese di basket in carrozzina, nella persona del Presidente D’Angelo, ha voluto essere un attestato d’affetto da parte della Città di Giulianova ed anche, per quanto riguarda l’ Amministrazione, una promessa di sostegno e di attenzione.
“Questa coppa – ha detto il Sindaco Costantini – è il segno tangibile di come sognare insieme, e in grande, possa condurre a traguardi inaspettati, regalare vittorie che sembravano impossibili. L’ Amicacci incoraggia tutti, grandi e piccoli, sportivi o meno, a sfidare se stessi, ma facendo squadra, portando a sintesi l’impegno di tanti. Competere, oggi, non è facile. Alle difficoltà oggettive di reperimento di fondi bisogna replicare con la più efficace delle risposte, con la collaborazione, la presenza concreta. L’ Amministrazione, in questo senso, vuole esserci, intanto attivandosi per il miglioramento strutturale della sede di via Galilei”.
Il Presidente Edoardo D’Angelo, dopo aver ricordato i rocamboleschi cambiamenti di fronte culminati con l’ affermazione di dicembre sullo scenario italiano, ha spronato la squadra ad affrontare con lo stesso spirito le sfide play off e le competizioni europee. Pubblicamente ha elogiato i ragazzi, protagonisti di una storia che da quarant’anni racconta di personali rinascite, di scommesse vinte, di barriere e muri abbattuti.