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Analisi di Pescara-Ravenna: Pescara, buona prestazione e vittoria meritata

da Luca Marchese

PESCARA – Allo stadio Adriatico si gioca davanti ad un pubblico superiore alle ottomila unità (7.512 paganti) con esigua rappresentanza ospite, giornata fredda e cielo coperto, campo in buone condizioni. Indisponibili Zizzari, Petterini, Medda e Prisco, Cuccureddu schiera il solito 4-4-2 con due cambi rispetto alla formazione base, Zanon al posto di Medda e Coletti per Tognozzi; Pinna difende la porta, nel pacchetto arretrato da destra Zanon, Olivi, Mengoni e Vitale, in mediana Dettori e Coletti, sulle fasce Gessa e Bonanni, in attacco Ganci e Sansovini. Il Ravenna, allenato da Vincenzo Esposito, si presenta in campo con il 4-3-3; Anania tra i pali, Ferrario, Ciuffetelli, Anzalone e Fasano in difesa, Rossetti, Sciaccaluga e Fonjock a centrocampo, Packer, Piovaccari e Toledo in avanti.

Inizio di primo tempo favorevole agli ospiti che mostrano buone trame di gioco. Il più pericoloso tra i romagnoli è Toledo che con la sua velocità mette in difficoltà la retroguardia biancoazzurra; dopo soli due minuti si presenta defilato davanti a Pinna eludendo l’off-side ma spreca calciando malamente e mandando la sfera lontanissima dalla porta. Altre iniziative partono dal suo piede e l’attaccante centrale del tridente, Piovaccari, conclude due volte verso Pinna andando anche in rete ma in netto fuorigioco sulla respinta del portiere biancoazzurro dopo un tiro del solito Toledo. Il Ravenna, bene dal centrocampo in avanti, viene guidato con saggezza tattica dal capitano Sciaccaluga che si piazza davanti la difesa ed imposta la maggior parte delle azioni; la spinta della formazione ospite obbliga Gessa e Bonanni ad una gara iniziale di copertura più che di spinta offensiva, ma i due esterni se la cavano egregiamente e dimostreranno durante tutto il match di aver migliorato notevolmente la loro condizione fisica.

Il Pescara si fa vedere poco in avanti all’inizio della contesa ma il primo affondo è letale e produce il vantaggio; al 23esimo ripartenza con illuminante verticalizzazione di Dettori per Ganci che coglie impreparata la difesa ravennate, va in fuga leggermente defilato sulla sinistra, si presenta solo davanti ad Anania e lo trafigge con un gran tiro di interno destro sul secondo palo. Galvanizzata dalla rete, la formazione di casa attacca e sfiora il raddoppio sfruttando le fasce laterali dove Gessa e Bonanni vengono accompagnati dalle sovrapposizioni di Zanon e Vitale; proprio il terzino sinistro sfiora il gol su calcio d’angolo di Bonanni con una deviazione di testa salvata sulla linea dal portiere ospite. Si registrano altre occasioni per Gessa, Ganci e Sansovini con alcuni off-side dubbi fischiati agli attaccanti pescaresi su pericolose azioni offensive; dopo una clamorosa svista di Anania che sbaglia un rinvio pressato da Sansovini, e con quest’ultimo che crossa al centro a porta sguarnita ma la difesa ravennate riesce a liberare, a sorpresa la squadra di Esposito raggiunge il pareggio. Rilancio errato di Vitale dalla sinistra, capovolgimento offensivo romagnolo dal lato opposto e cross al centro con Anzalone che colpisce di testa solo in area e costringe Pinna ad un grande intervento reso vano dal guardialinee che assegna una rete molto dubbia; a nulla servono le proteste del portiere di casa verso arbitro e assistente. Termina così la prima frazione di gioco.

Dopo un diluvio di pochi minuti durante l’intervallo, riprende la partita con il campo che non risente della forte precipitazione. Nel secondo tempo il Pescara si spinge in avanti determinato alla ricerca della vittoria e non rischia quasi niente in difesa; in pratica il Ravenna scompare dal terreno di gioco. Le azioni pericolose si sviluppano centralmente, tramite l’ottima regia di Dettori, e lateralmente da entrambe le fasce; soprattutto Gessa si dimostra uno dei migliori e spinge sulla destra confezionando cross invitanti per gli attaccanti biancoazzurri. Proprio su uno di questi al 12esimo minuto Ganci subisce un netto fallo in area di rigore da parte del difensore Ciuffetelli, l’arbitro Colasanti di Siena assegna il penalty dopo averne negato uno solare per un doppio intervento in area romagnola ai danni di Sansovini e Bonanni. Quest’ultimo va sul dischetto, trafigge Anania con un tiro forte ed angolato alla destra del portiere e fa “esplodere” lo stadio Adriatico.

Inizia la girandola dei cambi con Cavagna che al 19esimo sostituisce Fonjock nel Ravenna lasciando inalterato il modulo 4-3-3, mentre al 24esimo Ganci lascia il posto a Verratti ed il Pescara passa al 4-2-3-1 con il folletto di Manoppello che si posiziona proprio alle spalle di Sansovini. La formazione di Cuccureddu si rende pericolosa nelle ripartenze prima con Bonanni che per poco non riesce a servire Sansovini liberissimo in fuga verso la porta avversaria; poi lo stesso attaccante romano si presenta davanti ad Anania affiancato dal difensore ravennate Anzalone che compie un clamoroso fallo di mani per evitare la rete ma il direttore di gara lascia proseguire.

Ravenna in balia dell’avversario e portiere ospite che si dimostra impacciato nei rinvii di piede e non riesce a dar sicurezza alla difesa romagnola. Dopo le sostituzioni dell’ex Packer con Scappini, la formazione di Esposito aumenta il peso offensivo ma non si rende mai pericolosa in avanti; da parte pescarese, al 28esimo Gessa viene sostituito da Zappacosta con compiti più difensivi sulla destra. Si registra un’occasione per Bonanni su una buona iniziativa personale mentre Verratti contribuisce a rendere vivace la manovra biancoazzurra con buone intuizioni offensive, possesso-palla e raddoppi in fase di copertura con una buona prova di intelligenza tattica e di grande sacrificio. Al 42esimo Artistico entra in campo per Sansovini e si piazza al centro dell’attacco poco prima di una favolosa azione del folletto di Manoppello che palla al piede supera due difensori e ne ubriaca un altro calciando verso la porta ma trovando la respinta dell’ultimo giocatore ravennate a difesa di Anania.

Dopo quattro minuti di recupero termina la contesa; vittoria meritata e convincente per il Pescara che ha mostrato passi in avanti nella condizione fisica, soprattutto per alcuni dei suoi giocatori più rappresentativi (Ganci, Dettori, Gessa e Bonanni), nella gestione della gara iniziata sulla difensiva ma proseguita in crescendo colpendo al primo affondo e fornendo un’ottima prova nel secondo tempo senza rischiare praticamente mai in difesa. Uomo-partita l’attaccante Ganci (autore del primo gol e decisivo nel secondo per essersi procurato il rigore trasformato da Bonanni) che continua a migliorare l’intesa con Sansovini formando una coppia d’attacco invidiabile per la Lega Pro in attesa del ritorno di Zizzari; ottima la prova della coppia difensiva centrale Olivi-Mengoni, buona quella di Zanon sia in fase difensiva che in quella di spinta coadiuvando sulla destra lo scatenato Gessa; Coletti sostituisce al meglio Tognozzi nel ruolo di lottatore in mediana mentre Dettori riesce ad illuminare il gioco con alcune intuizioni di tecnica sopraffina. Bonanni offre una prestazione generosa all’inizio per poi risultare determinante nella seconda frazione di gioco con le sue percussioni in avanti mentre Sansovini fa un gran movimento su tutto il fronte offensivo superando ampiamente la sufficienza.

In termini di classifica la formazione biancoazzurra raggiunge il primato a pari merito con Verona e Portogruaro; alle porte la trasferta di Ferrara contro la Spal in cui si attende la conferma dei miglioramenti elencati e soprattutto il primo acuto esterno stagionale per dare un grande segnale di superiorità a tutte le pretendenti alla vittoria finale del girone B di Lega Pro.

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