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Serie A 13a giornata, l’analisi tattica di Juventus-Pescara

da Alessio Evangelista

L’analisi tattica del match giocato ieri sera allo Juventus Stadium tra i bianconeri e gli Abruzzesi, terminato 3-0 per gli uomini di Allegri

Serie A - L'analisi tattica di Juventus-Pescara

TORINO – Un buon Pescara per quarantacinque minuti, poi è uscita fuori la superiorità netta della Juventus.

Cosi può essere descritto il terzo anticipo della 13a giornata di Serie A che ha visto gli uomini di Allegri battere quelli di Oddo per 3-0 grazie alle reti di Khedira, Mandzukic ed Hernanes.

Di seguito l’analisi tattica per quanto riguarda il match degli Abruzzesi.

Oddo, visto il calibro dell’avversario, si copre schierando un 5-3-2 con Pettinari e Caprari in attacco. L’inizio è incoraggiante per i biancazzurri che tengono bene il campo e provano a pungere con le sortite offensive di Zampano e Crescenzi.

Brugman detta i tempi di gioco, o almeno ci prova, perchè la carenza in attacco sia dal punto di vista fisico che tecnico si fa sentire. Nonostante ciò l’occasione per il Pescara arriva ma lo stesso Caprari la dilapida a tu per tu con Neto.

Quando giochi con la Juve non puoi commettere nemmeno mezzo errore e, al primo, i bianconeri puniscono con Khedira. La prima frazione si chiude però con un solo gol per la Juve ed una prestazione incoraggiante per il Pescara.

Il secondo è completamente l’opposto: la Juventus, seppur priva di tanti suoi effettivi, schiaccia il Pescara nella propria area di rigore e, nel giro di sei minuti, mette in ghiaccio il match con le reti di Mandzukic (errore di Brugman) ed Hernanes.

Oddo, già costretto al cambio Campagnaro-Vitturini nell’intervallo si gioca la carta Pepe per un Pettinari voglioso ma non adatto per la Serie A. La Juve, conscia del risultato, si rilassa e punge poco mentre dei biancazzurri nemmeno l’ombra con un Caprari lasciato solo al suo destino. Nell’ultimo quarto d’ora esordio assoluto in Serie A anche per Bruno che rileva Cristante.

L’occasione per segnare il Pescara ce l’ha nel finale ma, prima Crescenzi e poi Zuparic, non riescono a spedire in porta da due passi. L’azione in questione è l’emblema del Pescara di questo primo scorcio di stagione: gioco, possesso e qualità ma ciò che manca è un attaccante valido che non renda vano il buon gioco di Oddo.

Certo, non era questa la partita da vincere ma, dopo la Roma in trasferta, non sono ammesse scusanti o debacle stile Empoli. Applausi per 1300 tifosi giunti dall’Abruzzo e che hanno incitato la squadra dal primo all’ultimo minuto.

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