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Antenne San Silvestro: svolto vertice a Roma

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L’ipotesi di delocalizzazione degli impianti in mare è stata dichiarata ‘tecnicamente sostenibile’

PESCARA – Si è svolto, ieri, a Roma  presso il Ministero dello Sviluppo Economico un vertice, relativo alla delocalizzazione in mare delle antenne di San Silvestro,  e al quale hanno preso parte l’ingegner Francesco Troisi, Direttore Generale per la Pianificazione e la gestione dello Spettro Radioelettrico del Dipartimento delle Comunicazioni del Ministero per lo Sviluppo Economico, il sindaco di Pescara Luigi Albore Mascia, l’assessore alle Finanze e al Patrimonio del Comune di Pescara Eugenio Seccia e il consigliere regionale Ricardo Chiavaroli, in rappresentanza della Regione Abruzzo.Il trasferimento delle antenne  su una piattaforma off shore da individuare al largo della costa pescarese è stata dichiarata un’ipotesi ‘tecnicamente sostenibile’ dall’ingegner  Troisi anche se saranno richiesti ulteriori approfondimenti tecnici.

Per il  sindaco di Pescara,che ha consegnato al Direttore Troisi copia dello Studio di Fattibilità con la delibera numero 694 con cui la Regione Abruzzo ha approvato la proposta stessa,è stato compiuto un significativo passo avanti sul caso delle antenne di San Silvestro.Ricordiamo che lo studio è stato redatto dalla Regione con la Facoltà d’Ingegneria dell’Università dell’Aquila e con il professor Graziosi, un progetto con cui si è ipotizzato il trasferimento delle antenne al largo della costa pescarese su una piattaforma marina.

Con l’università sono state effettuate verifiche di tipo elettromagnetico, contenute nel documento, anche per accertare eventuali effetti sulla fauna ittica, quindi sono state eseguite prove sul broadcasting, per accertare quali disagi avrebbe arrecato l’operazione in termini di ricezione del segnale sulla costa da parte degli utenti. E gli studi condotti hanno confermato la fattibilità della proposta.

Ha spiegato Mascia:

sulla costa ci sono già delle piattaforme off-shore utilizzabili, della grandezza di oltre 600 metri quadrati. L’ipotesi messa a punto prevede il posizionamento delle antenne a una quota di circa 100 metri dal livello del mare per garantire una completa copertura del servizio. La conclusione dello studio dimostra chiaramente che con la delocalizzazione su piattaforma off-shore verrebbe risolto il problema dell’esposizione della popolazione ai campi elettromagnetici, passando da una situazione da ‘trattare’, con riferimento ai limiti di esposizione e ai livelli di attenzione, al pieno raggiungimento degli obiettivi di qualità.

Grazie alla distanza dalla costa di alcuni chilometri non sono significativi gli effetti dovuti alla presenza della superficie marina sulla copertura radio e soprattutto grazie alla ridotta entità dello spostamento del sito di broadcasting rispetto alla collocazione originaria non sono rilevanti le variazioni relative all’interferenza prodotta. Dunque l’ipotesi di delocalizzazione su piattaforma off-shore appare, dal punto di vista radioelettrico, compatibile con il Piano Nazionale di Assegnazione delle frequenze; dal punto di vista dell’utente la delocalizzazione comporterebbe limitati disagi per alcune zone circoscritte, con la scarsa necessità di un nuovo puntamento delle antenne televisive domiciliari.

L’ingegner Troisi quest’oggi ha confermato di essere già a conoscenza del progetto che ormai stava prendendo corpo, grazie all’azione propositiva del Presidente Chiodi e degli assessori e consiglieri regionali tutti, a partire da quelli provenienti da Pescara che da anni vivono tale problematica, e dinanzi allo Studio ormai pronto, che gli abbiamo consegnato, non ha espresso riserve, ma piuttosto ha affermato che l’ipotesi, salvo ulteriori approfondimenti, pare comunque ‘tecnicamente sostenibile’. Tuttavia il nostro iter non è terminato oggi: il dottor Troisi ha infatti spiegato che, nell’ambito del Piano Nazionale di assegnazione delle frequenze che sarà redatto entro la seconda metà del 2011, è richiesto un ulteriore passaggio preordinato dinanzi all’Agicom che è il garante e che deve recepire lo Studio per farlo proprio e presentarlo al Ministero dello Sviluppo Economico che poi, a sua volta, interpellerà la Regione Abruzzo.

A questo punto con il Presidente Chiodi dovremo evidentemente prendere contatti con l’Agicom e con il Viceministro Romani per poter sostenere anche politicamente tale proposta, oltre che burocraticamente. Tuttavia Troisi non ha espresso riserve e anzi ha auspicato che, se l’iter della delocalizzazione off shore dovesse andare avanti ed essere lineare, dovrebbe essere concomitante con lo switch off del sistema analogico e il passaggio al digitale terreste. Tutto ciò richiederà ovviamente dei passaggi e delle verifiche tecniche anche con i paesi confinanti per il riposizionamento di alcune frequenze e per valutare le possibili interferenze, dunque parliamo di un iter sicuramente elaborato, ma comunque sostenibile.

A questo punto sarà la Regione a doversi riattivare con tempestività anche perché già sappiamo che il passaggio al sistema digitale terrestre in Abruzzo è previsto per l’ultimo scorcio del 2011, tra ottobre e dicembre, salvo proroghe, e dunque dovremo essere pronti per quella data, fra un anno esatto, ricordando, tra l’altro, che già tale passaggio garantirà una riduzione delle emissioni di onde elettromagnetiche ad appena un quarto dei livelli registrati oggi. Ora auspico anche un incontro con i rappresentanti dei maggiori broadcaster per raccogliere le proposte di adesione, vogliamo che il progetto sia il più possibile condiviso dalle associazioni, un progetto nel quale l’amministrazione comunale e il Governo regionale credono fortemente e che intendiamo portare avanti a passi celeri.

Pubblicato da
Donatella Di Biase

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