PESCARA – Il sindaco di Pescara Luigi Albore Mascia ieri ha ufficializzato la decisione presa con l’Ufficio legale del Comune, guidato dall’avvocato Paola Di Marco ,di presentare ricorso al Consiglio di Stato contro tutte le ordinanze di sospensiva delle determine dirigenziali di disattivazione delle antenne di San Silvestro decise dal Tar: 4 quelle già emanate lo scorso 20 dicembre per le prime quattro emittenti che hanno impugnato i provvedimenti. Il ricorso verrà presentato entro la metà di febbraio, ovvero entro i 60 giorni dalla pubblicazione delle sospensive del Tar, datate 20 dicembre, mentre la prima udienza di merito sempre dinanzi al Tar è stata fissata per il prossimo 4 luglio. Intanto oggi, 10 gennaio, il Tar dovrà pronunciarsi sulle richieste di sospensive proposte da altre 14 emittenti radiotelevisive. E seppure dovessero essere accordate altre 14 sospensive, comunque non cambierà la linea assunta dall’amministrazione comunale circa la necessità di delocalizzare gli impianti da quella collina di Pescara. Il sindaco ha ribadito che non si tratta di una battaglia contro delle aziende, ma di un’azione a difesa del diritto alla serenità di famiglie esasperate che hanno, dalla loro parte, anche la verifica effettuata dalla Guardia di Finanza .Infatti attraverso indagini serrate e lunghe, è stato accertato che 59 emittenti non sono a tutt’oggi provviste dell’autorizzazione comunale necessaria per trasmettere dal colle, verifica che ha determinato la firma delle ordinanze dirigenziali, e non sindacali, a sottolineare la natura prettamente tecnica e non certo politica dei provvedimenti assunti. Il primo cittadino ribadisce la sua solidarietà ai residenti di San Silvestro e promette che con essi andrà avanti portando l’istanza in ogni sede possibile.
Ha commentato il sindaco:
sapevamo, com’era naturale, che la battaglia su quelle ordinanze si sarebbe trasferita anche su un piano giudiziario . D’altro canto in uno Stato di diritto è assolutamente legittimo che chi viene colpito da un provvedimento di tale entità adotti le proprie contromisure. Ma l’esito del primo round sicuramente non cambia la linea adottata dall’amministrazione comunale, né ci scoraggia. Il Tar lo scorso 20 dicembre ha sospeso l’efficacia dei provvedimenti nei confronti delle prime 4 emittenti che avevano impugnato le ordinanze dirigenziali del Comune di Pescara, Rete 8, Elettronica Industriale Reti Televisive, ossia il gruppo Mediaset, quindi Radio Speranza e Tele Abruzzo Regionale, evidentemente ritenendo necessario garantire la non interruzione del pubblico servizio, ma ciò non cambia la nostra linea. Anzi: con il nostro ufficio legale comunale ho formalmente deciso di proporre appello cautelare dinanzi al Consiglio di Stato contro le ordinanze di sospensiva emanate dal Tar di Pescara, chiedendo la sospensione di quei provvedimenti in attesa dell’udienza di merito, fissata al prossimo 4 luglio. L’appello andrà presentato entro 60 giorni dalla pubblicazione delle ordinanze di sospensiva, avvenuta lo scorso 20 dicembre, quindi i nostri atti dovranno essere pronti per metà febbraio. Intanto domani dinanzi al Tar si discuteranno le richieste di sospensiva delle ordinanze di spegnimento degli impianti di altre 14 emittenti radiotelevisive, ossia – ha elencato il sindaco Albore Mascia – Nuova Radio Spa, Radio Parsifal, Radio California, Centro Produzione Spa, Radio Studio Più Srl, Prima Tv Spa, Elemedia Spa, Rete A Spa, Rai-Raiway Spa, 4 ricorsi di Radio Delta Uno, ed Edizioni Silvestri Srl. Attenderemo con molta serenità l’esito della decisione del Tar e quindi ci prepareremo alla discussione nel merito che, in riferimento alle ordinanze dirigenziali emesse, parte da un assunto chiaro: le emittenti sono prive di autorizzazione comunale a trasmettere, autorizzazione che oggi possono chiedere in sanatoria, ma che non può più essere né chiesta né tantomeno concessa su San Silvestro che non è più sito idoneo a ospitare gli impianti e che è stato escluso dal Piano nazionale di assegnazione delle Frequenze. Peraltro sull’intero territorio abruzzese ci sono altri 129 siti a terra inseriti nel Piano su cui le emittenti possono eventualmente decidere di spostarsi, senza contare il progetto-pilota messo a punto dalla Facoltà di Ingegneria dell’Università de L’Aquila per lo spostamento delle emittenti al largo, su una piattaforma off shore. L’amministrazione comunale è assolutamente fiduciosa nella magistratura e ora attendiamo di vederci con il Comitato di lotta anti-antenne per serrare le fila e concordare le prossime iniziative da adottare.