I due assessori hanno spiegato che non è in atto una privatizzazione dell’asilo nido, ma una esternalizzazione del personale necessaria per far fronte all’ondata di pensionamenti di educatrici d’infanzia e operatori addetti al servizio nidi
PESCARA – Gli assessori al Personale Marcello Antonelli e ai Nidi d’Infanzia Guido Cerolini , nel corso della conferenza stampa convocata ieri per fare chiarezza circa l’affidamento all’esterno, a partire dal prossimo settembre, della gestione del nido d’Infanzia Il Bruco, situato in via Rigopiano a Pescara,alla presenza anche dei funzionari del settore,hanno ribadito che tale asilo nido non verrà privatizzato. La struttura resterà di proprietà del Comune che continuerà a esercitare l’azione di sorveglianza e vigilanza ma verrà gestita da personale non più dipendente del Comune stesso, ma esterno. L’esternalizzazione del personale è necessaria per far fronte all’ondata di pensionamenti di educatrici d’infanzia e operatori addetti al servizio nidi, pensionamenti che non si possono compensare con nuove assunzioni per i blocchi normativi imposti dalla Finanziaria. Quello di via Rigopiano sarà un progetto-pilota che l’amministrazione comunale potrà anche estendere in futuro, imitando quanto già oggi accade in molte altre città italiane come Bologna o Modena.
Ha puntualizzato l’assessore Antonelli:
quella del Nido ‘Il Bruco’ è in realtà un’esigenza più generale che nei prossimi anni toccherà tutti gli Enti locali a causa delle norme legislative e della legge Finanziaria che hanno determinato l’impossibilità per gli Enti locali di coprire il turn over del personale se non nella misura del 20 per cento, ossia ogni 5 persone che vanno in pensione possiamo riassumerne una, e tale condizione ci porta ad avere già da oggi un problema di fabbisogno di personale, dunque non possiamo assumere nuovi dipendenti per vincoli legislativi. La stessa legge Brunetta ci spinge a gestire esclusivamente le cosiddette attività istituzionali, dunque prevedo che fra tre anni il Comune di Pescara manterrà in capo alle proprie attività solo una serie di funzioni come la gestione del personale, le attività contabili, a esclusione delle riscossioni tributarie, la programmazione dei Lavori pubblici, le attività di pianificazione del territorio e la gestione delle attività produttive.
Tutto il resto verrà probabilmente esternalizzato, e la nostra amministrazione, dinanzi a tale prospettiva, ha avviato una riflessione sulla possibilità di esternalizzare la gestione di alcune strutture scolastiche, museali e sportive. Le strutture scolastiche partono da una carenza di personale che è rilevantissima: a oggi abbiamo l’assenza di 18 unità, ossia 5 unità del personale ausiliario e 13 educatori, carenze che non possiamo compensare con il ricorso alle supplenze, utilizzabili solo in caso di ferie, malattie o maternità del personale di ruolo. Ai limiti della finanziaria, peraltro, si è aggiunta la legge Brunetta che ha limitato l’assunzione di dirigenti a tempo determinato, imponendo l’assunzione tramite concorso: il primo, per l’area tecnica, è già stato bandito; a breve uscirà anche il concorso per la figura di comandante della Polizia municipale. In altre parole la scelta odierna era fondamentale perché non avremmo mai potuto assumere tutto il personale necessario, una scelta obbligata non finalizzata a farci risparmiare, e in cui il Comune non sta abdicando alle proprie competenze. Solo il personale dunque sarà esterno nel nido; l’asilo resta comunale e il Comune non reciderà il cordone ombelicale, ma continuerà a esercitare l’azione di controllo, fermo restando che la nuova gestione determinerà un risparmio del 20-25 per cento l’anno su un solo asilo, ossia un risparmio di circa 60mila euro l’anno.
Ha proseguito l’assessore Cerolini:
l’amministrazione comunale intende portare avanti il progetto pilota per il quale dal prossimo anno scolastico 2011-2012 il personale operante all’interno dell’asilo nido Il Bruco non sarà più alle dirette dipendenze del Comune, ma sia formato da operatori esterni, riuniti in associazione o cooperative, da individuare tramite un apposito bando che verrà pubblicato a giorni. L’iniziativa è fondamentale per fronteggiare la crescente carenza di organico, considerando che tra i nostri educatori il 75 per cento del personale ha un’età compresa tra i 51 e i 60 anni, è dunque chiaro che dobbiamo individuare una soluzione argine alla fuoriuscita di personale puntando a esternalizzare l’organico. Abbiamo deciso di sperimentare il progetto-pilota nell’asilo di via Rigopiano perché la struttura si trova in una zona densa di nidi d’infanzia visto che a brevissima distanza ce ne sono altri due, ossia ‘L’Aquilone’ in via del Santuario e ‘Raggio di Sole’ in via Colle Marino dove eventualmente i genitori possono oggi scegliere di spostare i propri bambini. Infatti i nostri uffici, per correttezza e trasparenza, hanno già inviato una lettera a tutti i genitori dei bimbi oggi iscritti al nido ‘Il Bruco’ per informarli del cambio di gestione, ma sino a oggi non abbiamo ricevuto alcuna protesta né sono state sollevate perplessità, anzi abbiamo già la reiscrizione di molti bambini e nuove adesioni, genitori dunque che hanno compreso che la struttura resterà di proprietà comunale, e lo stesso Comune continuerà a raccogliere le domande di ammissione dei bambini, a riscuotere le rette che resteranno quelle fissate dall’amministrazione, a curare la manutenzione dei fabbricati e a fornire le derrate alimentari. In sostanza Pescara comincerà a sperimentare un modello di gestione già diffuso e utilizzato in altre città italiane, come Modena e Reggio Emilia. Non solo: tale procedura garantirà anche l’introduzione di migliorie nel servizio a favore delle famiglie.
Infatti la gara, che parte da un importo base di 245mila euro, verrà aggiudicata non solo alla società o associazione che presenterà l’offerta più conveniente per il Comune, ma anche a coloro che offriranno servizi più flessibili, prevedendo ad esempio l’apertura dell’asilo nelle giornate del sabato, opportunità che con il personale comunale non riusciamo a garantire, oppure un prolungamento dell’orario con la chiusura del nido alle 19 anziché alle 17 come accade oggi, con grande vantaggio per le mamme lavoratrici. Inizialmente avevamo anche ipotizzato di sperimentare tale modello nel nuovo asilo che quasi certamente riusciremo ad aprire a settembre, realizzato in via Carlo Alberto Dalla Chiesa, l’ottavo asilo comunale, ma non abbiamo potuto perché nella struttura resterà anche una sezione della scuola materna comunale e la legge vieta la commistione tra personale comunale e personale esterno. Comunque è fondamentale ribadire che anche sul personale esterno il Comune continuerà a esercitare il diritto di vigilanza e controllo. Al tempo stesso, le somme risparmiate sull’asilo Il Bruco potranno essere reinvestite sull’apertura di nuovi nidi, specie a Pescara Porta Nuova, con un occhio attento alla zona della Tiburtina. Il personale comunale attualmente operante all’interno de Il Bruco non verrà disperso: educatrici, cuoche e operatori andranno a coprire carenze e pensionamenti negli altri nidi della città, ossia continueranno a svolgere il proprio lavoro.
Ha aggiunto Antonelli:
E intanto lo stesso genere di esternalizzazione verrà applicata anche alle strutture museali dove stiamo pensando di procedere con l’affidamento diretto a Fondazioni non a scopo di lucro in cui il Comune abbia una partecipazione .
Tale procedura riguarderà il Museo Cascella, il Museo Vittoria Colonna, il Circolo Aternino e il Museo del Mare, questi ultimi due ancora da aprire; escluso invece l’Aurum. Oltre alle Fondazioni già esistenti del Paparella-Treccia e del Museo delle Genti, nulla ci vieterà di dare vita a una nuova Fondazione per l’affidamento delle altre strutture. Tale iniziativa ci consentirà di recuperare almeno 18 unità del personale comunale da reimpiegare sulla base delle rispettive professionalità.