Home » Attualità » Antonelli e gruppo Pdl intervengono su ‘Aree portuali: sviluppo e tutela’

Antonelli e gruppo Pdl intervengono su ‘Aree portuali: sviluppo e tutela’

da Redazione

PESCARA – L’assessore alla Gestione del Territorio Marcello Antonelli, nel corso della conferenza stampa convocata  ieri sul tema ‘Aree portuali: sviluppo e tutela’, alla presenza, tra gli altri,del  capogruppo Pdl Armando Foschi, del consigliere Lorenzo Sospiri, dell’assessore Isabella Del Trecco e dei consiglieri Massimo Pastore, Antonio Sabatini e Federica Chiavaroli, ha detto che l’amministrazione comunale di Pescara approverà il Piano particolareggiato numero 2 entro metà giugno, esattamente come previsto e annunciato nei mesi scorsi, senza alcun ritardo né accelerazione.

Il Pp2 sarà conforme alle previsioni del Piano regolatore generale, quindi potrà essere approvato dalla giunta comunale, poi ci saranno le osservazioni ed eventualmente si porterà lo strumento in Consiglio solo se quelle osservazioni dovessero generare variazioni al Prg. Antonelli ha sottolineato  inoltre che  non si tratta di  un’ipotesi, ma di una certezza ,contrariamente a quanto ha detto il Partito Democratico, che continua a suscitare allarmismi infondati.

Ha detto Sospiri:

oggi  vogliamo dare indicazioni su quello che è il percorso del Pdl e della maggioranza che saranno chiamati a decidere sul Piano particolareggiato del Pp2. Il canovaccio odierno per la verità è stato un po’ modificato dalle ultime dichiarazioni deliranti del Pd per alcune ragioni. Punto primo il Pd sostiene che il Piano particolareggiato 2 non verrà adottato per metà giugno, facendo venir meno i vincoli oggi esistenti, restituendo ai proprietari privati pieni diritti di edificazione. In realtà non è così, perché in ogni caso il privato potrebbe edificare solo entro gli standard fissati dal Comune. Ma il Pp2 sarà comunque adottato entro metà giugno o, in caso contrario, terminerà la nostra amministrazione comunale perché avremmo fallito un punto fondamentale del nostro programma di governo. E’ evidente che questo rischio non esiste e non decadranno i vincoli del Piano particolareggiato. Secondo punto il ‘waterfront’: oggi c’è la possibilità di una pianificazione più puntuale di quella parte della città perché ci sono stati dei consiglieri regionali che hanno posto fine a quell’obbrobrio rappresentato dall’ex Cofa, un’incompiuta della città che avrà una possibile soluzione nel rapporto pubblico-pubblico, trasferendo la struttura dalla Regione alla Camera di Commercio, e che punta a buttare a terra l’ex Cofa stesso e aprire alla città il porto turistico.

Punto terzo veniamo all’iniziativa privata di Pescara Porto: non comprendo perché vengono poste due situazioni in contrasto. ‘Pescara Porto’ è un’iniziativa di natura privata, il tema è piuttosto come Pescara Porto deve realizzare un intervento che considero bellissimo: vogliamo aprire la vista del mare e del porto turistico sulla riviera riqualificata, e non comprendo cosa c’entri questa dicotomia medievale tra capitale pubblico e capitale privato. E’ evidente che Pescara Porto rientrerà nell’ambito della pianificazione. Infine, quarto punto, collegare la nostra legge regionale sul Decreto Sviluppo al Piano particolareggiato è follia totale: la legge verrà approvata solo dopo l’adozione del Pp2 dunque la legge non sarà applicata. Comprendo che l’opposizione debba fare il suo ‘mestiere’, ma è bene ricordare che il centro-destra lavora solo nell’interesse di Pescara che deve ripartire, oggi la città è decotta, noi dobbiamo sbloccarla, non consentendo altro consumo del territorio, ma riqualificando ciò che c’è perché per trent’anni il capoluogo adriatico non ha avuto un Piano regolatore.

Ha aggiunto Antonelli:

negli ultimi giorni si è a lungo sparlato  e che lo faccia un amministratore mi preoccupa. Dire che sul progetto di Pescara Porto debba intervenire la giunta, o l’Onu, significa che non si conoscono le leggi dello Stato o, se si conoscono, che non si vuole rispettarle. ‘Pescara Porto’ è un progetto che, in assenza della legge regionale sul Decreto Sviluppo, sarebbe assentibile con un atto della struttura, ossia con il semplice rilascio del parere a costruire del dirigente, ossia non c’è alcuna competenza del Consiglio né della giunta. Tutto è nato dal passaggio veloce del progetto in Commissione edilizia che si è divisa, e appena ieri è arrivata una nota dell’avvocato Giansante che ha censurato le dichiarazioni dell’architetto Sonsini. La Commissione edilizia è una struttura tecnica che non deve fare valutazioni di tipo politico o generali, peraltro l’istruttoria dei tecnici non si è chiusa, il parere non è vincolante, e solo il dirigente, in questo caso l’ingegner Amedeo D’Aurelio, è abilitato a rilasciare il permesso a costruire o a emettere parere di diniego se motivato. In ogni caso ricordiamo  che sull’approvazione del Piano particolareggiato non siamo in ritardo e lo approveremo per metà giugno. Il Pd sostiene che siamo in ritardo perché nel 2009 ci aveva già lasciato un Piano particolareggiato, che però era incompleto, un Piano che infatti è stato portato in Consiglio comunale l’ultimo giorno utile dell’Assemblea prima del ritorno alle urne, alle ore 16 quando il Consiglio si sarebbe sciolto alle 20, e quello strumento non è stato approvato perché mancava tutta la parte ambientale e il sub-ambito A, relativo alla parte golenale, che stiamo pianificando. E ricordo anche che sino a oggi l’unico intervento cementificatorio sulla riviera sud è rappresentato solo dalla Caserma della Guardia di Finanza che è stata consentita dal Pd, un’opera determinata dalla totale incapacità della giunta D’Alfonso di dare alla Guardia di Finanza siti alternativi in cui costruire: prima aveva proposto l’ex scuola media Muzii in via Saffi, poi un’area in via Andrea Doria, poi ancora un’area di cessione in un comparto in via Lago di Campotosto. E dinanzi a tale situazione, la Finanza ha deciso alla fine di avviare le opere sull’area di sua proprietà. Dunque l’unico che ha fatto cementificare la riviera sud è il Partito Democratico: chi oggi accusa noi di cementificare è come il bue che dice cornuto all’asino. Il Pp2 è ormai quasi definito: sarà conforme al Piano regolatore generale e quindi andrà in approvazione in giunta e risolveremo così il problema dell’ostruzionismo dell’opposizione. Poi ci saranno le osservazioni, ed eventualmente porteremo il Piano in Consiglio se le osservazioni determinassero delle varianti rispetto al Prg. Ma ciò non impedisce ai privati, eventualmente, di presentare progetti secondo il Decreto Sviluppo che si applica, la politica, in questo caso, può e deve determinare la cornice urbanistica compatibile. Noi puntiamo alla riqualificazione delle aree golenali che consideriamo una risorsa. Oggi noi stiamo pianificando su aree private, quindi i progetti diventano anche assentibili in una cornice urbanistica che diamo noi. Ricordo che nel sub-ambito B l’altezza massima sarà di 25 metri e anche di più in presenza del piano attuativo assentibile, perché recuperiamo più spazi in superficie per i parcheggi.

Ha sottolineato Sospiri:

teniamo conto che la nostra è una città che si dice a vocazione turistica e paradossalmente non ha alberghie oggi si attacca la zona dove si vogliono fare solo alberghi e non si attacca dove si vogliono fare le case.

Ha detto Chiavaroli:

l’adozione del Pp2 è una nostra priorità ed è un obiettivo che porteremo a casa, innanzitutto perché crediamo che riqualificando l’area porteremo nuova economia alla città, secondo perché è una prerogativa dell’amministrazione pianificare il territorio. E come consiglieri regionali di Pescara, che per primi ci siamo attivati per la dismissione dell’ex Cofa, ora ci adopereremo affinchè i soldi derivanti dalla cessione siano destinati dalla Regione Abruzzo alla realizzazione di un’opera pubblica che diventi il simbolo della zona sud della città, anche perché quelle risorse non serviranno più per risanare il bilancio della Regione.