PESCARA – L’assessore alle Società Partecipate Marcello Antonelli e l’amministratore di Pescara Gas, Tullio Tonelli, hanno replicato alla conferenza stampa tenuta nei giorni scorsi dal Movimento 5 Stelle dicendo che la redazione del Piano regolatore dell’Illuminazione comunale non ha nulla a che vedere con l’appalto per la gestione, manutenzione ordinaria e riqualificazione dei 21mila 500 punti luce già esistenti a Pescara, appalto indetto da Pescara Gas e che ha visto la partecipazione di 5 tra le maggiori imprese italiane. L’affidamento del servizio, scaduto nei giorni scorsi, era un obbligo normativo, per non rischiare di bloccare la manutenzione quotidiana delle luci cittadine e di provocare il black out del territorio; il Piano è uno strumento urbanistico di programmazione che non c’entra con la gestione ordinaria.
“Una conferenza – hanno spiegato l’assessore Antonelli e l’amministratore Tonelli – in cui il Movimento 5 Stelle ha denunciato lo ‘scandalo’ del Comune che, a pochi giorni dalla conclusione del mandato, avrebbe indetto una gara da 29 milioni di euro, senza aver fatto un Pric. Occorrono allora alcune precisazioni per riportare la vicenda nel suo quadro: il Pric è il Piano regolatore dell’Illuminazione comunale, uno strumento urbanistico che, partendo dalla fotografia dell’esistente, programma la distribuzione dei punti luce mirando anche al risparmio energetico, attraverso l’installazione dei riduttori di potenza. Tale strumento non ha nulla a che vedere con l’appalto indetto da Pescara Gas, che gestisce per conto del Comune gli impianti luminosi della città. Ovvero, Pescara gas ha indetto un appalto solo per la gestione, manutenzione ordinaria e riqualificazione degli impianti esistenti, un appalto appena scaduto che andava rifatto. Bloccare l’appalto, come ha chiesto il M5S, avrebbe significato bloccare la manutenzione dei punti luce cittadini, ovvero non avere più la ditta che, all’occorrenza, riaccende gli impianti in caso di black out, effettua le riparazioni sulla linea, o cambia la lampadina quando si spegne. Pescara Gas avrebbe potuto fare l’affidamento diretto del servizio tramite Consip, spendendo 33milioni di euro in dieci anni; al contrario Pescara Gas, per risparmiare, ha deciso di procedere con una gara d’appalto partendo dalla somma a base d’asta di 29milioni di euro, e puntando a un’offerta a ribasso, e 5 imprese hanno partecipato, lasciando ipotizzare un’ulteriore riduzione della spesa. Nel frattempo va detto che il Pric prevede ad esempio l’impiego di impianti a basso consumo, e Pescara Gas ha già attuato tale previsione normativa, installando riduttori di potenza su tutti i punti luce del territorio, in altre parole oggi Pescara è l’unica città in Italia ad aver messo a norma tutti i 21mila 500 punti luce esistenti, non ce n’è uno a rischio. Il Pric, previsto da una legge regionale, dunque, si farà, ma nel frattempo era necessario e obbligatorio garantire anche la continuità del servizio di manutenzione ordinaria degli impianti. Siamo pronti a illustrare ulteriormente la questione al candidato sindaco Sabatini, per agevolarla nella lettura delle carte”.