SPOLTORE – Antonio “Tony” Rossetti nacque a Spoltore, in provincia di Pescara, il 17 gennaio 1894 (i suoi genitori: Carmine e Maria Conti. Ebbe fratello John e una sorella Cronella). Antonio decise, aveva diciotto anni, di tentare il “sogno americano”. Nel 1912 giunse negli Stati Uniti e stabilì la sua residenza a Boston. All’inizio fece ogni tipo di umile mestiere (fu anche lavapiatti). Poi fu assunto, come cameriere, dal prestigioso “Cafe Restaurant Marliave” ma durò solo un giorno. Lì non sopportavano gli italiani. Così “Tony”, andando via, giurò a se stesso: “un giorno questo ristorante sarà mio”.
Dopo qualche tempo aprì un proprio ristorante “O sole mio” (con la scritta “un angolo della vecchia Italia”) tra le vie Tremont e Stuart a Boston. Fu un successo e gli italo-americani, ma non solo, riempivano costantemente il locale di “Tony”. La sua posizione sociale ed economica migliorò costantemente. L’incontro con un altro italo-americano, Albert Amadei, favorì il suo sogno. I due riuscirono ad acquistare il “Cafe Marliave” (fu fondato da Henry C. Marliave arrivato da Parigi nel 1868. Primo ristorante a servire una cena “table d’hôte ” a Boston). Tony Rossetti e Albert Amadei continuarono la stessa politica, nel rispetto rigoroso della tradizione, che aveva reso famoso il “Cafe Marliave”.
Durante gli anni della loro gestione il ristorante vantò una clientela maggiore e più raffinata rispetto a qualsiasi altro ristorante di Boston. Distinguendosi per la sua ospitalità e per il suo vero spirito “bohémien”. Uno dei piatti più richiesti prendeva il suo nome “cutlet Antonio”. Rossetti e Amadei fondarono la società “Marliave Corp.”. “Tony” sposò, l’11 settembre del 1916, l’italo-americana Adelina Christine D’Annibale che gli diede quattro figli: Ralph, Roy , Mary e Gladys. Antonio “Tony” Rossetti morì nel gennaio del 1978.
A cura di Geremia Mancini – presidente onorario “Ambasciatori della fame”