Con quattro appuntamenti (Pescara, Ortona, Chieti e L’Aquila) l’omaggio dell’ex leader del Parto delle Nuvole Pesanti all’ultimo dei cantastorie
ABRUZZO – Da più di 60 anni, Otello Profazio costituisce un fenomeno unico nel panorama musicale italiano. La fantasia visionaria delle storie e leggende del Sud, la grande poesia civile di Ignazio Buttitta, il fatalismo di contadini ed emigranti traditi dalla storia hanno trovato in lui un moderno cantastorie capace di coniugare impegno e ironia. Straordinario interprete delle tante anime del meridione, Profazio è stato anche l’artefice di pionieristiche esperienze culturali, dalla collana Folk della Cetra al programma radiofonico Quando la gente canta, intrecciando nel suo cammino significative collaborazioni con alcuni dei protagonisti della cultura italiana del Novecento, da Matteo Salvatore a Rosa Balistreri, da Diego Carpitella a Giorgio Gaber.
Alla sua opera rende ora omaggio Peppe Voltarelli, tra i più estrosi crooner di casa nostra ed espressione più rilevante della cosiddetta ‘onda calabra’, assunto a sua volta come vessillo di un meridionalismo al passo di tempi decisamente diversi da quelli in cui iniziava la carriera di Profazio. Artista a dir poco eclettico –scrittore, attore e compositore per il cinema e il teatro- Voltarelli è oggi al giro di boa dei venticinque anni di carriera, dall’avventura rock-folk in salsa calabro-bolognese del Parto delle Nuvole Pesanti fino all’avvio, nel 2007, di una carriera da solista che si è guadagnata un largo seguito di pubblico, anche fuori dai confini nazionali, e lusinghieri riconoscimenti di critica tra i quali il Premio Tenco.
La tradizione dei cantastorie, che nell’incontro tra Otello Profazio e Ignazio Buttitta ha avuto uno dei suoi momenti più emblematici, rivive così nell’interpretazione di Peppe Voltarelli, animando la rappresentazione dolente e stralunata di un meridione eternamente eguale a se stesso, per cantare ancora le ferite sanguinolente della storia, il flagello della mafia, il dramma dell’emigrazione, la desolazione di periferie abbandonate: 10 brani dello sterminato repertorio di Otello Profazio, rivisitati con garbo e rispetto da Voltarelli in una prova da grande interprete.
“Questo lavoro –ha dichiarato Voltarelli- risponde a diverse esigenze per me molto importanti. Riconciliarmi con la mia terra, innanzi tutto, abbracciando l’opera di chi, meglio di chiunque altro, ne ha saputo raccontare istanze e desideri, contraddizioni e lacerazioni. Allo stesso tempo, misurarmi con un’opera che, proprio per il suo porsi al confine tra canzone d’autore e musica popolare, sento fortemente vicina alla mia ispirazione, egualmente in bilico tra questi due poli. Infine, rinnovare la sfida attorno a quanto una volta si chiamava ‘mondo subalterno’ e svelare anche lo spessore e la profondità culturale di un’attività come quella di Profazio, coinvolgendo studiosi ed artisti di altri ambiti disciplinari”.
Un progetto ambizioso che non poteva esaurirsi nel solito CD e che ha dunque deciso di pubblicare nella forma del CD-Book con il quale Squilibri inaugura una nuova collana, Crinali, dedicata alla canzone d’autore italiana.
Quattro gli appuntamenti in Abruzzo
8 giugno, ore 18, Pescara, Libreria La Feltrinelli, Via Trento
9 giugno, ore 18, Ortona, Libreria Mondadori, Corso Vittorio Emanuele 129
10 giugno, ore 18, Chieti, Libreria De Luca, Via C. De Lollis 12
11 giugno, ore 18, L’Aquila, Libreria Polarville, Via Castello 49
INGRESSO GRATUITO
Voltarelli canta Profazio libro con CD
formato 13×13, copertina cartonata, pp. 64 a colori, con un racconto di Peppe Voltarelli, scritti di Domenico Ferraro, Laura Lombardi e Carlo Muratori e le opere d’arte di Anna e Rosaria Corcione ispirate alla tecnica del décollage di un altro calabrese d’eccezione, Mimmo Rotella, e un CD con dieci brani di Profazio reinterpretati da Voltarelli.