PESCARA – L’Associazione del Dopolavoro Ferroviario stipulerà nei prossimi giorni con l’amministrazione comunale di Pescara una convenzione per l’assegnazione in uso degli immobili situati in corso Vittorio Emanuele 257 per dieci anni, versando un canone complessivo pari a 86mila 675,59 euro. Contestualmente verranno saldati anche i debiti pregressi, relativamente all’utilizzo degli stessi locali dal luglio 2001 al gennaio 2011 pari a 81mila 382 euro. Si è così chiusa la lunga trattativa iniziata la scorsa estate, quando era emersa la vicenda legata all’uso di una vasta superficie di proprietà del Comune, acquisita con le aree di risulta dell’ex stazione ferroviaria, e che la passata amministrazione comunale non aveva definito.
L’assessore al Patrimonio Eugenio Seccia dopo l’approvazione in giunta della relativa delibera,ha ricordato:
lo scorso agosto 2010 si è aperto il ‘caso’ del Dopolavoro Ferroviario, l’ennesimo ‘pasticcio’ ereditato dai sei anni precedenti del governo di centro-sinistra che non si è mai preoccupato di definire i rapporti con l’Associazione, che occupa un’area di proprietà comunale, né tantomeno di fissare dei punti fermi per il futuro. Dopo alcuni sopralluoghi, condotti con l’assessore al contenzioso Berardino Fiorilli, e dopo alcuni incontri, con la stessa Associazione del Dopolavoro ferroviario abbiamo ribadito la necessità di giungere a un accordo e di redigere una convenzione ad hoc per meglio disciplinare i rapporti futuri in merito all’utilizzo della superficie ricadente nelle ex aree di risulta della stazione e oggi di proprietà comunale, in altre parole la necessità di fissare delle regole chiare ora contenute nella delibera.
In sostanza l’amministrazione comunale ha rinnovato la concessione in uso a titolo oneroso all’Associazione Dopolavoro Ferroviario dell’immobile attualmente utilizzato, ossia una superficie pari a 5.126,89 metri quadrati, di cui 1.885,80 metri quadrati di superficie coperta e 3.241,09 metri quadrati di area scoperta. Il canone da corrispondere sarà pari al 10 per cento del canone corrente di mercato per un periodo di dieci anni, decorrenti dalla data di stipula del contratto stesso, che dovrebbe avvenire nei prossimi giorni, con una rivalutazione annuale del 2 per cento. Inoltre si è provveduto a calcolare anche l’importo dovuto al Comune da parte dell’Associazione per i canoni arretrati non corrisposti dal 23 luglio 2001 sino a oggi, pari a 81mila 382 euro complessivi.
Alla delibera è stato allegato anche il prospetto economico con il calcolo delle somme anno per anno ossia 3mila 774 euro per il 2001; 8mila 544 euro rispettivamente per ogni anno dal 2002 sino al 2010; 712 euro per gennaio 2011. La somma che invece l’Associazione dovrà corrispondere al Comune per l’utilizzo delle superfici dal febbraio 2011 sino al gennaio 2021 ammonta a 89mila 675,59 euro complessivi, ossia 682,48 euro al mese per il 2011 sino a gennaio 2012; 696,13 euro mensili dal febbraio 2012 al gennaio 2013; 710,05 euro mensili dal febbraio 2013 al gennaio 2014; 724,25 euro mensili dal febbraio 2014 al gennaio 2015; 738,74 euro mensili dal febbraio 2015 al gennaio 2016; 753,51 euro al mese dal febbraio 2016 al gennaio 2017; 768,58 euro mensili dal febbraio 2017 al gennaio 2018; 783,95 euro dal febbraio 2018 al gennaio 2019; 799,63 euro al mese dal febbraio 2019 al gennaio 2020; 815,63 euro mensili dal febbraio 2020 al gennaio 2021.
Ha proseguito Seccia:
al tempo stesso abbiamo ritenuto opportuno riconoscere all’Associazione una compensazione per le spese effettuate per i lavori di manutenzione ordinaria al ‘Monumento alle Ferrovie’, la vecchia locomotiva, posizionata sulle aree di risulta, demandando ai nostri Uffici tecnici la verifica dei lavori eseguiti e la congruità dei prezzi applicati decidendo anche di affidare alla stessa Associazione i futuri lavori di manutenzione ordinaria e straordinaria del Monumento. Sarà ora il nostro Dirigente, Tommaso Vespasiano, a dover quantificare, sulla scorta della documentazione che verrà prodotta dall’Associazione, l’importo annuo da riconoscere alla stessa per i lavori eseguiti sino a oggi e per quelli futuri. Ovviamente gli immobili concessi in parola saranno adibiti esclusivamente allo svolgimento dell’attività statutaria dell’Associazione con divieto di sub-concessione o utilizzo per fini diversi, pena la decadenza della concessione, e ovviamente l’amministrazione comunale si è riservata la possibilità di revocare, per ragioni di pubblico interesse o per l’aggiudicazione dei lavori di riqualificazione delle aree di risulta, l’assegnazione stessa, concedendo in tal caso sei mesi di tempo per il rilascio dei locali.