“Nello specifico – afferma la Consigliera Brandiferri – la legge mira a rafforzare il ruolo della consigliera di parità nazionale, che procederà a trasmettere ogni due anni al Parlamento una relazione di monitoraggio sulla disparità di genere in ambito lavorativo, in tal modo le Camere potranno svolgere adeguatamente la funzione di informazione e di controllo sull’applicazione della nuova normativa in tema di parità salariale. Inoltre viene estesa alle aziende con più di 50 dipendenti (prima erano 100) l’obbligo di presentare un rapporto biennale sulla situazione delle pari opportunità e delle retribuzioni. Al fine di garantire la trasparenza sul sito internet del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali verrà pubblicato l’elenco delle aziende che hanno tramesso il rapporto e di quelle che non lo hanno trasmesso, con specifiche sanzioni per chi non invia i dati o offre informazioni non veritiere. Anche in questo caso viene valorizzato il ruolo della consigliera nazionale di parità e delle consigliere di parità regionali, a cui deve essere trasmesso l’elenco delle aziende tenute all’obbligo entro il 31 dicembre di ogni anno. Tra le altre misure da segnalare vi è l’introduzione della certificazione della parità di genere, concessa ai datori di lavoro che attestano di aver adottato le politiche e le misure concrete per ridurre il divario di genere, con previsione di sgravi fiscali fino a 50 mila euro annui per le aziende che ottengono la suddetta certificazione”.
“Si tratta – conclude Monica Brandiferri – di un passo avanti decisivo verso l’affermazione concreta dei principi di parità di genere e di pari opportunità, che devono essere riconosciuti e garantiti a tutti i livelli”.
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