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Aree di risulta Pescara, ok allo studio di fattibilità progetto riqualificazione

da Redazione

A 19 anni dall’acquisizione delle aree di risulta, voto storico in Consiglio. Il sindaco Masci: “Chiudiamo una ferita aperta da troppi anni”

PESCARA – Un voto storico per la città di Pescara quello andato in scena a pomeriggio inoltrato in Consiglio comunale; l’assemblea ha infatti dato il via libera alla delibera contenente lo studio tecnico-finanziario di fattibilità per la riqualificazione dei 13 ettari delle aree di risulta.

“Dopo 19 anni di parole spese senza alcun risultato, approviamo una delibera che segna una svolta per una zona strategica nel cuore della città. Chiudiamo una ferita aperta da troppi anni. E’ un passaggio storico, che entro questa consigliatura renderà tutta l’area il fiore all’occhiello di Pescara dopo esserne stata la più grande incompiuta”. Con queste parole il sindaco Carlo Masci ha commentato il via libera a maggioranza al provvedimento apre la strada alla progettazione definitiva e alla gara di affidamento delle opere.

“Per me è una grande emozione, perché ho vissuto tutte la fasi di questa interminabile vicenda. Ci troviamo nelle condizioni di vincere una scommessa – ha proseguito il primo cittadino – vale a dire di recuperare al servizio della città la zona strategica più importante per il futuro di Pescara, sulla quale tante amministrazioni nel tempo si sono arenate proprio per la complessità della realizzazione del progetto che, quindi, non ha mai visto la luce. Dobbiamo ringraziare per questo la Regione e anche la Fondazione PescarAbruzzo che interverrà con importanti risorse”.

Elemento di caratterizzazione del piano di riqualificazione resta la realizzazione della grande area verde centrale, resa possibile proprio dall’intervento della Fondazione PescarAbruzzo. Si tratta di un parco tematico di grande appeal, accomunabile a casi simili presenti in grandi città europee.

Gli elementi di miglioramento rispetto al passato sono: l’aumento di circa 500 posti-auto rispetto all’idea originaria, attraverso un sistema integrato di gestione della sosta ad alto livello tecnologico; la realizzazione di un corridoio verde che sarà utilizzato per l’attraversamento dei mezzi di trasporto pubblico non inquinanti su cui si punta molto; l’abbattimento delle tariffe per la sosta previste negli anni scorsi e la riduzione del periodo di durata della concessione all’impresa aggiudicataria della gestione dei parcheggi (se si perseguirà il modello pubblico/privato); la creazione di un hub intermodale ferro-gomma e di mobilità dolce; la costruzione di un terminal bus moderno ed efficiente.

“Il grande parco tematico sarà il secondo più ampio a Pescara dopo la pineta dannunziana” ha precisato il sindaco “perché vogliano che questa sia una città-giardino. Sottolineo anche l’importanza del “corridoio verde” per il transito dei mezzi pubblici green che passeranno sul lato-mare senza coinvolgere Corso Vittorio Emanuele. Faremo, insomma, tutto quello che avevamo sempre detto, nel modo migliore e nei tempi più brevi possibili, aldilà delle parole di quelli che continuano a dire che non bisogna fare nulla. Ma noi faremo, faremo tranquillamente, approvando oggi questa delibera che vuole spingere in avanti la città”.

La ridefinizione delle risorse pubbliche disponibili per l’intervento, che si punta ad aumentare di una somma compresa tra i 3,9 e i di 5,9 milioni di euro rispetto alla base originaria di 12 milioni (quindi fino a 17,9 milioni), ha proprio lo scopo di abbattere le tariffe e il periodo di durata della concessione. A questo fine la Regione ha dato disponibilità affinché venga rivisitato il Masterplan. Ma si sta valutando l’opportunità di finanziare tutta l’operazione delle aree di risulta con fondi pubblici superando il ricorso al project financing.

Riguardo alle previsioni che prima del bando di gara disegneranno il volto definitivo del progetto, il primo cittadino ha così concluso: “Faremo un grande progetto e su questo lancio la sfida, la sfida della bellezza, dell’eleganza, della nostra identità. Sento di aperture in questo senso; evidentemente qualcuno ha ascoltato il mio discorso della settimana scorsa, in cui dicevo che si sta valutando la possibilità di un finanziamento BEI per evitare che ci sia comunque il soggetto privato che intervenga su questa operazione tramite il project financing. Oggi, proprio perché ci sono più fondi, possiamo valutare la possibilità di un intervento finanziario che ci permetta di fare un’operazione totalmente pubblica e su questo penso dovremmo essere tutti d’accordo, anche coloro che fino a qualche tempo fa dicevano che si dovesse fare per forza il project financing: dovrebbero essere d’accordo anche quelli che continuano a dire che non bisogna fare nulla. Una cosa è comunque importante far sapere ai cittadini: siamo in linea con quanto abbiamo fatto in questi anni e con quanto abbiamo detto in campagna elettorale”.

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