Pescara

Arnaldo Dominico Gabriel ( Arnaldo Domenico Gabriele) uno dei più grandi Direttore di Banda e d’Orchestra degli Stati Uniti è abruzzese

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Il padre, Ferdinando, era nato nel 1890 a Dogliola in provincia di Chieti. Ha preso parte, facendosi onore, allo sbarco in Normandia

PESCARA – Arnaldo Dominico Gabriel (Arnaldo Domenico Gabriele) è nato a Cortland (N.Y.) il 31 maggio del 1925 da Ferdinando e Filomena Guadagno. Il padre era nato a Dogliola (CH) il 1890. Quando, anche nelle cene più importanti, Arnaldo si trova a raccontare delle sue origini ricorda sempre, orgogliosamente, che il padre era nato in Abruzzo in un “piccolissimo paese che si chiama Dogliola”. Il padre Ferdinando aveva fatto tutti i lavori più duri che la vita di un contadino richiedeva e le condizioni della famiglia erano di dignitosa ma grande umiltà. Così papà Ferdinando, dopo aver servito da militare la Patria, decise di emigrare per gli Stati Uniti dove arrivò a bordo della “Principe di Piemonte” il 2 maggio del 1913. Una volta sbarcato ad Ellis Island per il giovane abruzzese si spalancarono le porte del lavoro. Ogni lavoro era più duro dell’altro ma comunque gli garantiva utili guadagni. Quasi subito conobbe Filomena, se ne innamorò, e la sposò. I due dopo qualche tempo aprirono un piccolo emporio. Ed è al piano superiore del loro locale che nacque il 31 maggio del 1925 Arnaldo Dominico (in realtà si sarebbe dovuto chiamare Armando in onore del Generale Armando Diaz ma un errore di trascrizione tramutò il tutto in Arnaldo) .

Dominico stava per Domenico il nome di suo nonno. Fu il padre, appassionato di lirica, che avvicinò alla musica il piccolo Arnaldo il cui primo strumento fu il flauto. Il ragazzo doveva però alternare allo studio il lavoro. Alle quattro di mattina suonava la sveglia per andare a lavorare, fornaio nella panetteria di John Tucci, poi la scuola e nel pomeriggio di nuovo lavoro. Infine la sera di nuovo studio e poi qualche ora di sonno. Un giorno papà Ferdinando venne chiamato a scuola e il direttore gli disse: “Suo figlio molte volte dorme sui banchi di scuola. Ma quando è sveglio ci allieta con la musica. Lo faccia lavorare meno e Arnaldo un giorno lo ripagherà”. E così fu. Da quel momento sarà un crescendo fatto prima di piccoli ma significativi successi e poi della definitiva affermazione. Una sola interruzione: la Seconda Guerra Mondiale. Ma anche qui , con la 29° Divisione Fanteria (partecipò al D-Day), il giovane abruzzese primeggiò raccogliendo medaglie ed onori.

Quando tornò dalla guerra, nel 1946, si iscrisse all’ Ithaca College dove conseguì la Laurea di Science in Educazione Musicale. E poi una infinità di affermazioni, sopra tutte e per tutte:, l’essere Direttore d’orchestra della “United States Air Force Band” di Washington (dal 1964 al 1985). Oltre al “Mormon Tabernacle Choir”, tra le grandi orchestre e bande ha diretto quelle di Minneapolis, Pittsburgh, San Antonio, Memphis, Florida, Glendale (California), Green Bay (Wisconsin), York e Williamsport (Pennsylvania), Fairfax (Virginia), Porto Rico, e Tatui San Paolo (Brasile), orchestre sinfoniche, la “Carabiniere band” e la “Air Force band”, la banda del Royal Netherlands Marines, il Royal Ellenica band (Grecia), il personale di musica Corpo (Bonn, Germania), la Banda nazionale delle Forze Canadesi (Ottawa), Dallas Wind Symphony, la Gamagori band e la Tokyo Kosei Wind Orchestra (Giappone). E infine Direttore della GMU Symphony Orchestra con l’aggiunta di numerosissimi riconoscimenti e tante onorificenze . Molti anche i dischi incisi, musiche scritte e partecipazione a varie trasmissioni tv. Tanti allievi, formatisi alla sua scuola, ancora oggi sono riconoscenti all’anziano maestro. Sono in molti ad affermare che nel mondo delle bande militari un nome rimane costante, come forse il più grande direttore d’orchestra e musicista d’America, e questo nome è : Arnaldo D. Gabriel il Colonnello e Direttore Emerito della United States Air Force Band. A lui è stato dedicato anche un libro” The Force of Destiny – The life and Times of Colonel Arnald D. Gabriel” .

(a cura di Geremia Mancini, Presidente onorario dell’Associazione Ambasciatori della Fame)

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