Intervenire sui disturbi del sonno può essere determinante per migliorare il proprio stato di salute complessivo
PESCARA – Intervenire sui disturbi del sonno può essere determinante per migliorare il proprio stato di salute complessivo.
Il primo passo è iniziare a parlarne con il proprio medico.
Complici le nuove tecnologie che ci hanno resi schiavi di pc e smartphone, siamo ormai capaci di controllare la posta e i social networks a qualsiasi ora del giorno e della notte. Lavoro, stress, menopausa per l’universo femminile, l’avanzare dell’età o altri disturbi medici per l’intera popolazione, sono complici di una notte persa e di quella successiva, fino a quando tornare indietro diventa sempre più difficile. Molti sono gli abruzzesi che soffrono di disturbi del sonno che si ripercuotono negativamente sulla salute, sulle performance lavorative e sulla qualità della vita.
Per diffondere in Abruzzo una cultura su queste tematiche, il 21 Aprile farà tappa a Pescara, presso la Casa di Cura Villa Serena di Città S. Angelo, il Progetto SONNO & SALUTE, grazie al contributo di un’azienda tutta italiana quale Fidia Farmaceutici. Il progetto è curato dagli specialisti esperti del sonno e dedicato ai medici di medicina generale abruzzesi, con l’obiettivo di offrire una diagnosi corretta e precoce ai propri pazienti e avviarli a un idoneo percorso terapeutico.
‘In seguito agli eventi traumatici, sismici e climatici, che hanno colpito la nostra Regione, a partire dal terremoto dell’Aquila del 2009, si sono registrati aumenti dei casi di insonnia in tutte le fasce di età – spiega la Dr.ssa Bianca Maria Guarnieri, Responsabile del Centro multidisciplinare di Medicina del Sonno della Casa di Cura Villa Serena di Città S. Angelo (PE) -. ‘A questa patologia, che è sicuramente la più diffusa, si aggiungono molti altri disturbi del sonno, come ad esempio la sindrome delle apnee notturne e la sindrome delle gambe senza riposo, che determinano egualmente ripercussioni sulla qualità della vita diurna e sulla salute. Qualsiasi situazione che interferisca con la qualità del sonno, particolarmente se duratura, può contribuire ad alimentare problemi sia sulle capacità di buon funzionamento del nostro cervello stesso, oltre che su cuore, sistema di difesa immunitario, ghiandole endocrine e, non meno importante, sul nostro benessere psichico. Intervenire precocemente sui disturbi del sonno è quindi, determinante per migliorare lo stato di salute complessivo della persona. Il primo passo da compiere è parlarne con il proprio medico di famiglia per essere eventualmente indirizzati verso il Centro di Medicina del Sonno più vicino. Tra i principali esami diagnostici eseguiti nel nostro Centro Multidisciplinare, l’unico centro regionale riconosciuto ufficialmente dall’Associazione Italiana di Medicina del sonno (Aims), ci sono tutte le metodiche poligrafiche e polisonnografiche, anche video supportate, che ci consentono di diagnosticare i disturbi del paziente e pervenire ad una cura adeguata’.
L’insonnia viene trattata in maniera differente a seconda della tipologia e del quadro generale del paziente. Il primo passo è sempre rivolgersi al proprio medico, per identificare e curare la eventuale causa transitoria che ha provocato il disturbo. L’insonnia può talvolta persistere. In questo caso due sono le principali opzioni da mettere in campo: gli interventi sul comportamento e le terapie mediche (queste comprendono trattamenti farmacologici e la terapia PAP – ventilazione meccanica a pressione positiva delle vie respiratorie – per la cura dell’insonnia a causa di apnea notturna).
“Esistono numerosi metodi per correggere comportamenti scorretti che possono causare o peggiorare l’insonnia – spiega il Prof. Giovanni Biggio, Membro del Board Scientifico del Progetto Sonno&Salute. In genere sono mirati a cambiare le abitudini, le aspettative e i comportamenti che non favoriscono il sonno nonché a ridurre i livelli di ansia relativi al sonno (“la paura di non dormire”). I farmaci consigliati dalle Linee Guida internazionali per il trattamento dell’insonnia sono i farmaci sedativo-ipnotici a emivita breve e la melatonina 2 mg a rilascio prolungato (MRP 2mg) registrata come farmaco.
Per i primi è consigliato l’utilizzo per brevi periodi (non oltre le quattro settimane). Infatti, se assunti sistematicamente ogni notte per lungo tempo hanno effetti negativi sulla struttura del sonno stesso. E’ inoltre importante tenere in considerazione che tra questi farmaci quelli ad emivita medio – lunga hanno effetti residui negativi durante il giorno, come ad esempio sonnolenza e disturbi cognitivi (memoria, attenzione, rallentamento dei riflessi), che possono interferire con le attività quotidiane, inclusa la guida di autoveicoli. Pertanto andrebbero utilizzati sempre con il dosaggio minimo efficace. La melatonina è un ormone naturale prodotto nella ghiandola pineale ed ha un ruolo importante nella regolazione dei ritmi circadiani sonno-veglia, oltre a possedere un’azione di facilitazione e induzione del sonno. Studi clinici hanno dimostrato che la formulazione a rilascio prolungato, MRP 2mg, riduce significativamente il tempo di addormentamento e migliora sia la qualità del sonno che le performance diurne. Il trattamento è approvato per 13 settimane continuative, in quanto MRP 2 mg non dà assuefazione e generalmente non influenza i livelli di vigilanza diurna.”