PESCARA – Riceviamo e pubblichiamo la nota di Mario Amicone, Direttore generale ARTA Abruzzo:
“Ho appreso dalla stampa locale che la Procura di Pescara ha chiesto il rinvio a giudizio per sei persone nell’ambito dell’inchiesta riguardante i presunti concorsi ed appalti pilotati all’ARTA Abruzzo. Leggendo gli articoli e guardando i servizi dei tg mi sono chiesto perché, se al mio interrogatorio con il pm Gennaro Varone, avvenuto il 7 giugno scorso, fu dato un enorme risalto mediatico, sottolineando in modo altrettanto esasperato la mia posizione di indagato nell’ambito dell’inchiesta, nelle recenti notizie diffuse dai giornalisti con presunta cognizione dell’evoluzione della vicenda giudiziaria non si fa alcun accenno all’archiviazione della mia posizione decretata dal GIP con provvedimento del 23 ottobre scorso. Ciò a differenza del ‘miglior’ trattamento giornalistico riservato invece ad altre persone inizialmente indagate nell’inchiesta e la cui posizione è stata in un secondo tempo chiarita in favore della non colpevolezza.Credo che il diritto-dovere di cronaca abbia tra i suoi presupposti quello della completezza dell’informazione che viene diffusa e purtroppo mi spiace constatare che spesso questo importante fondamento viene ignorato o, ancor peggio, tenuto in considerazione in modo discrezionale, per non dire discriminatorio. Detto questo, allego il provvedimento di archiviazione della mia posizione richiesto dalla Procura il 14 settembre 2012 ed emesso dal GIP il 23 ottobre, chiedendovi cortesemente di completare la notizia relativa alla chiusura della vicenda giudiziaria con la stessa evidenza riservata a suo tempo all’avvio dell’indagine”.
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