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Arte Contemporanea: Microcosmi di Gabriella Fabbri

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La Personale di pittura dell’artista abruzzese al Museo Venanzo Crocetti di Roma fino al 14 marzo 2011, a cura di Maria Cristina Ricciardi

La Fondazione Museo Venanzo Crocetti di Roma ,Via Cassia n. 492, ha organizzato una esposizione : Microcosmi a cura della dott.ssa Maria Cristina Ricciardi, che resterà aperta al pubblico fino al 14 marzo 2011 . La mostra personale è finalizzata a sottolineare la ricerca pittorica dell’artista teramana Gabriella Fabbri: nome imprescindibile dell’arte contemporanea italiana, che si è fatta subito notare per la capacità di fondere poesia e riflessione scientifica nelle sue opere.

La personale sarà accompagnata da un volume monografico intitolato Microcosmi, con presentazione dell’On. Antonio Tancredi in qualità di Presidente della Fondazione Venanzo Crocetti, seguita da un contributo di Luciana Centafio e da un testo critico di Maria Cristina Ricciardi.

Si tratta di un importante riconoscimento da parte della Fondazione Museo Venanzo Crocetti che, avendo come mission anche quella di ospitare mostre temporanee di affermati artisti, ha voluto omaggiare una pittrice abruzzese di grande sensibilità e autentica vocazione creativa.
Figlia d’arte e concentrata sulle peculiarità culturali della sua terra, Gabriella Fabbri fin dalla giovane età inizia a rappresentare paesaggi che svelano gli elementi distintivi del suo spirito artistico per muoversi poi verso elaborazioni in cui la natura diviene sfondo di riflessioni dai soggetti tipicamente surreali. La sua indagine confluisce quindi nel concettuale e nell’astratto, anche attraverso installazioni che hanno ottenuto numerosi consensi di pubblico e di critica in Italia e all’estero.

Ha affermato la dott.ssa Maria Cristina Ricciardi:

l’indagine su cui quest’artista ci chiama a riflettere è quella di una società che deve tornare a riconsiderare l’uomo come parte di un tutto del quale è emanazione, perché ogni singolo pensiero e ogni solitaria emozione dell’individuo vale quanto tutta la storia del genere umano. Ciò accade anche per le sue opere. S’intende dire che la stessa valenza estetica che è dentro ogni sua singola tela è nella totalità di tutte le tele, come in un grande puzzle in cui ogni tessera vale per se stessa e vive nella significativa totalità dell’insieme.

Nei suoi Microcosmi la variabile relazionale è il colore, mentre la costante è la forma quadrata. Il colore è energia pura, la forza che determina estensioni geometriche come vere e proprie strutture di energia, dove ogni singola tela diviene portatrice di una consapevolezza legata al senso dell’appartenenza e della condivisione. La forma da lei utilizzata è unicamente quella del quadrato come simbolo di stabilità e ragione, oltre che come rimando ai quattro elementi fondanti del mondo: Aria, Acqua, Fuoco e Terra. Il quadrato è, però, anche simbolo dell’uomo come immagine riflessa dell’universo creato, contrapposto al caos primordiale del non-creato che abita il mistero di quello spazio nero da cui tutto e niente potrebbe essere.

Gabriella Fabbri ci insegna che la scienza è conoscenza, l’arte è conoscenza. Entrambe indagano sulla natura delle cose. Entrambe contribuiscono al progresso dell’acquisizione del sapere. Entrambe ampliano la soglia della cognizione, cioè: la capacità di capire il significato del nostro essere al mondo. Entrambe contribuiscono alla scoperta di nuovi territori. Usando una metafora potremmo dire che l’arte è una grande finestra aperta sul mistero dell’esistenza. L’indagine artistica ha, infatti, la prerogativa di vedere al di là del visibile, oltre che quella di indagare e comprendere quei territori misteriosi che appartengono alla complessità della natura umana. Di conseguenza, Arte e Scienza camminano insieme, ma alcune volte lo spirito intuitivo dell’arte ha precorso la scienza.

SEDE: Museo Venanzo Crocetti Via Cassia, 492 – 00189 Roma
ORARIO: dal giovedì al lunedì: 11:00 – 18:00 // martedì e mercoledì: chiuso

Pubblicato da
Gulizia Leonello

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