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Arteparco, ripristinate le opere di Marcantonio e Alessandro Pavone

da Marina Denegri

arteparco

Ripristinate le opere Animale Vegetale di Marcantonio e Un tempo è stato di Alessandro Pavone, che erano state danneggiate dai vandali

PESCASSEROLI – Nella giornata di ieri, domenica 23 maggio, gli artisti Marcantonio e Alessandro Pavone sono stati protagonisti di un intervento di cura e ripristino delle opere da loro immaginate per il progetto “Arteparco” e vandalizzate nelle scorse settimane.

Nato nel 2018 con la volontà di portare l’arte contemporanea all’interno del Parco nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, uno dei luoghi naturalistici più antichi e suggestivi d’Italia, il progetto Arteparco in tre anni ha dato origine a un vero e proprio percorso d’arte nella natura – le opere sono visibili percorrendo i sentieri C1 e C2 di Pescasseroli (L’Aquila) – che permette di fruire dell’arte contemporanea fuori dai circuiti istituzionali in un’ottica di valorizzazione e salvaguardia del territorio.

Grazie al supporto degli artisti e al sostegno della comunità del territorio di Pescasseroli, con un atto concreto e collettivo sono state ripristinate le opere Animale Vegetale (Il Cuore) di Marcantonio e Un tempo è stato di Alessandro Pavone, divenute parte integrante del patrimonio culturale del parco e dei tanti ospiti che lo visitano.

Fin dalla prima edizione il progetto ha infatti attirato un turismo trasversale in un connubio organico tra creazione artistica e natura che permette ai visitatori di vivere una duplice esperienza a metà strada tra una passeggiata nella natura e una visita in un museo.

Dopo gli interventi di Marcantonio (2018), Matteo Fato (2019) e Alessandro Pavone (2020), anche quest’anno sarà invitato un artista a confrontarsi con le Foreste Vetuste del Parco, dichiarate nel 2017 Patrimonio dell’Unesco. La quarta installazione, in dialogo con la natura e l’unicità del Parco, sarà inaugurata sabato 31 luglio 2021.

Parco nazionale D’Abruzzo, Lazio e Molise

Il Parco nazionale D’Abruzzo, Lazio e Molise, costituito su iniziativa privata nel 1922 e istituito per decreto regio nel 1923, è il più antico d’Italia e uno dei più antichi d’Europa, uno dei migliori esempi mondiali di conservazione di flora e fauna.

Montagne e valli selvagge, foreste, praterie, fiumi, torrenti, laghi e un clima relativamente temperato durante tutto l’anno fanno del Pnalm un ambiente ideale per numerose specie vegetali e animali; tra queste ultime ce ne sono alcune, rare e misteriose, come l’orso bruno marsicano e il camoscio appenninico, che talvolta, seppur da lontano e solamente per pochi preziosi secondi, è possibile osservare. In ogni caso, visitare il Parco e sentire il fascino della presenza di questi animali, o scoprire i segni del loro recente passaggio, anche senza incontrarli direttamente, è sempre un’esperienza meravigliosa che fa provare emozioni inconsuete. Nel 2017 le Foreste Vetuste che lo popolano sono diventate Patrimonio dell’Unesco.

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