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May special: una domenica stellare per Pescara

da Francesca Monticelli

Layout 1PESCARA – Mentre il centro di Pescara risplendeva dei colori delle stelle del cinema per il premio Flaiano, il teatro d’annunzio veniva scosso da una delle stelle del rock più grandi e splendenti di tutti i tempi: Brian May, il famosissimo chitarrista dei Queen. Ospite della manifestazione cuturale e musicale Pescara Jazz, Brian May si è esibito col suo spettacolo intitolato “Born free tour” sul palco del D’annunzio, assieme alla cantante e attrice Kerry Ellis, con l’accompagnamento alle tastiere di Jeff Lynch. Infine uno schermo posto al centro del palco, dietro gli strumenti e gli artisti completava la scenografia con immagini varie, soprattutto di animali, foto degli artisti da piccoli e cieli stellati con passaggio di stelle cadenti; stupenda scenografia anche di luci: composta di lucine colorate che variavano colore e gruppi di candele accese che creavano un’atmosfera intima ma intensa, non sbiadita o eccessivamente romantica.

Prima dell’inizio del concerto è stato passato un breve video educativo e divertente, fatto con dei cartoni animati raffiguranti dei tassi, tra cui uno con la chitrarra rossa, come Brian May e la sua mitica ‘Red special’.

Il tutto in sintonia con il tour svolto in nome della protezione degli animali selvaggi che devono poter vivere liberi in natura, non essere sterminati per gioco, sport o rinchiusi a sproposito per capriccio umano, mentre rischiano di sparire dal proprio habitat. Insomma la musica e l’arte in genere piacciono in quanto tali, ma se hanno certi contenuti e sono anche utili per diffondere messaggi giusti e migliorare questo mondo, meglio ancora!

Pochi istanti dopo il video, una voce fuori campo ha presentato il grande musicista e cantautore britannico, nonchè plurilaureato Brian May, e la bionda cantante Kerry Ellis. L’entusiasmo del pubblico è salito alle stelle, ed ha continuato ad aumentare per tutto lo spettacolo, stupendo e colpendo profondamente gli artisti sul palco. Ogni tanto usciva fuori dai loro microfoni una frase in italiano, e qualche complimento alla città di Pescara e al pubblico di ‘cantanti’ appassionati, che non hanno smesso un attimo di seguire in coro le canzoni. Brian May si è meravigliato di tanto coinvolgimento e poi si è risposto che non poteva che essere così dato che l’Italia è un posto di grandi cantanti e musicisti, è “la terra di Luciano Pavarotti”. Insomma, siamo sempre un popolo pieno di risorse e talento, dovremmo riflettere su questo e smuovere le acque stagnanti in cui ci troviamo, non sono degne di noi!

Tralasciando l’emozione della serata, resta una grande manifestazione artistica su quel palco che avrebbe voluto tener su di sè, per l’intera notte, il dolce peso di quell’incredibile talento e bravura, espresso in canzoni come ‘Dust in the wind’ , scritta al tempo in cui Brian May suonava con i Kansas, alcune cover di Beatles ed Elvis, la nuova canzone del duo May-Ellis ‘The kissing me song’, con il rispettivo video che scorreva sullo schermo dietro gli artisti, e alcuni pezzi immortali dei Queen, tutti cantati anche dal pubblico in coro, come ‘somebody to love’, ‘crazy little thing called love’, ‘No one but you’, ‘Life is real’, ‘We will rock you’, e la celebre e straordinaria ’39, che per i fan è una ‘chicca’ immancabile nel repertorio di Brian May. Ma il momento dell’assolo alla chitarra dii May con la sua ‘Last Horizon’ è stata un’incredibile ed emozionante performance artistica, e lui stesso era visibilmente e totalmente preso da quei suoni ‘miracolosi’, che faceva venir fuori dall’altrettanto strepitosa chitarra ‘red special’, costruita personalmente da May assieme al padre quando era solo un ragazzo.

Un mix di doti e capacità notevoli per questo pezzo da 90 della nostra storia contemporanea…che oltretutto è anche notevolmente colto, simpatico e alla mano (pensate che ha pranzato tranquillamente, si pensa con una pizza allo stabilimento balneare Venere di Pescara) insomma una ricetta speciale, che non poteva non emozionarci e donarci qualcosa di importante quella sera. Insomma, l’arte non è acqua, ma sa dissetare gli animi come poche cose al mondo. E nessuno tra il pubblico è rimasto senza bere la sera del 14 luglio 2013. Una domenica indimenticabile per Pescara.

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