La Cna auspica che vengano superate le divisioni e che venga portata avanti un’ azione unitaria contro il paventato pedaggio,che rischia , se applicato, di portare il caos nella viabilità ordinaria
PESCARA -La Cna abruzzese, commentando l’esito del Consiglio comunale di Pescara , svoltosi ieri in seduta aperta, ha affermato che la convergenza tra forze politiche di diverso schieramento è la sola condizione per ottenere la cancellazione di un nuovo balzello odioso come il pedaggio sull’asse attrezzato Chieti-Pescara e che il percorso individuato dall’ordine del giorno, votato pressoché all’unanimità, getta le basi per cancellare quella che si presenta di fatto come una nuova tassa.
La decisione emersa, ovvero richiedere all’ente nazionale delle strade di declassare l’arteria da “raccordo autostradale” a “superstrada” e di modificare il Decreto Milleproroghe per escludere dall’applicazione del pedaggio tutti i raccordi autostradali gestiti da Anas che abbiano un interesse prevalentemente urbano, appare secondo la Cna «convincente e realistica».
Il direttore regionale Graziano Di Costanzo, ha ricordato:
nelle scorse settimane avevamo sottolineato l’attivismo purtroppo isolato del presidente della Provincia di Pescara, Guerino Testa, nell’impegno per cancellare l’introduzione del nuovo pedaggio, la cui incidenza sulle tasche dei pendolari è stato quantificato sulla base di una spesa media di una cinquantina di euro al mese, senza considerare l’aumento del prezzo del gasolio e del pedaggio delle autostrade.
Il Consiglio comunale odierno, la cui convocazione si deve ai gruppi di opposizione, segna un deciso passo in avanti, perché costruisce finalmente un ampio schieramento e perché individua con nettezza le richieste da formulare all’Anas. Non escludendo, in caso negativo, di poter almeno esentare i pendolari abituali dal pagamento del pedaggio, anche se questa misura appare di non facile gestione.
A detta della Cna abruzzese, i rischi connessi all’introduzione del balzello sarebbero tanti:
la nuova tassa inciderebbe sulla vita delle famiglie, dei lavoratori, delle imprese del trasporto, con aggravio generale di costi in un momento di crisi che colpisce duramente la nostra economia. A quel punto, nessuno potrebbe impedire a migliaia di mezzi di riversarsi sulla viabilità ordinaria di Pescara, Spoltore, San Giovanni Teatino e Chieti per evitare il pagamento della tassa, con conseguenze drammatiche per l’ambiente, il traffico, i tempi di percorrenza, la sicurezza delle persone.
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