Fontanelle rappresenta una sorta di ‘progetto pilota’ per l’amministrazione comunale di Pescara con l’istituzione del primo ‘presidio della legalità’ che oggi si è definitivamente concretizzato con il ripristino del primo distaccamento della Polizia municipale sul territorio, il ritorno del ‘vigile di quartiere’ e l’apertura di un rapporto di collaborazione concreto con i cittadini. Un modello che si intende applicare anche negli altri rioni di Pescara, a partire da Zanni.
Il sindaco ha ricordato il percorso dell’amministrazione comunale nel quartiere a partire da un primo incontro con Don Max, che con intervento anche ‘provocatorio’ aveva opportunamente sollevato l’attenzione sui problemi che caratterizzavano il quartiere, dalle questioni inerenti la manutenzione urbana intesa in senso stretto, dunque dall’assenza di arredo urbano, il verde pubblico, la pulizia, strade non asfaltate, sino ai problemi di ordine pubblico.
Ha detto il sindaco :
Dopo l’appello di Don Max siamo venuti a verificare personalmente la situazione, abbiamo avuto modo di ‘incontrare’ le numerosissime famiglie oneste che vivono nel rione, e anche alcune di quelle famiglie, poche fortunatamente, che occupano abusivamente degli alloggi popolari e che ci hanno anche ‘accolto’ con i pitbull senza però intimorirci. Dopo aver preso le misure del disagio di cui parlava Don Max, abbiamo realizzato un cronoprogramma di interventi da realizzare in via Caduti per Servizio. In poche settimane siamo tornati per asfaltare stradine che attendevano da anni un intervento in realtà semplice. Poi lo scorso ottobre abbiamo inaugurato il centro Fontanelle Soccorso, un punto di assistenza socio-sanitaria affidato all’Associazione Nazionale Pubblica Assistenza, l’Anpas, un servizio sanitario con ambulanza a carattere assistenziale e formativo.
Il sindaco ha poi sottolineto l’importanza dell’inaugurazione del ‘Presidio della Legalità’ che di sicuro soddisferà le istanze dei cittadini in merito alle problematiche di sicurezza e vivibilità delle aree periferiche urbane, in merito alla mancata disponibilità di spazi in cui vedersi e incontrarsi.
Inoltre il sindaco ha ufficializzato che:
a partire da oggi il rione di Fontanelle-via Caduti del Servizio tornerà a essere dotato della figura del Vigile di Quartiere, smantellata sette anni fa. Parliamo dunque del primo distaccamento della Polizia municipale che riapriamo sulla città. Nei locali dell’associazione sarà un agente fisso, l’agente scelto Walter Casalena, che non sarà nel quartiere per fare le multe, ma piuttosto dovrà diventare ‘l’amico’ del rione, il vigile che conoscerà a tappeto ogni angolo del quartiere, ogni residente, un punto di riferimento per la zona, che saprà intercettare e rilevare le criticità presenti sul territorio, dal punto di vista del degrado urbano e della sicurezza pubblica, segnalando prontamente le stesse agli uffici comunali o alle Forze dell’Ordine per consentirci di adottare misure adeguate e realmente corrispondenti alle esigenze del rione.
La giornata odierna rappresenta un momento storico per il quartiere, anche se ovviamente non riteniamo concluso il nostro impegno. Sicuramente con via Caduti per Servizio, dove vivono 591 famiglie, ossia circa 2mila residenti, abbiamo istituito un ‘modello’ che tra l’altro intendiamo esportare anche in altre zone della città, come a Zanni in cui appena qualche giorno fa abbiamo avuto modo di incontrare un altro Comitato cittadino che, a fronte di alcune segnalazioni, abbiamo invitato ad aprire un’interlocuzione con la nostra amministrazione comunale per raggiungere risultati simili a quelli odierni e che incontreremo martedì in Comune.
Dopo i ringraziamenti del presidente dell’Associazione Raspa, Don Max ha effettuato la benedizione dei locali e ha sollecitato i cittadini e l’associazione
a superare le difficoltà dell’indifferenza e del sospetto, andate avanti con un atteggiamento di ascolto del territorio, proponendo cose utili per la popolazione, creando momenti di aggregazione per riscoprire la bellezza della condivisione. La presenza dell’agente Casalena ci ricorda che in via Caduti per Servizio comanda lo Stato. Purtroppo è vero che il disagio odierno vissuto nel quartiere è frutto di due decenni di carenza di presenza istituzionale, per tale ragione oggi noi dobbiamo essere lungimiranti e il nostro sforzo dev’essere quello di far vivere insieme i cittadini di via Caduti per Servizio con il resto di Fontanelle, per isolare i malviventi del quartiere, farli sentire ‘inquilini’ temporanei.
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