Un nulla di fatto nella riunione: non sono stati approvati né il Piano d’Ambito dell’Ato, né gli aumenti delle tariffe
PESCARA – Si è svolta ieri l’assemblea dei soci dell’ATO 4 Pescarese durante la quale, dopo un dibattito molto acceso, l’aumento della tariffa dell’acqua è stato bocciato per votazione infruttuosa e pertanto il Commissario dell’ATO Ing. CAPUTI ha rimesso la possibilità di convocare un’altra seduta nelle mani del comune capofila e quindi di Pescara.I commenti che riportiamo di seguito sembrano concordare su un fatto: la gestione dell’azienda ACA Spa, che ha dilapidato denaro pubblico, è fallimentare quindi non rimane che azzerare l’attuale governance.
Ha dichiarato Domenico Pettinari, Segretario Provinciale di CODICI:
non possiamo che essere soddisfatti dell’esito di questa votazione anche frutto delle numerose diffide che la nostra associazione ha inviato ai sindaci soci dell’ATO nei confronti dei quali CODICI non avrebbe esitato a proporre denuncia penale alla magistratura in caso di votazione favorevole.
Riteniamo che in capo ai sindaci vi sia una grossa responsabilità nella gestione dell’azienda pubblica ACA Spa che negli ultimi anni ha dilapidato cospicue somme di danaro pubblico essendo loro stessi anche soci dell’ACA Spa e quindi votando l’aumento avrebbero certamente consentito alla spa pubblica di usufruire di ulteriori risorse da spendere nella ormai nota gestione fallimentare delle casse dell’azienda.
Ci auguriamo che ora gli stessi sindaci che hanno espresso il loro voto contrario all’aumento dell’acqua dimostrando senz’altro responsabilità nella gestione della cosa pubblica mettano subito mano alla gestione dell’azienda pubblica ACA Spa per cercare di salvare il salvabile se ancora vi è una possibilità.
L’assessore alle Aziende municipalizzate del Comune di Pescara Marcello Antonelli al termine dell’Assemblea dell’Ato,ha detto che si registra ancora un nulla di fatto, una fumata nera per l’approvazione del Piano d’Ambito dell’Ato e che il Comune di Pescara ha impedito l’aumento delle tariffe, congelando anche l’esame del Piano stesso.E’ auspicabile ,secondo l’assessore, che dopo settimane di incontri, ci sia da parte dei sindaci la capacità di avviare una riflessione serena sulla gestione dell’Aca e sulla necessità di giungere a un azzeramento dell’attuale governance, operazione che potrebbe favorire un sereno confronto sui vari aspetti del Piano d’Ambito e sul piano tariffario .
Ha ribadito Antonelli :
l’esito odierno dell’Assemblea, conclusasi con l’ennesimo stop, in cui il Piano d’Ambito non è stato né approvato né bocciato deve indurci a una riflessione: è evidente che se non si fa chiarezza sulla gestione dell’Aca non è possibile pensare di affidare all’Ente stesso maggiori risorse finanziarie, le due cose sono conseguenti l’una all’altra, ma non possiamo ipotizzare di aumentare prima le tariffe e poi di ripensare la governance dell’Aca.
L’appello che dunque rivolgiamo ai sindaci è quello di riaffrontare la tematica, ormai dopo la pausa di agosto, ribadendo l’esigenza di azzerare i vertici dell’Azienda e solo dopo potremo tornare a esprimere una serena valutazione sul Piano d’ambito. Ovviamente chiederemo all’assessore regionale Di Paolo di attivarsi affinchè congeli ogni iniziativa finalizzata all’espletamento di gare per la privatizzazione dell’acqua.