PESCARA – Mercoledi’ 18 maggio, alle ore 18.00, si terrà presso la sede dell’associazione “Pescara Punto Zero” l’assemblea costitutiva del comitato regionale #stopTTIP Abruzzo. Il comitato nasce a seguito di una serie di incontri tra i cittadini, preoccupati della discussione di un Trattato internazionale tra Unione Europea e Stati Uniti, che sarà devastante per una serie di settori strategici per le economie dei paesi europei.
Tutti i settori di produzione e consumo come cibo, farmaci, energia, chimica, ma anche i nostri diritti connessi all’accesso a servizi essenziali di alto valore commerciale come la scuola, la sanità, l’acqua, previdenza e pensioni, sarebbero esposti a ulteriori privatizzazioni e alla potenziale acquisizione da parte delle imprese e dei gruppi economico-finanziari più attrezzati, e dunque più competitivi.
Senza pensare che misure protettive, come i contratti di lavoro, misure di salvaguardia o protezione sociale o ambientale, potrebbero essere spazzati via a patto di affidarsi allo studio legale giusto e ben accreditato.
Infatti, in base al trattato, le vertenze non verrebbero giudicate da tribunali ordinari che ragionano in virtù di tutta la normativa vigente, come è già possibile oggi, ma da un consesso riservato di avvocati commerciali superspecializzati che giudicherebbero solo sulla base del trattato stesso se uno Stato – magari introducendo una regola a salvaguardia del clima, o della salute – sta creando un danno a un’impresa. Se venisse trovato colpevole, quello stato o comune, o regione, potrebbe essere costretto a ritirare il provvedimento o ad indennizzare l’impresa. Pensiamo ad un caso come quello dell’Ilva a Taranto, o della diossina a Seveso, oppure il più prossimo sito di Bussi, e l’ingiustizia è servita.
A tale scopo, Il Trattato prevede l’introduzione di due organismi tecnici potenzialmente molto potenti e fuori da ogni controllo da parte degli Stati e quindi dei cittadini. Il primo, un meccanismo di protezione degli investimenti (Investor-State Dispute Settlement – ISDS), consentirebbe alle imprese italiane o USA di citare gli opposti governi qualora democraticamente introducessero normative, anche importanti per i propri cittadini, che ledessero i loro interessi passati, presenti e futuri.
Insomma, SI SANCISCE IL PASSAGGIO “SILENZIOSO” DA STATO DI DIRITTO A STATO DI MERCATO.
In Italia la situazione è ancora più critica, per il sostanziale appoggio del nostro governo a questo trattato. Non a caso, il 7 maggio scorso si è svolta una grande manifestazione a Roma #stopTTIP, alla quale hanno partecipato 30.000 persone [un pullman anche dall’Abruzzo] ma che a parte qualche servizio a margine di trasmissioni di approfondimento è stata ignorata.
Per questi motivi e per il grande impatto che potrebbe avere l’approvazione di questo trattato, domani si discuterà un ampio programma di incontri e azioni di informazione e mobilitazione sul territorio abruzzese, che ricordiamo, in tempi di crisi figura nelle produzioni agricole ed enogastronomiche un avamposto competitivo per le esportazioni in costante crescita.
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