PESCARA – Il Capogruppo regionale di Forza Italia alla Regione Abruzzo, Lorenzo Sospiri, componente del Direttivo Nazionale di ‘Ambiente e/è Vita’, nel corso della conferenza stampa indetta ieri dall’Associazione, alla presenza del Presidente Nazionale Benigno D’Orazio, dell’onorevole della Lega Luigi D’Eramo e di Francesco Di Giuseppe, Componente della Direzione Nazionale di Fratelli d’Italia, sul tema dell’Emergenza rifiuti in Abruzzo, ha spiegato:
“Parliamo di tre tasselli che rendono grave la situazione rifiuti in Abruzzo . Innanzitutto le 39mila tonnellate di immondizia romana portata in Abruzzo per aiutare il sindaco grillino e amministrativamente incapace Virginia Raggi. Il Governatore D’Alfonso disse che avrebbe acconsentito solo se il provvedimento fosse stato preceduto da una dichiarazione di ammissione di responsabilità da parte del sindaco Raggi, che avrebbe dovuto confermare di non essere in grado di affrontare il problema, e da un Piano di rientro dell’emergenza.
Ora, il Piano di rientro non è mai arrivato e la dichiarazione è diventata una lettera, di fatto il Presidente Zingaretti ha chiamato al telefono D’Alfonso che, ovviamente, ha fatto il passo indietro a discapito dell’Abruzzo e ha fatto la delibera per prendersi il pattume romano. Ora, la cosa che ci preoccupa è che le 39mila tonnellate di rifiuti non saranno smaltite nei 90 giorni previsti, ma la giunta regionale ha approvato la delibera 279, mai pubblicata, in cui ci ha impegnato a prenderci l’immondizia di Roma fino al 31 dicembre 2018, una delibera che ha quindi prolungato il tempo di trasporto dei rifiuti da Roma verso l’Abruzzo, una scelta sicuramente utile per l’economia turistica della nostra regione. Stranamente quella delibera non la ritroviamo sul sito della Regione, dove passiamo dalla numero 276 pubblicata alla 296, in mezzo ci sono 20 delibere non pubblicate, forse per non far sapere che la Regione Abruzzo-scendiletto risolveva i problemi dei grillini incapaci.
Questo si somma – ha proseguito il Capogruppo Sospiri – a un Abruzzo che ha 28 siti per discariche esaurite, già oggetto di infrazione europea, che ci sono costate 20milioni di euro di sanzioni per il primo semestre. Siamo andati con il Presidente D’Orazio a controllare la situazione, e, in cinque anni di gestione D’Alfonso, abbiamo tirato fuori 14 discariche che sono avviate a soluzione parziale della bonifica, mentre ne restano 12 che a oggi sono discariche dismesse non risanate e per questo in Abruzzo siamo quasi uno scandalo italiano.
Dalle cartine emerge che dopo la Basilicata, per inadempienza, c’è l’Abruzzo, tanto il Governo ci ha commissariati nominando un Generale dell’Arma dei Carabinieri per le operazioni di bonifica. Ovviamente al tema dedicheremo una seduta specifica del Consiglio regionale perché le 39mila tonnellate di rifiuti romani in combinato disposto con le nostre 12 discariche da bonificare, che sversano percolato da qualche parte, non ci rendono tranquilli.
Infine – ha detto ancora Sospiri – il terzo tassello, ovvero il disastro compiuto dal centrosinistra con i grillini, perché il nostro Piano Regionale dei rifiuti approvato in Consiglio regionale è stato impugnato dal Governo che ha richiamato la Regione dicendo che, se il Piano era già passato per il VIA, se veniva emendato, automaticamente erano cadute le valutazioni ambientali fatte.
Il Governo ha quindi detto alla giunta che il Piano regionale dei rifiuti era un atto amministrativo che andava approvato così com’era. E nel disastro sono entrati pure i grillini, autori di un bellissimo emendamento, al quale il centrodestra ha votato contro, con cui hanno allungato le distanze dai centri abitati di una serie di impianti, da mezzo chilometro ad almeno 1 chilometro e mezzo. Il problema però è che non abbiamo allontanato le discariche dai centri urbani, quelle ce le teniamo tutte, ma abbiamo allontanato una serie di impianti di categoria C per il riciclo dei rifiuti a basso impatto ambientale e a tecnologia innovativa. Questo significa che in un territorio che, per il 50 per cento è vincolato ad area verde, non c’è più spazio per gli impianti di moderna tecnologia.
La sintesi, dunque, è che ci prendiamo le 39mila tonnellate di rifiuti della signora Raggi, che si sommano alle 12 discariche da bonificare e, ciliegina sulla torta, al Piano regionale dei rifiuti, approvato in Consiglio col voto contrario del centro-destra, e oggi impugnato dal Governo, rendendo peraltro impossibile portare sul nostro territorio impianti di alta tecnologia a basso impatto ambientale.
Bene ha fatto, a questo punto, il Presidente D’Orazio a mettersi al centro di una chiamata alle armi del centrodestra per stilare un’Agenda Abruzzo su temi da portare all’attenzione delle Istituzioni e che saranno il cuore del futuro programma di governo del centrodestra in Abruzzo. Mentre il Governatore D’Alfonso, per le poche settimane che gli restano come Presidente della Regione, dovrà venire in aula a dire perché ci prendiamo le 39mila tonnellate di rifiuti di Roma e perché siamo stati commissariati dall’Arma dei Carabinieri per la mancata bonifica delle discariche”.
“L’Abruzzo – ha detto il Presidente D’Orazio – non si può permettere una simile situazione, i nostri Comuni hanno grandi sofferenze nel conferimento del proprio pattume, molti sono costretti ad andare fuori regione e questo determina costi notevoli, ovvero una sorta di tassa occulta. Noi siamo dalla parte dei cittadini e delle imprese, stiamo dando voce alle proteste del mondo delle imprese. Oggi ci chiediamo quanto sia stato fatto in quella che dovrebbe essere la Regione verde d’Europa: il sindaco delle Isole Tremiti ha emesso un’ordinanza per vietare l’uso delle plastiche nella loro città, e ci chiediamo che ha invece fatto l’Abruzzo su tale tema”.
“Per le 12 discariche dismesse ma non bonificate, noi paghiamo una sanzione di 200mila euro ogni sei mesi per quelle senza i rifiuti pericolosi, 400mila euro ogni sei mesi invece per quelle con rifiuti pericolosi, e siamo già arrivati a 20milioni di euro per il primo semestre – ha ribadito Francesco Di Giuseppe -. Il nostro oggi vuol essere un attacco frontale all’ambientalismo di maniera che attanaglia il centrosinistra per riprenderci temi che non usiamo solo per ripulirci la coscienza o per la campagna elettorale, ma per noi sono cardini valoriali che porteremo nel programma di governo per riprenderci la Regione Abruzzo”.
“La prima considerazione – ha concluso l’onorevole D’Eramo della Lega – è che la giunta regionale per cinque anni ha continuato a parlare di ‘Regione verde dei parchi’ senza alcuna capacità di fare informazione politica o di disegnare una visione complessiva della gestione del problema rifiuti in Abruzzo. Si sono persi cinque anni in cui altre regioni d’Italia e d’Europa hanno fatto passi da gigante per la soluzione delle varie problematiche e si è messo l’Abruzzo nella condizione di non progredire, di non elevare le qualità ambientali di una Regione che ospita un numero di parchi importante.
E allora come può oggi essere credibile l’Abruzzo agli occhi della casta politica se qui si gestiscono i rifiuti come 30 o 40 anni fa. Ed è questa la sfida che vogliamo lanciare ad Associazioni e cittadini, sottolineando in modo quotidiano di avere noi la capacità di qualificare l’azione amministrativa da inserire nel programma che il centrodestra formulerà nelle prossime elezioni regionali per dare certezze a cittadini e imprese. In questo tema c’è un risvolto economico che interessa città e imprese, un risvolto che nasce da un circolo vizioso, perverso, che va interrotto.
L’impegno che assumiamo è quello di iniziare a concretizzare, nero su bianco, idee chiare, mettendo a disposizione, come Lega, la nostra forza parlamentare al Senato e alla Camera per gli atti che possono essere d’aiuto e sostegno alle attività che il prossimo governo regionale porterà avanti, attività che politicamente diano credibilità alla nostra azione quando ancora non si ricoprono incarichi nella Regione Abruzzo. La nostra azione deve offrire all’Abruzzo una soluzione concertata, studiata per il territorio cercando di capire le peculiarità e le necessità di ogni singola provincia”.
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