PESCARA – “Approderà mercoledì prossimo, 16 marzo, in Commissione Vigilanza, presieduta dal consigliere Carlo Masci, il ‘caso’ della megafogna scoperta dall’Associazione ‘Pescara – Mi piace’ a ridosso del cantiere del Ponte nuovo. L’incontro, chiesto dalla stessa Associazione, sarà utile per fare chiarezza sulle troppe incertezze, ovvero sulla natura di quello scarico, di 220 centimetri di diametro, inizialmente smentito dalla giunta Alessandrini, attraverso l’assessore Del Vecchio.” Lo hanno detto l’avvocato Berardino Fiorilli e Armando Foschi, dell’Associazione ‘Pescara – Mi piace’.
“Il susseguirsi di dichiarazioni discordanti dell’assessore Del Vecchio sono sconcertanti e, soprattutto, continuano solo ad alimentare quel clima di incertezze scattato la scorsa estate dopo la rottura della condotta di via Raiale e lo sversamento di 30milioni di litri di feci e liquami nel mare, tenuto volutamente nascosto alla città dal sindaco Alessandrini – hanno ricordato Fiorilli e Foschi -.
Il 7 febbraio scorso, raccogliendo l’allerta di alcuni ciclisti, abbiamo lanciato per la prima volta l’allarme chiedendo spiegazioni in merito a due condotte sconosciute, emerse nei pressi del cantiere del Ponte Nuovo, probabilmente dopo l’eliminazione delle sterpaglie proprio per consentire i lavori: si tratta di due tubi, il primo da 60 centimetri di diametro, il secondo da 220 centimetri e, in quella occasione, abbiamo chiesto lumi al sindaco Alessandrini, ovvero se fosse a conoscenza di quelle due condotte e, soprattutto, se sapeva cosa trasportassero, sollecitando, in caso contrario, una verifica immediata. A quella richiesta è seguito il silenzio della giunta Alessandrini.
Affermazioni che non ci hanno convinto, tant’è che qualche giorno fa l’Aca, attraverso il Direttore Bartolomeo Di Giovanni, ha sconfessato Del Vecchio e ha rivelato che quella era una megafogna più grande del previsto, che scaricava non le acque bianche, ma tutti i reflui della stazione centrale, compresi alcuni scarichi abusivi. Dinanzi alla smentita ricevuta dall’Aca abbiamo iniziato a preparare gli atti da inviare al Corpo Forestale dello Stato e alle Autorità competenti, ed ecco che arriva la nuova versione dell’assessore Del Vecchio: ovvero in realtà il vicesindaco sarebbe stato a conoscenza di quella condotta già dal 31 luglio 2015, dunque da otto mesi, dunque proprio nei giorni caldi dell’emergenza balneazione, quando avrebbe anche scritto una letterina all’Aca.
E da otto mesi addirittura sa che a quella condotta sono collegati irregolarmente gli scarichi di 200 famiglie, ma in otto mesi ha trovato il tempo solo di scrivere una letterina, per poi archiviare la vicenda senza convocare riunioni, senza reperire fondi, senza avviare lavori per fermare quegli scarichi e convogliare i liquami al depuratore. Soprattutto in otto mesi non ha mai trovato il tempo per avvisare la cittadinanza, ancora una volta ha tenuto nascosta ai pescaresi l’ennesima emergenza, addirittura addossando la causa dell’inquinamento del fiume alle 3mila anime del Comune di Tocco da’ Casauria, cui dovrebbe porgere le proprie scuse.
Dinanzi a tale assenza di trasparenza, abbiamo chiesto la convocazione di un vertice della Commissione Vigilanza, fissato per mercoledì alle ore 10, e alla Commissione – hanno aggiunto Fiorilli e Foschi – chiediamo formalmente di acquisire lettere, dati, determine, ogni informazione utile a costituire un fascicolo da inviare alle Autorità competenti a completamento del faldone già predisposto dall’Associazione ‘Pescara – Mi piace’. E al Consiglio comunale chiediamo di prendere formalmente le distanze dal modus operandi della giunta Alessandrini, che governa contro la città”.
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