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Atessa, scontro tra Borrelli e Regione su Covid-Hospital

da Marina Denegri

Il Sindaco lamenta lo spoglio di tutti i servizi sanitari e non può accettare è la costante strumentalizzazione e politicizzazione dei fatti

comune atessa

ATESSA (CH) – Non si placano le polemiche tra il sindaco di Atessa (CH), Giulio Borrelli e la Regione, in merito all’Ospedale San Camillo, trasformato in questa emergenza in Covid – Hospital. Il nosocomio, a servizio di 30 comuni,  è ormai pronto per ospitare i pazienti meno gravi, ma è stato depotenziato per la trasformazione dopo che l’assessorato alla Sanità si è appellato al parere negativo del ministero della Salute.

“Falso – dice Borrelli – É giunta comunicazione del Viceministro Sileri che risponde che la gestione dei pazienti affetti da Covid-19 è esclusiva prerogativa della Regione”.

In una nota Borrelli ha aggiunto che “i cittadini di Atessa e dei Comuni limitrofi vogliono chiarimenti sulle reali intenzioni della Regione e della ASL sull’ospedale. E non perché siamo preoccupati o vogliamo speculare sul dopo emergenza, ma perché siamo stati spogliati di tutti i servizi sanitari e, purtroppo, oltre ai malati Covid ci sono cittadini che continuano ad avere le loro esigenze medico-sanitarie, e che ora devono percorrere 20/30km per andarsi a fare le analisi del sangue, un vaccino o in pronto soccorso già sovraccarichi.

La nostra disponibilità a collaborare per risolvere l’emergenza coronavirus è massima, fin dall’inizio – ha detto Borrelli. Quello che non possiamo accettare è la costante strumentalizzazione e politicizzazione dei fatti. Non si può ignorare che chi governa la Regione ha affermato il falso, per bocca di ben due assessori. Qui sembra tutto un gioco, uno scaricabarile.

É costante il tentativo di attribuire a altri le responsabilità delle proprie scelte. La ASL continua a sfornare comunicati stampa addossando al comune di Atessa una serie di decisioni proprie: per esempio, per giustificare il trasferimento del centro distrettuale a Casoli, si è detto che io avrei negato di mettere a disposizione il centro polifunzionale di Monte Marcone.

Non è pervenuta alcuna richiesta per quella struttura e non è stato fatto nessun sopralluogo, la stessa manca di collaudo tecnico/amministrativo, non è adeguata a differenza della palazzina ex Codemm da noi indicata più adatta e giudicata idonea, in un primo momento, dagli stessi tecnici della Asl, che non prevedevano costi esorbitanti per adeguarla alle necessità”.

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